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Intercettazioni - Il sistema MilanDopo un anno di intercettazioni, analisi e ricostruzioni, i magistrati di Napoli una cosa credono di averla capita. Di fianco al sistema Moggi esisteva - sostengono - un sistema Milan. Diverso, forse meno ramificato, sicuramente non meno efficace. I tasselli che compongono questa parte del puzzle destinato a venire presto alla luce, sono numerosi, ma ce n’è uno, in particolare, che emerge in queste ore e che avrà un primo riflesso la prossima settimana con la convocazione in Procura, come persona informata dei fatti, di Luciano Spalletti, oggi tecnico della Roma e nel 2004-2005 allenatore dell’Udinese. Fu un anno straordinario per i friulani, quello.
Campionato spettacolare, 62 punti, quarto posto (dietro Juve, Milan, Inter) e prima Champions League della storia. Entusiasmante e faticoso, perché per raggiungere il traguardo fu necessario aspettare l’ultima giornata, quando al Friuli, il 29 maggio, arrivò la squadra di Carlo Ancelotti. Finì 1-1, segnarono Di Michele e Serginho e il giorno successivo Marek Jankulovski diventò un giocatore rossonero. E allora? I magistrati ritengono che il rapporto tra i due club fosse troppo stretto, per non dire malato, e che il passaggio di proprietà del ceko si inserisca bene nello strano presepe allestito da Udinese e Milan. Assieme ai soldi, i friulani avrebbero portato a casa anche un accordo per l’ultima giornata di campionato. A dimostrare le innaturali affinità societarie sarebbe una serie di telefonate intercorse prima e dopo la partita tra Leonardo Meani, adetto agli arbitri del Milan, e Lorenzo Toffolini, team manager dei bianconeri. Dialoghi fitti, amichevoli, decisamente discutibili. Vediamo. E’ il 28 maggio, vigilia della sfida e il contesto aiuta a capire. Per il Milan la partita è senza significato, la Juve è troppo avanti, l’Inter troppo indietro. Va in campo perché deve, tutto qui. L’Udinese no. Ha bisogno di punti, perché la Sampdoria, che gioca a Bologna, è vicinissima. I bianconeri sono tesi, l’intera città è in fibrillazione, il risultato sportivo a portata di mano. Il quarto posto vuole dire soldi e prestigio. Restare calmi è impossibile perché il Milan, anche se poco motivato, è potenzialmente devastante. Così mentre la città attende, la diplomazia lavora. Nel primo pomeriggio, alle 15.13, Meani chiama Toffolini e fornisce una serie di informazioni che generalmente è sconveniente dare agli avversari. Con un eccesso di generosità, infatti, racconta che Ancelotti non porterà a Udine Maldini e Shevchenko e ricorda all’amico che Rui Costa è squalificato. Per non avere dubbi sulla qualità della comunicazione legge a Toffolini l’intera rosa dei convocati. Bel servizio. Il dirigente bianconero però non è soddisfatto, vuole di più. Freme, è insicuro, perciò domanda diretto: «Ah, ma non giocherete mica con le tre punte?». Paura vera. Meani ne approfitta per tenerlo sulla corda e mette in scena una gag da amiconi, rispondendo allegramente che il Milan giocherà una grande gara perché la squadra è furiosa per la sconfitta bestiale rimediata nella finale di Champions con il Liverpool e aggiunge che un traguardo come l’Europa dei grandi ce lo si deve guadagnare. Testualmente: «oh, veniamo giù incazzati neri... e vi facciamo il culo... *****, te la devi guadagnare la Champions League». Brillante. Toffolini non è tanto in vena di scherzi, capisce lo spirito del collega ma ha bisogno di rassicurazioni concrete. Le chiede a modo suo. «Ma va a cagare, se ci fai il culo ti spacco le gambe, ********». E poi allude all’accordo invernale per il passaggio di Jankulovski al Milan, lasciando immaginare ai magistrati la presenza di un patto scellerato. «Ma va a cagare - insiste monotono - È già tutto a posto vi do un altro giocatore dai». Meani chiude con un secco «sì» che secondo la Procura confermerebbe la combine. Un salto logico eccessivo? I carabinieri, oltre a raccogliere le intercettazioni, vanno a riguardare la partita in videocassetta e si convincono che il gol del pari milanista è del tutto casuale - un cross che si trasforma in tiro imprendibile - come dimostrerebbe a loro avviso anche il comportamento dei giocatori in campo. Ma queste sono solo sensazioni. Meno ambiguo il dialogo telefonico tra Meani e Toffolini dopo la partita. Il team manager friulano è ovviamente euforico, la Samp ha pareggiato a Bologna e con il punto ottenuto col Milan anche lui, Toffolini, si è preso un piccolo pezzo di storia. Meani lo coccola paterno: «eh... sei contento?», Toffolini si lascia andare riconoscente. «eh... ci avete aiutato un casino... dai sennò l’avevamo nel culo... hai visto loro là... hai visto quante palle gol hanno sbagliato». Ride, parla della Samp, che a Bologna ha sbagliato l’impossibile. Ha il quarto posto in tasca, la vita gli pare meravigliosa. E’ convinto di avere dato il suo contributo e in fondo anche i magistrati la pensano come lui. Fonte: lastampa.it |
#2
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Galliani: Esiste solo il sistema Moggi«È in atto un tentativo di coinvolgere il Milan per alleggerire la posizione di chi tutti sappiamo». Così il vicepresiednte della società rosso-nera, Adriano Galliani, prima di dare inizio al tradizionale work shop con gli sponsor in Sardegna, replica ad un articolo apparso oggi sul quotidiano "La Stampa" secondo il quale vi sarebbero state telefonate "sospette" l'anno scorso tra alcuni dirigenti dell'Udinese e della stessa società di via Turati.
«Non so di che telefonata si tratti - sottolinea Galliani - ma è evidente e ovvio, e appare anche a un bambino, che c'è in atto uno scorretto tentativo, proveniente da Torino, attraverso i suoi quotidiani politici e sportivi, e attraverso anche gli avvocati, di coinvolgere appunto il Milan. Evidentemente - aggiunge Galliani - ci opporremo con tutte le nostre forze, ma chiunque capisce come mai tutto arrivi, con considerazioni varie, dalla città di Torino». «Quali assicurazione ha avuto dai suoi legali?», è stato chiesto al presidente rosso-neso: «Io mi occupo di sport - risponde - di queste cose se ne occupano gli avvocati, ma mi sembra che tutto sia chiaro anche a loro e credo lo sia anche ai nostri tifosi». «Cercano di fare passare il concetto secondo cui il sistema Juve e il sistema Milan siano la stessa cosa ma non è così: c'era solo il sistema Juventus e tutti gli altri erano i danneggiati. Non ci fanno però paura, non ci fermeremo». «Il ritorno in campo di Silvio Berlusconi è la prova provata dell'assoluta tranquillità che c'è in questa società e dell'assoluta voglia di fare sempre meglio». Secondo Gallian il ritorno alla presidenza del vicepremier Berlusconi conferma la completa estraneità della società nello scandalo che sta colpendo il mondo del calcio in questi mesi. Dal prossimo 15 giugno, ricorda Galliani, «Silvio Berlusconi tornerà a fare il presidente, anche se non è mai cambiato il suo interessamento per la squadra. Si ricostituisce così la coppia che ha retto il Milan per oltre vent'anni: Berlusconi presidente e il sottoscritto amministratore delegato. La società ha assolutamente intenzione di rimanere grande con una squadra forte che continuerà a lottare per vincere». Fonte: lastampa.it |
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beh che dire....il capo docet! ora non sono i più i comunisti ad usare i LORO giornali, ma la Juventus....roba da ridere!!!!
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FOOTBALAND Tutto per il VERO tifoso...e molto altro!! 11/11/2008 Milano DatchForum..150 minuti di emozioni...grazie Francesco! |
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..soprattutto dopo che mediaset ha fatto ore e ore di trasmissione su Moggi....
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con la differenza che a Moggi, o alla Juve in generale, non è mai stata concessa la possibilità di replica...mentre a Mr. Galliani tutto il tempo che vuole...alla faccia dei LORO giornali!!!
tanto guarda...si dirà che si sta facendo tutto questo contro il Milan solo perchè Berluska torna a fare il presidente...allora hanno messi Borrelli...e tutte le solite menate sulla persecuzione a danno del caro EX- premier....MA BASTA!!! che noia.....
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FOOTBALAND Tutto per il VERO tifoso...e molto altro!! 11/11/2008 Milano DatchForum..150 minuti di emozioni...grazie Francesco! |
#6
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tempo fa, alcuni anni fa, il penultimo scudetto vinto dal Milan, ve lo ricordate????????Il perugia va a udine e vince 4 a 0 stranissimo.......ma si salva e la domenica dopo (ultima di campionato)può anche perdere...........chi incontra la domenica dopo con cui può anche perdere??????tohhhhhhhh è il milan che ha bisogno di una vittoria per tenere a bada la seconda classificata.............tohhhhhhhhh e vince , il milan.........
mica dico che magari non avrebbe vinto comunque, ma visto mai, il perugia si metteva a fare catenaccio per strappare un pareggio?????? |
#7
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Quote:
tu non lo sai che gli Agnelli, tutti i vertici della fiat, della Juve, Bettega, giraudo, so comunisti???????? |
#8
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comunque, non sono solo i giornali di berlusconi, se vi leggete La Repubblica, su questo scandalo, vi viene il vomito. Vero è che la repubblica "deve" parlar male della juve, ma in questa vicenda ha tenuto un comportamento nauseante.
Grandezza di internet, però,la controinformazioni ormai gira libera e poi alla fine tutti si adeguano. Ho notato che in rai e nei giornali, si sta, obtorto collo, riequilibrando (poco ma meglio di niente) la vicenda. Oggi, per la prima volta, ho sentito al tg3 parlare dello scandalo delle intercettazioni illegali.............alleluja |
#9
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cioè ....mi sembra che ci si stia arrampicando sui vetri.....................
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#10
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C’è chi a quanto pare muove le sue pedine per lavorare dietro le quinte sul
suo progetto di conquista esclusiva del mondo del calcio, che poi è la vera ragione che ha scatenato tutto l’inferno di questi giorni. Come ho avuto modo di dire, dopo il mio precedente articolo "Il calcio pulito che verrà", sono stato subissato da email sia di consenso, sia di protesta e di polemica, ed in particolare, come avrete già letto nella mia risposta a "suocero nerazzurro", tifoso interista, l’accusa principale che mi veniva mossa era di cadere nell’eccesso di vittimismo, immotivato peraltro; di disegnare uno scenario grottesco quanto poco credibile; di difendere ottusamente le ragioni della Juventus e di Moggi, non volendo comprendere io che ciò che si voleva da più parti era semplicemente la pulizia nel calcio. Può essere, io da juventino abituato (anzi male abituato) a vincere sempre, non escludo di poter andare in crisi e dare di testa quando la mia Juve cade in disgrazia, anche se ho più volte detto che sento più mie le annate della Juve non di primissimo piano, ed in particolare di non avere mai cancellato dalla mia memoria la Juve di Zoff, appunto perchè sono quelle le annate in cui il vero tifoso esce allo scoperto stando più vicino alla sua squadra. Però, vedendo certe evoluzioni degli ultimi giorni, e soprattutto certe notizie meglio "lette", mi pare di poter dire che quello scenario grottesco che io avevo descritto nel calcio pulito che verrà, non è che fosse poi tanto distante da come se lo era prefigurato chi ha scatenato quest’inferno, anche se penso che qualcosa per lui non stia andando per il verso giusto. Andiamo con ordine: ieri sera si è appreso ufficialmente che Silvio Berlusconi tornerà ad essere nuovamente presidente del Milan a tempo pieno, non esistendo più situazioni di conflitto di interesse. Fermo restando che non mi risulta una contestuale uscita di scena del personaggio dalla politica, questa notizie è davvero importante, perchè aiuta a capire molte cose. Conoscendosi il personaggio, sappiamo bene che il suo ritorno in prima persona nel mondo del calcio dovrebbe essere funzionale ad un progetto ultravincente del Milan, diciamo di ritorno ai fasti di fine anni ’80, e triennio 92 - 94. Certo, qualche malalingua (io non sono tra questi ...:-) ), avverte già il terrore di cosa significhi ritornare, ad esempio, alla stagione 87 - 88 ed al suo discusso finale, o alla finale di Barcellona, già vinta prima di essere giocata, al punto che Berlusconi organizzò a spese sue dei charter per ospiti importanti che dovevano venire ad assistere (il virgolettato non è altro che una frase attribuita proprio a Berlusconi) "al primo grande trionfo europeo del suo Milan"; o all’episodio di Marsiglia; o al triennio d’oro, con Matarrese presidente della FIGC (futuro europarlamentare di F.I.), Casarin uomo forte delle designazioni arbitrali in campo europeo e gradito ai rossoneri, nonchè Baresi arbitro e guardalinee in campo; o anche agli acquisti in nero o dei giocatori per non farli andare altrove. Quindi Berlusconi nel calcio sarebbe uno che non può perdere, ma per essere sicuro di vincere, deve avere anche i giusti spazi di movimento. Ecco quindi il permanere di Galliani alla Lega, dato che verrebbe meno un altro conflitto di interessi: il geometra monzese, ex tifoso juventino, non essendo più un dirigente rossonero, potrebbe essere uomo super partes in Lega, anche se rimanendo un dipendente Fininvest, sarebbe sempre la persona che firma gli accordi per la cessione dei diritti televisivi alla azienda di cui è dipendente, ma questo è un particolare di pochissimo conto, conosciamo la rettitudine del personaggio, guai ad immaginare in egli l’esistenza sia pure minima di avvantaggiare il gruppo presso cui lavora. Si spiega anche l’offensiva contro Lippi, invitato a dimettersi non perchè accusato di qualcosa di penalmente grave, bensì di essere stato "condizionato" dalla GEA, per alcune convocazioni di giocatori assistiti da questo potere marcio (almeno così tutti dicono adesso). In effetti era ora di scoprire che un raccomandato di ferro in Nazionale si chiama Nesta Alessandro, assistito GEA, che peraltro, appena scoperto l’inganno in cui era caduto (un milanista deve essere sempre pulito ed al di sopra di ogni sospetto, come impone la storia di questo sodalizio) ha subito ritirato la sua procura dalla GEA. Forse però in pochissimi hanno notato due cosette: la prima è che Ancelotti è diventato molto loquace, dicendo solo ora di avere "aperto gli occhi" su questo marcio nel calcio, così marcio che quando lui era alle dirette dipendenze dei geni del male, Moggi-Giraudo, perdeva scudetti nelle paludi o per giocatori in altre squadre schierati in violazione dei regolamenti: insomma un modo di dimostrare a tutti che lui è sempre stato fautore del calcio pulito e contro gli intrallazzi. La seconda è che tra i moltissimi sostenitori dell’allontanamento di Lippi, quasi tutti erano favorevoli alla nomina proprio di Ancelotti in Nazionale, cosa che se fosse avvenuta, avrebbe intanto portato un altro milanista in un ruolo chiave (ma non certamente condizionabile, i milanisti non accettano mai condizionamenti, sono semplicemente dipendenti ...), e avrebbe liberato il posto per il probabile arrivo di Rijkaard, pupillo del Cavaliere. Inoltre, come avrete letto pure, alla guida degli arbitri vi era e vi è un ballottaggio tra Paolo Casarin, uomo del calcio pulito molto gradito dalle parti di Arcore e Cologno Monzese, e il più pulito dei puliti, Pierluigi Kollina, accomunato al Milan dallo sponsor (anzi no, perchè il Milan reclamizza una certa auto Opel, il pelato una altra auto Opel, dunque niente conflitto di interessi). Scenario davvero interessante, non credete? Se poi si aggiunge che i diritti televisivi in chiaro probabilmente saranno nuovamente assegnati a Mediaset, che già detiene quelli del digitale terrestre, che la restante parte della torta è in mano a Murdoch (che ha alle sue dipendenze, tra gli altri, la figlia di Fedele Confalonieri), e un pò più di qualche briciola a Cartapiù La7 di Tronchetti Provera, ci si rende conto immediatamente del contesto mediatico informativo che ci sarebbe stato nei prossimi anni. Guardate che non è ironia questa, ma constatazione di notizie certe, ben pubblicizzate a mezzo stampa. Come pure non è ironia il riprendere la notizia che chi ha curato le indagini ed in particolare le intercettazioni inerenti la vicenda GEA a Roma e la vicenda Moggi e Napoli, sono il tenente colonnello Arcangioli e il magiore Auricchio, personaggi che hanno una loro storia, come dire, che lascia qualche dubbio. Il maggior Aurelio Auricchio venne accusato anni fa di manipolare le intercettazioni. Lui espose querela ... e a quanto pare gli esiti furono per lui negativi. Per quanto riguarda Giovanni Arcangioli, dal Corriere della sera dell’8 febbraio 2006, si legge questo comunicato: "PALERMO - Sarà interrogato dai pm della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta il colonnello dei carabinieri Giovanni Arcangioli, fotografato il 19 luglio 1992 in via D’Amelio con in mano la borsa di Paolo Borsellino che conteneva l’agenda del magistrato mai più trovata. Non è stata resa nota la data dell’interrogatorio né se l’ufficiale sarà sentito alla presenza dell’avvocato difensore. Arcangioli, già stato sentito nei mesi scorsi, ha fornito una versione dei fatti che contrasta con quella di altri testimoni. Ma l’acquisizione di filmati registrati da troupe della Rai e di Mediaset ha fornito ai pm la possibilità di ricostruire le ore successive all’attentato, compresi i movimenti dell’allora capitano Arcangioli. Bene, sapete chi li dirige questi due investigatori? Il generale Mori, il cui fratello gestisce le attività di sicurezza di Mediaset, amico di Dell’Utri e Berlusconi, indagato per la mancata perquisizione della villa di Riina. A questo punto comincia a comprendersi il perchè certe intercettazioni sono state messe in giro pur essendo ancora coperte dal segreto istruttorio, quali erano le finalità di queste fughe di notizie e soprattutto come mai nessuna intercettazione abbia coinvolto Adriano Galliani, quando un pò tutti sono stati "intercettati" in questo marcio mondo del calcio moggiano! Solo che qualcosa non sta andando nel verso giusto, e non so se ci state facendo caso, da ieri pomeriggio il bombardamento mediatico su "Calciopoli" avuto un imprevedibile calo. Io collego la cosa al fatto che ieri mattina il commissario dell Federcalcio, pubblicamente, ha dato pieno sostegno e solidarietà a Marcello Lippi, alla guida della Nazionale, episodio che sarebbe cronologicamente il secondo smacco ai desideri di chi vorrebbe mettere in modo esclusivo le mani sul calcio: il primo è stato quando Rossi ha detto che occorre cambiare le regole, meritandosi proprio la censura di Berlusconi, che come ricorderete, ha detto che le regole ci sono e vanno applicate, corollario questo alla sua richiesta di restituzione di due scudetti, essendo il Milan stanco di ingiustizie (sic!). Insomma, al controllo totale del calcio italiano, sta mancando un tassello importante, ossia proprio la Federcalcio, che a quanto pare vuole seguire una sua via del tutto autonoma e, diciamo pure, più distante da intrecci con il passato, e chi lo rappresenti. Non è un caso che è di oggi la notizia che a capo dell’Ufficio Indagini della Federcalcio, guarda caso, è stato chiamato Francesco Saverio Borrelli, rimasto noto alle cronache come Procuratore capo della Repubblica di Milano ai tempi di "Tangentopoli", e dunque personaggio non certo "gradito" a chi pensava che le indagini dovessero avere, come dire, un suo corso ben preciso e scontato. Io ritengo che questa sia una notizia davvero importante, dato che d’ora in avanti avremo la quasi certezza che le indagini non saranno condotte in modo sospetto, che toccheranno sul serio tutto ciò che è da verificare e da sanzionare, ed anche per un altro aspetto: se la Juve sarà punita probabilmente sarà punita e giustamente assieme a tutti coloro che dovranno essere giustamente puniti; ma se un Ufficio Indagini con a capo Borrelli, dovesse malauguratamente (non per noi, ma per certi savonarola giustizialisti) pervenire ad una richiesta di sanzioni molto blande per la Juventus o addirittura per l’archiviazione, ritenete che ci possa essere qualcuno che, dopo averlo elogiato in grande stile per Tangentopoli, possa insinuare che Borrelli sia condizionato dalla cupola di Moggi e dalla mafia juventina? Come dire, qualcosa si sta mettendo di traverso rispetto al grande progetto di dominio unico nel calcio, che come condizione aveva l’eliminazione della Juventus dalla serie A e dal novero delle squadre rompiballe, l’aprire qualche spazio di guadagno in più per lo sponsor interista Tronchetti Provera e, dulcis in fundo, il riportare il calcio romano ad essere quello che era ad inizi anni ’90. Infatti ieri poco spazio a novità investigative, oggi nessuna nuova intercettazione pubblicata o propagandata, sembra quasi che ovunque si vogliano cominciare ad abbassare i toni, un pò perchè gran parte della missione è compiuta (ossia distruggere Moggi e Giraudo), ma presumo molto perchè forse qualcuno comincia a capire che a tirare troppo la corda pur di impiccare la Juventus, si finisce con lo stritolare anche chi la sta tirando. Vedete, io credo che la prima risposta che la Juventus poteva dare in una situazione così drammatica, era appunto di manifestare pubblicamente la volontà di dare un taglio con il passato, e dunque, se il calcio va cambiato, occorre assumersi tutte le responsabilità di quel passato e girare pagina. Le prime dichiarazioni della proprietà e degli esponenti il C.d’A., pur affermando la piena vicinanza alla squadra, la ferma volontà di ripartire presto e bene, sono state anche nel senso che si è pronti ad assumersi ogni responsabilità per il passato, cosa che invece da altre parti non si nota. Galliani non si dimette; all’Inter ci sono stati pure i telefonisti che però si autoproclamano puliti, dimenticandosi però di cancellare le date delle telefonate ed in particolare che è sospetto conoscere il nome degli arbitri almeno dieci giorni prima delle gare, quando l’UEFA li comunica ufficialmente solo 48 ore prima; c’è fuga dalla GEA anche da parte di chi come Nesta deve ringraziarla per i lucrosi contratti stipulati finora, insomma tutti vogliono rimanere rifacendosi una verginità. Un modo di prendere le distanze dal passato e di far credere ai polli che il marcio era solo in bianconero, si chiamava Moggi, e tutto il resto era pulito. Già: e se davero dovesse prendere corpo quella sensazione che evidenziavo in sede di punto dopo la penultima di campionato, e cioè che la vicenda scatenata potrebbe rivelarsi un boomerang verso chi l’ha scatenata? Antonio La Rosa |
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