[nacus]

NEW YORK, 14 luglio 2007 - C’e’ anche LeBron James ad assistere alla sfida tra due matricole dalle grandi potenzialità, la seconda scelta assoluta Kevin Durant, secondo molti il favorito alla corsa al premio di rookie dell’anno nel prossimo campionato, e Marco Belinelli che dopo tre ottime performance a Las Vegas può realisticamente puntare all'Mvp della Summer League della Sin City. Il bolognese però incappa in una performance poco brillante. Nulla di trascendentale, naturalmente, ma dopo aver tirato con percentuali eccellenti dalla lunga distanza, Beli non riesce a trovare ritmo in attacco e alla fine chiude con un deludente 0/9 da tre. Golden State, comunque, grazie soprattutto alle giocate di un ispirato Toby Bailey, riesce comunque ad avere la meglio e alla fine batte i Sonics 85-74.
SOTTOTONO - L’ex Fortitudo ancora una volta deve fare gli straordinari e rimane sul parquet per ben 38’. Nonostante una serata difficile al tiro (6/22 dal campo per 16 punti) Belinelli riesce comunque a rendersi utile alla squadra, difendendo con diligenza, muovendosi bene in attacco e gestendo con fiducia il pallone ogni volta che l’azione partiva da lui. La Summer League di Marco Belinelli si chiude dunque contro i Sonics di Kevin Durant. L’azzurro, infatti, ripartirà per l’Italia domenica e salterà l’ultimo match della manifestazione dei Warriors (contro i Knicks). A Las Vegas comunque il giocatore scelto al draft da Golden State ha fatto vedere ottime cose chiudendo il torneo con numeri di tutto rispetto: 22.8 punti di media e 2.5 assist, con un buon 44.4% dalla lunga distanza.
MA DURANT ESALTA IL GUERRIERO - Kevin Durant, invece gioca la sua miglior partita della Summer League mettendo a referto 32 punti ma alla fine ha parole d’elogio per il cestista italiano. "Belinelli è un signor giocatore - dice il rookie di Seattle –; qui a Las Vegas ha fatto venire il mal di testa ai suoi avversari diretti”. Archiviata una Summer League decisamente positiva adesso Beli vuole concentrarsi sugli Europei. In Spagna Chris Mullin e lo staff tecnico dei Warriors terranno gli occhi puntati sulla loro matricola con la speranza che un europeo ricco di soddisfazioni possa dare ulteriore fiducia a un giocatore dal quale si aspettano molto nella prossima stagione.

[Il_Marco]

Il Bello ha fatto proprio una gran bella figura alla SL, invece per me durant oltre hai tanti punti segnati ha fatto ben poco, 1 rimb e meno di 1 ast di media, pochino mi sembra! Approposito, io il basket purtroppo non lo seguo molto per problemi di tempo, ma non sapevo neanche che ci fossero gli europei quest'anno! bei mezzi di informazione sportiva in Italia! già...

[travis bickle]

Nate Robinson ha conquistato l'Mvp della SL,5°Belinelli......http://www.nba.com/summerleague2007...ngs_071507.html

[travis bickle]

Charlotte
Gerald Wallace, ala atletica, giovane e talentuosa ma ancora lontana dal poter essere considerata una superstella, è uno di quei giocatori per cui non sempre vale la pena di svenarsi. I Bobcats hanno deciso di farlo, garantendo alla gazzella di Sylacauga 57 milioni di dollari nei prossimi sei anni, per una media di quasi 10 milioni a stagione (oltre ai due milioni annuali di bonus che potrebbero aggiungersi).

Chicago
Dopo aver selezionato Joakim Noah al draft, i Bulls hanno voluto rinforzare ulteriormente la front-line ingaggiando il veterano Joe Smith, ala forte trentunenne di grande affidabilità che andrà a sostituire il partente P.J. Brown (destinazione San Antonio?).
L'ex Denver, che ha siglato un contratto biennale, guadagnerà circa 5 milioni di dollari a stagione, quanto previsto -cioè- dall'attuale mid-level exception.

Dallas Solo movimenti di importanza relativa per i Mavericks: degno di nota, comunque, il rinnovo firmato dall'ala Devean George, tiratore dal fisico possente che rimarrà in Texas per un'altra stagione a 2,4 milioni di dollari.
George, prossimo ai trent'anni, era uscito dal precedente contratto per guardarsi attorno sperando in offerte più sostanziose rispetto ai 2 milioni scarsi che avrebbe guadagnato nei prossimi dodici mesi, ma non ha ricevuto le attenzioni che credeva di essersi meritato e si è così accontentato del ''ritocco'' propostogli dai Mavs.

Denver
Come a Chicago, per un giocatore che parte (Steve Blake), uno che arriva. In questo caso, l'impressione è che i Nuggets abbiano perso un tassello importante del loro roster, ma l'arrivo di un point man navigato quale Chucky Atkins potrebbe rendere l'addio di Blake meno doloroso.
Il trentaduenne di Orlando, proveniente da un esperienza -quella di Memphis- deludente per i risultati di squadra ma non sotto il profilo personale, sarà quindi il nuovo playmaker titolare del team di coach George Karl, che potrà contare su di una regia meno brillante ma più affidabile rispetto a quella di Blake.

Detroit
Messa al sicuro la conferma di Chauncey Billups, i Pistons si stanno concentrando sul supporting cast. Va intesa in questo senso la scelta di confermare il panchinaro Amir Johnson per i prossimi tre anni a circa 12 milioni totali, cifre da capogiro per un giocatore utilizzato in sole undici partite durante le sue due stagioni tra i Pro.
Vista l'entità del contratto, ci si aspetta che l'atletica ala californiana trovi maggiore spazio nella prossima stagione, a maggior ragione in virtù della partenza di Carlos Delfino con destinazione Toronto.

Los Angeles Lakers
Non tutti i mali vengono per nuocere. Questo, dalla prospettiva losangelina, è sicuramente il caso della questione riguardante il veterano Derek Fisher. L'ex Laker, costretto negli ultimi playoffs a fare la spola tra Salt Lake City e New York per assistere la figlia malata di cancro all'occhio sinistro, aveva chiesto ai Jazz di liberarlo per permettergli di scegliere una destinazione che gli desse la possibilità di vivere nella stessa città in cui la figlia si sarebbe dovuta sottoporre alle cure previste dalle terapie. Detto fatto, Fisher si è trovato libero di orientare la propria scelta verso una delle sei/sette papabili negli States, e -forse spinto dal cuore- ha deciso di tornare a vestire il gialloviola accordandosi per un triennale da circa 14 milioni di dollari. Nella città degli angeli, ''Fish'' farà da chioccia ai giovani Jordan Farmar e Javaris Crittenton, arrivati dagli ultimi due draft e considerati ancora troppo immaturi per guidare la squadra.

Milwaukee
Mentre il dialogo con Yi Jianlian continua, nella speranza che il cinesone scelto al draft si convinca definitivamente ad accettare i Bucks come sua prima squadra NBA, la dirigenza ha messo a segno un bel colpo confermando il corteggiatissimo Mo Williams, playmaker ventiquattrenne, che ha accettato 52 milioni di dollari in sei anni (con opzioni di uscita dopo il quarto e dopo il quinto) respingendo le lusinghe degli Heat.

New Jersey
Ottima mossa dei Nets che, lasciato partire Mikki Moore (vedi sotto), si sono assicurati le prestazioni dell'ex Portland Jamaal Magloire, centro ventinovenne che, va ricordato, in passato ha avuto addirittura l'onore di prendere parte ad un All-Star Game, mostrandosi peraltro particolarmente a suo agio in mezzo a superstelle di valore obiettivamente più elevato.
Il canadese, caduto in ''rovina'' a Portland, andrà a fare concorrenza a Nenad Krstic per il ruolo di centro titolare in un quintetto da corsa che, con Kidd, Carter e Jefferson nel back-court, potrebbe riproporre i Nets come una delle ''big'' della Eastern Conference.

New Orleans
Gli Hornets iniziano a fare sul serio sul mercato ingaggiando la guardia-ala Morris Peterson, giocatore completo e dalle indubbie qualità offensive che molti team avrebbero voluto aggiungere al proprio roster.
L'ex Toronto, arrivato ormai alla soglia dei trent'anni, potrebbe essere un elemento molto importante, grazie alla sua esperienza ed alle sue capacità balistiche, nello scacchiere di Byron Scott, un'importanza confermata dalle cifre (23 milioni in quattro anni) del contratto che sottoscriverà a breve.
Sulle sue tracce c'erano anche Utah, Detroit, New Jersey, Cleveland e Miami, ma questa volta, dopo la beffa del 2004 (gli Hornets si videro pareggiare dai Raptors un'offerta triennale da 15 milioni), la franchigia della Louisiana ha voluto puntare forte sul mancino di Flint, sottraendolo alla concorrenza con un contratto irrinunciabile per un giocatore del suo livello.

Orlando
''Voglio ritirarmi ad Orlando''. Questo è il chiodo fisso di Dwight Howard, così innamorato della sua franchigia da firmare un prolungamento quinquennale da circa 80 milioni di dollari. Assieme al nuovo arrivato Ras**** Lewis, negli anni a venire la prima scelta del draft 2004 formerà una formidabile (e superpagata) coppia di ali, che avrà il compito di rendere i Magic una squadra di vertice nella Eastern Conference.

Portland
Steve Blake torna a ''casa'': dopo aver svernato a Milwaukee e Denver, la guardia di Hollywood (Florida) ha infatti deciso di firmare un nuovo contratto con i Trail Blazers, squadra che lo aveva consacrato ad alti livelli dopo le deludenti stagioni a Washington.
L'entità dell'accordo non è nota, ma quel che è certo è che Blake resterà in Oregon per i prossimi due anni. Il suo arrivo mette di fatto sul mercato Jarrett Jack, anche se la loro convivenza (senza dimenticare Brandon Roy e Sergio Rodríguez) potrebbe non essere improponibile, soprattutto in virtù del fatto che Steve Francis non vestirà il bianco-rosso-nero della franchigia di Paul Allen e verrà presto liquidato.

Sacramento
Non contenti dell'arrivo di Spencer Hawes al draft -o forse per preparare il terreno per una trade, i Kings hanno rinforzato la propria front-line con l'esperto Mikki Moore, atletico centro ''esploso'' ai Nets nella scorsa stagione (9,8 punti e 5,1 rimbalzi di media con il 60,9% dal campo) nella quale, grazie all'infortunio occorso a Krstic, ha avuto modo di dimostrare il proprio valore.
Ora, il trentunenne di Orangeburg andrà a monetizzare in California intascando 18 milioni nei prossimi tre anni. A Sacramento troverà l'agguerrita concorrenza di Brad Miller e del già citato Hawes, a meno che uno di loro non sia coinvolto in futuri movimenti di mercato.

San Antonio
Nella città dell'Alamo dicono di voler portare subito in neroargento il lungo brasiliano Tiago Splitter, scelto all'ultimo draft, ma per cautelarsi il front office degli Spurs ha saggiamente confermato l'ottimo Matt Bonner, tiratore affidabile e poco più -certo- ma pur sempre un giocatore che, ad un prezzo ragionevole, aumenta la profondità della panchina di Gregg Popovich garantendo mani buone ed applicazione difensiva.
Assieme a lui, l'esperto playmaker Jacque Vaughn, fondamentale in più occasioni nell'ultima post-season, rimarrà in Texas per qualche anno. Anche Vaughn non è tipo da andare oltre l'ordinaria amministrazione, ma nel sistema di gioco degli Spurs (in attesa, magari, che arrivino giocatori maggiormente futuribili) questo basta e avanza.

Washington
Pare che la telenovela DeShawn Stevenson abbia finalmente raggiunto una conclusione positiva: l'atletica guardia dei Wizards, che aveva rifiutato una prima offerta di rinnovo della franchigia capitolina (si parlava di circa 12 milioni in tre o quattro anni), sembrava aver offerto un altro esempio della propria scarsa domestichezza con questioni di mercato avviandosi verso un altro epilogo tragicomico (dodici mesi fa era uscito dal contratto con Orlando con pretese da stella per poi ritrovarsi a firmare un annuale al minimo salariale con Washington, appunto), ma alla fine ha optato per la scelta più logica mettendo in cassaforte il proprio futuro NBA con un contratto quinquennale da circa 15 milioni totali, e resterà quindi agli ordini di Eddie Jordan.

[travis bickle]

"Quello che sembrava un sogno sta diventando realtà". Stefano Mancinelli ha assaggiato la Nba e può tornare a prepararsi per gli Europei con la certezza di aver ben impressionato alla Summer League di Las Vegas, mettendo a referto numeri discreti (7.2 punti e 2.4 rimbalzi in 23.4 minuti sul parquet) con buona attitudine al basket Nba. La maturità tattica di un giocatore abituato da anni al basket europeo di primo livello non è passata inosservata tra gli addetti ai lavori, come ha confermato il suo agente Dario Santrolli: "I Blazers hanno già annunciato al mio socio americano la loro offerta. Ha impressionato in difesa e da guardia può reggere anche il confronto fisico".
VOCI DISCORDANTI - Dagli Stati Uniti arriva, però, anche un'altra versione. "Stefano è un giocatore completo – commenta un dirigente dei Blazers che però chiede l'anonimato – senz'altro in futuro le porte della Nba per lui potrebbero aprirsi, a Portland però la situazione è difficile. Abbiamo, infatti, diversi giocatori nel suo ruolo". Non va dimenticato, inoltre, il contratto che lega Mancinelli alla Fortitudo, privo di clausole di uscita.
ODEN E DURANT - Se per Stefano Mancinelli si può parlare di una Summer League soddisfacente, lo stesso non si può dire per il suo compagno Greg Oden. Due sole partite con sprazzi di straordinario atletismo per la prima scelta assoluta di Portland, ma anche una tendenza a commettere falli gratuiti (ben 18 nelle due gare disputate) e alcune letture tattiche da dimenticare. Nulla di trascendentale, naturalmente, l'ex centro di Ohio State, infatti, sa di avere il tempo dalla sua parte. Poi la tonsillite lo ha tolto di mezzo facendogli così saltare l'attesissima sfida con l'altro rookie di lusso Kevin Durant. La matricola di Seattle è andata decisamente meglio (24 punti di media) ma ha sporcato le proprie percentuali (alla fine 33% dal campo e 26% dalla lunga distanza) fallendo troppe conclusioni dalla media distanza e ha sofferto più del previsto in difesa. "Non sono assolutamente preoccupato – minimizza giustamente il tecnico dei Sonics PJ Carlesimo – Kevin sa benissimo che deve lavorare parecchio. Questo non è che il punto di partenza".
SCOLA A HOUSTON - La notizia della giornata del mercato Nba, intanto, arriva da Houston. I Rockets, infatti, hanno raggiunto il tanto sospirato accordo con Luis Scola, che a 27 anni nel prossimo campionato farà finalmente il suo esordio nella Nba. Manca ancora il sì del Tau ma sembra una formalità visto che le due parti si sono già accordate sul buyout.

[magikoMILAN1982]

Stephon Marbury ha abituato un po' tutti, non solo a New York, alle sue sparate. Qualche anno fa prima di una partita con i Nets di Jason Kidd aveva avuto il coraggio di dire. "Sono il più forte playmaker del mondo". Una frase che non solo aveva portato sfortuna ai Knicks che erano poi precipitati in classifica, ma aveva generato l'ilarità tra i suoi colleghi e tra gli addetti ai lavori Nba. Adesso "Starbury" ha stupito i tifosi della Grande Mela con la sua ultima dichiarazione. "Tra due anni, quando scadrà il mio contratto con i Knicks andrò a giocare in Italia - queste le parole del playmaker newyorchese –. Non lo dico così senza pensarci, lo farò davvero, dovete crederci. Voglio fare quello che ha fatto David Beckham, mia moglie poi è innamorata dell’Italia".
ADDIO GRANDE MELA - Il paragone regge fino a un certo punto. Il giocatore inglese è considerato il vero salvatore della patria calcistica americana. La pallacanestro europea e italiana, invece, sopravvive benissimo anche senza l'idolo di Coney Island. Certo però che l'idea di vedere un giocatore dal talento straordinario, nonostante la sua arroganza e la sua difficile gestione tecnica, come Marbury calcare i parquet italiani è qualcosa di decisamente affascinante. "Quando il mio contratto scadrà avrò giocato ben 13 stagioni nella Nba - chiude Stephon -. Penso che siano davvero tante, in media un cestista ne gioca sette".
NESSUNO VUOLE "STARBURY" - Due anni ancora con la maglia dei Knicks, salvo naturalmente una improbabile trade. Improbabile non tanto per il valore assoluto del giocatore ma per il fatto che nessun’altra franchigia nella Nba vuole accollarsi il contratto (due stagioni per 42 milioni di dollari) di un playmaker definito egoista e spesso troppo ingombrante nello spogliatoio. Tra due stagioni però, stando alle sue dichiarazioni, attraverserà l'Oceano nella direzione opposta rispetto a Beckham e verrà a far parte del nostro campionato: allora i giudizi su di lui potrebbero cambiare.

[travis bickle]

A me sta sulle palle Marbury...però almeno aiuterebbe il movimento... ...tra l'altro se non ricordo male in Italia gioca suo cugino,che l'anno scorso giocava a Biella...mi pare sia Thomas...

Edit: Si è proprio Jamel Thomas che giocherà a Napoli.

[franciescoah]

Proprio così, durante i playoff di quest'anno Starbury era a Biella per seguire le partite del cugino contro la Virtus. Della famiglia tra l'altro fa parte anche Telfair, play dei Celtics.
Comunque vedere The Coney Island Finest in Italia non sarebbe affatto male!

[Il_Marco]

oh ragazzi, cmq fino adesso off-season pallosissima... io speravo in qualcosa di eclatante (come sempre del resto )!

[travis bickle]

Originally Posted by Il_Marco

oh ragazzi, cmq fino adesso off-season pallosissima... io speravo in qualcosa di eclatante (come sempre del resto )!

Ho letto sul sito Nba.com che Francis torna a Houston...ma che squadra abbiamo fatto... Scola,il rookie bravissimo Brooks e infine il ritorno di Steve Franchise...l'anno prossimo si lotta per il titolo...speriamo...