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  #1  
Old 07-26-2007, 10:21 PM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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Sei gay, vattene da scuola


A Gela era caduto un tabù, almeno così sembrava, quando il sindaco della città, Rosario Crocetta, aveva dichiarato di essere gay, spegnendo sul nascere ogni pettegolezzo. Ma la città (80 mila abitanti tra i fumi del petrolchimico e una criminalità che non lascia respiro) non se n'é evidentemente liberata se un gruppo di bulli non trova nulla di più offensivo nei confronti di un compagno di scuola di 17 anni che appiccicargli l'etichetta di gay, fabbricando ad arte le 'prove' (il solito filmato) e mostrandole poi all'insegnante di italiano, la quale non trova di meglio che consigliare al ragazzo di non farsi vedere più a scuola, perché da gay turbava l'andamento delle lezioni.

La storia, che la vittima, aiutata dai genitori, ha raccontato ai carabinieri, è l'esatto capovolgimento di quella accaduta qualche mese fa a Palermo, dove una professoressa ha punito un ragazzo di 12 anni costringendolo a scrivere cento volte su un quaderno "sono un deficiente". E questo perché aveva dato del gay a un compagno di classe. La vicenda era finita in tribunale, dopo una denuncia e una richiesta di risarcimento da parte dei genitori del ragazzo punito, e si è da poco conclusa con l'assoluzione dell'insegnante.

Quanto riferisce il diciassettenne di Gela a proposito delle parole della prof di italiano ("Vai a casa e non venire più a scuola perché sei un gay") ha preoccupato il ministro dell'istruzione Giuseppe Fioroni, che ha deciso l'invio a Gela di un ispettore del ministero, il quale già nelle prossime ore dovrebbe fare un primo rapporto. L'insegnante, secondo il racconto del ragazzo, avrebbe avuto questa reazione dopo aver visto un filmato, prodotto con un videofonino, in cui il giovane bacia un altro studente, costretto a farlo da alcuni compagni di classe. Il clima ostile lo avrebbe convinto a non frequentare più la scuola, l'Istituto industriale Emanuele Morselli, e a perdere l'anno. Quella raccontata ai carabinieri è una storia di ricatti, con il 'branco' che minacciava il ragazzo di diffondere le immagini.

"Hanno detto che sono gay - dice -, ma è falso. Lo hanno fatto per invidia, perché avevo un buon rendimento scolastico. Ho raccontato tutto alla preside e loro si sono vendicati". Così dice oggi lo studente che per mesi ha dovuto subire gli sfottò dei compagni di classe. "Mi hanno picchiato - aggiunge - buttandomi addosso di tutto: libri, sedie, perfino i banchi.

Una volta mi hanno costretto a baciare il compagno di classe per me più caro, l'unico che mi era amico. Uno di loro ha ripreso la scena con il suo cellulare per ricattarmi. Hanno detto che lo avrebbero fatto vedere a tutti se li avessi nuovamente chiamati in causa". Intanto, Franco Grillini (Sinistra democratica) ha chiesto al ministro Fioroni di intervenire contro il bullismo e, in particolare, contro il bullismo omofobo. "L'episodio di Gela - dice - è solo l'ultimo di una lunghissima serie. Occorre un piano nazionale di lotta al bullismo".


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  #2  
Old 07-26-2007, 10:24 PM
travis bickle travis bickle is offline
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Originally Posted by magikoMILAN1982
fabbricando ad arte le 'prove' (il solito filmato) e mostrandole poi all'insegnante di italiano, la quale non trova di meglio che consigliare al ragazzo di non farsi vedere più a scuola, perché da gay turbava l'andamento delle lezioni.

La cosa piu' vergognosa...


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  #3  
Old 07-26-2007, 10:30 PM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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con i cellulari è diventata quasi una sfida a chi filma la caxxata migliore...se poi ci aggiungiamo il bullismo passiamo dalle padella alla brace


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  #4  
Old 07-26-2007, 10:59 PM
corso corso is offline
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il bullismo c'ce' sempre stato. ai miei tempi tutto si sarebbe sistemato con un'enorme scaxxottata, senza bisogno ne' di minestre ne' di ministri ne' di mamme e ne' di professori. ma forse c'era meno crudelta' di adesso.


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  #5  
Old 07-26-2007, 11:21 PM
cicciototti cicciototti is offline
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ancora una volta, la scuola è maestra di vita !!!!!!!!

il bullismo (come il nonnismo in caserma e tante altre belle consuetudini del nostro caro vivere civile) non è una patologia ma un elemento fondamentale per la struttura portante ed indispensabile al sistema stesso.


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  #6  
Old 07-27-2007, 12:12 AM
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Originally Posted by cicciototti
ancora una volta, la scuola è maestra di vita !!!!!!!!

il bullismo (come il nonnismo in caserma e tante altre belle consuetudini del nostro caro vivere civile) non è una patologia ma un elemento fondamentale per la struttura portante ed indispensabile al sistema stesso.


ed e' per questo che essere politically correct a tutti i costi e' sbagliato. ripeto, puo' il leone diventare vegetariano e la gazzella carnivora? e' nella nostra natura, nel ns. dna essere violenti, prevaricare, guerreggiare, invadere, sterminare, assoggettare, violentare, infierire ecc... sta nell'armonia del nostro io e nella ns. intelligenza dominare queste emozioni e rimpiazzarle con sentimenti piu' "umani". il lavoro deve sempre iniziare da noi stessi. quando saremo pronti, allora potremo dedicarci al ns. vicino piu' vicino.


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  #7  
Old 07-27-2007, 12:16 PM
Guaido Guaido is offline
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Originally Posted by cicciototti
ancora una volta, la scuola è maestra di vita !!!!!!!!

il bullismo (come il nonnismo in caserma e tante altre belle consuetudini del nostro caro vivere civile) non è una patologia ma un elemento fondamentale per la struttura portante ed indispensabile al sistema stesso.


Cioe? La scuola favorirebbe il bullismo per restare in piedi? O forse le stato? Ma capisci quello che scrivi? Ti rileggi?


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  #8  
Old 07-27-2007, 01:50 PM
cicciototti cicciototti is offline
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Originally Posted by Guaido
Cioe? La scuola favorirebbe il bullismo per restare in piedi? O forse le stato? Ma capisci quello che scrivi? Ti rileggi?

caro guaido,
mi permetto di consigliarti (se ne avrai voglia) questa lettura.

di cui cito qualcosina:
le cronache non lasciano dubbi sul dilagare della violenza nei giovani, in particolare dai 14 ai 25 anni. Stupri, bullismo e altre forme di violenza sono in aumento anche nelle scuole. In una classe di un istituto alberghiero di Milano, cinque ragazze venivano regolarmente stuprate da altri studenti sedicenni, e le violenze venivano filmate dai telefonini. I giovani si sono difesi dicendo: "era solo un gioco". Non si tratta di un episodio isolato, in altri casi le ragazzine venivano violentate e ricattate con i filmati dei cellulari: "O fai quello che vogliamo o mandiamo il filmato ai tuoi genitori". Gli episodi di bullismo non si contano più (le vittime preferite sono le ragazze, i disabili, i "diversi" per qualunque motivo), a tal punto che il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha dovuto prendere "misure" per contrastarlo con sanzioni disciplinari "eque tempestive e proporzionate alla gravità delle azioni compiute". E' stato persino istituito un osservatorio permanente in ogni regione per monitorare il fenomeno del teppismo e del bullismo.

Ma controllare e punire è tutto quello che si può fare? Non sarebbe indispensabile interrogarci su come le nuove generazioni stanno crescendo e sull'origine di tutta questa violenza?
L'azione violenta ha acquisito una certa "normalità" per molti di loro, e questo non può non indurci a cercare di capire il sistema in cui questi giovani vivono. Per evitare che un problema si ripeta bisogna capire le cause che l'hanno provocato.

E qual'è il sistema politico-economico in cui questi giovani sono cresciuti?
I giovani più sensibili e suggestionabili risentono dell'esposizione ad input di tipo violento e volgare, e quando ne hanno l'occasione manifestano comportamenti violenti o asociali. Nella maggior parte dei casi si tratta di ragazzi disoccupati e con un basso livello di istruzione. Ma ci sono anche i giovani di famiglie agiate, vestiti alla moda e con oggetti firmati da esibire. In tutti i casi, si tratta di giovani cresciuti in un mondo basato sul consumo e sulla creazione di falsi bisogni. Un mondo in cui la legalità vale soltanto per alcuni, e in cui la violenza assume spesso un ambiguo significato di vincita del più forte sul più debole. In cui la competizione diviene prevaricazione attraverso la forza. Un mondo in cui sempre più spesso l'empatia e la sensibilità vengono atrofizzate dal rafforzamento degli impulsi distruttivi. La desensibilizzazione empatica induce gruppi di giovani a divertirsi anche arrivando a gettare sassi dai cavalcavia, seviziare animali o stuprare coetanee. E questa violenza risulta altamente funzionale al sistema. Esso, se non offrisse valvole di sfogo asociali e violente, dovrebbe infatti rispondere di parecchi problemi e disagi che attanagliano le nuove generazioni: scuole sempre più scadenti, precariato, disoccupazione, mass media che insabbiano la vera realtà in cui vivono, programmi Tv violenti o scadenti, pubblicità sempre più aggressiva e basata su stimoli sessuali o aggressivi, ecc.


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  #9  
Old 07-27-2007, 02:01 PM
cicciototti cicciototti is offline
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molto interessante anche questo, per chi abbia voglia di approfondire


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  #10  
Old 07-27-2007, 03:04 PM
Guaido Guaido is offline
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Guaido is on a distinguished road
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No ti prego ciccio...
Sono le stesse cose, uguali uguali, che diceva il Papa!
Dì la verità: i discorsi a GP II glieli scivevi tu?

Guarda, non puoi dare la colpa del bullismo alla TV del Silvio al marketing Carrefour e alla riforma Biagi!


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