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#1
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UE bacchetta: l'acqua in Italia costa troppo pocoL'agenzia europea dell'ambiente mostra come i costi della risorsa per le utenze domestiche italiane sono troppo al di sotto della media dell'Europa occidentale (52 euro l'anno per una famiglia di Roma, 287 euro a Bruxelles). Il caso Aqp e la richiesta reiterata al Cipe di aumentare la tariffazione per far fronte all'ammodernamento delle condutture
ROMA – Sarà anche l’oro blu di questo millennio, ma in Italia non trova un costo adeguato al suo valore: secondo un report dell’agenzia europea dell’ambiente (European Environmental Agency), i costi dell’acqua per le utenze domestiche nell’Europa occidentale variano dai 52 euro l'anno per una famiglia di Roma ai 287 euro l’anno per una famiglia di Bruxelles. Una media tariffaria che colloca l'Italia più vicino ai paesi dell’Europa dell’Est: a Bucarest una famiglia paga 20,5 euro l’anno, una di Praga 59 appena. Se le aziende e i consorzi di gestione idrici chiedono da tempo un adeguamento delle tariffe per compensare gli investimenti sulla rete, anche l’Europa avverte: un uso sostenibile della risorsa acqua si può fare attraverso un meccanismo di tariffazione, ma questo è utile solo se l'utente, che paga la bolletta o la tariffa, reagisce riducendo il consumo. Questo ovviamente non succede se le bollette non corrispondono al vero costo dell’acqua. La mossa del Cipe di lasciare invariate le tariffe dell’acqua a una soglia immutata da 5 anni ha gettato nello sconforto le aziende idriche. La Banca mondiale ritiene che sino al 5% del reddito disponibile delle famiglie sia accettabile per l'approvvigionamento dell’acqua, questa cifra va comparata con un costo che in Europa è pari a circa l’1% del reddito famigliare, percentuale che in Italia scende intorno allo 0,25. Cap gestione, che gestisce l’approvvigionamento idrico di 165 Comuni della provincia milanese, fornendo l’acqua a 1,7 milioni di utenti, sottolinea che gli investimenti per la manutenzione della rete idrica sono pari a 30 milioni di euro l'anno, un terzo del suo fatturato: «A fronte di una tariffa base per l’acqua potabile di 0,30 centesimi di euro ogni 1.000 litri per 244 euro di investimenti a metro cubo di acqua fatturata», sottolinea il suo presidente Massimo Gatti. Considerando che il consumo giornaliero della sua utenza è di 444 litri giornalieri pro-capite, si arriva a un consumo di 162.000 litri l’anno, che vengono pagati meno di 49 euro. Più alta, si fa per dire, la tariffa media del ciclo integrato, che arriva a 0,73 euro, per una tariffa di depurazione e fognatura che è dello 0,43. «Siamo sempre al di sotto di un euro. Per carità sono spese per le famiglie, ma qui siamo anche al di sotto del recupero dell’inflazione. Se almeno – prosegue Gatti - potessimo avere le tariffe che applica Brescia...». Ma a Brescia e per altri gestori in generale la situazione non è migliore. Secondo il rapporto Mediobanca del 2007 che compara i prezzi dell’acqua, l’anno di riferimento è il 2005, la tariffa base dell’acqua potabile della Asm bresciana è di 0,50 euro (quella per fognature è dello 0,49 per una teriffa media dello 0,87). Quella base applicata da Acea (per una utenza di 2,8 milioni di abitanti) è di 0,43 centesimi (ogni 1000 metri cibi d’acqua), per una tariffa media di 0,83 (quella fognaria è dello 0,44) e investimenti corrispondemti di 169 euro. Quella dell’Acquedotto Pugliese arriva a 0,59 euro (gli investimenti sono di 117), di qui la richiesta reiterata al Cipe di aumentare la tariffazione per far fronte all’ammodernamento delle sue condutture che servono 4 milioni di abitanti: a fronte di una rete che perde almeno il 25% del suo prezioso carico a causa di guasti e perdite, la spesa è pari al 22% delle immobilizzazioni lorde della società. Quella che applica tariffe più «alte» è la bolognese Hera, per investimenti di 333 euro a metro cubo la tariffa base è di 0,78 centesimi, su 914.000 abitanti serviti; quella media del ciclo idrico è sopra l’euro (1,25). Addirittura 0,08 centesimi ogni 1.000 litri è quanto si fa pagare la MM di Milano (per investimenti ogni mille metri cubi che arrivano al 63% delle sue immobilizzazioni, e al 19 % del suo fatturato). La spesa è 63 euro ogni 1.000 metri cubi, (su una utenza di 1,3 milioni di abitanti che consumano 440 litri pro capite), mentre la tariffa media del ciclo idrico ****, di poco, a 0,46 centesimi. La Arin di Napoli ha investimenti per 103 euro, il 16% del fatturato,(sempre per 1.000 metri cubi di acqua) e la tariffa base è di 0,56 centesimi (aditittura più bassa la tariffa per le fognature e la depurazione, pari a 0, 36 centesimi). Smat di Torino e Vesta di Venezia (con investimenti rispettivamente per 276 e 137 euro, pari al 29% e al 14% del fatturato) applicano una tariffa di 0,39 euro e 0,31 euro. Considerando questi nove gestori, che in Italia servono una popolazione di 14 milioni di persone, la tariffa media è di 0,43 centesimi ogni 1.000 metri cubi a fronte di 175 euro di investimenti. Di qui la richiesta, inevasa, della Federutility (che raggruppa 550 imprese) di un aumento di almeno il 27% delle tariffe. Lo aveva chiesto nel suo Blue Book, ma almeno per questo anno, come nei cinque passati, il Cipe non l’ha accontentata. http://www.lagazzettadelmezzogiorno...4&IDCategoria=1
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#2
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per una volta che c'è qualcosa di positivo ecco che piovono giù critiche e commenti; va bene adeguarci al modello europeo ma allora per quando riguarda l'ADSL allora che dovremmo dire (http://www.coolstreaming.us/forum/s...internet+costi)??
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#3
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e tanto per aggiungere...I milioni di turisti, italiani e stranieri, che stanno percorrendo in questi giorni la pen.isola per raggiungere le località delle vacanze devono fare i conti un costo dei carburanti tra i più alti d'Europa . Le colonnine dei benzinai italiani sono tornate infatti a segnare i prezzi tra i più alti di Eurolandia, attestandosi al terzo posto nella classifica del caro-pieno per la benzina e al top assoluto per il gasolio.
E mentre i listini delle compagnie rischiano di registrare nuovi aumenti - complice la nuova fiammata delle quotazioni internazionali che nei giorni scorsi hanno toccato un nuovo record storico sfiorando i 79 dollari al barile - il divario tra i prezzi italiani e quelli dei partner comunitari ****. E si attesta ai massimi di quest'anno: oltre cinque centesimi in più al litro sia rispetto alla media euro , sia nei confronti di quella dell'Europa a 25. Secondo gli stessi dati, infatti, la pen.isola è sul podio di eurolandia sul fronte caro-pieno per la benzina: con una media, fotografata lunedì scorso dal ministero, di 1,349 euro al litro, il prezzo italiano è al terzo posto. Preceduto solo dall'Olanda (1,370) e dal Portogallo (1,363). Primato assoluto, invece, sul fronte del diesel : un litro di gasolio costa nei distributori italiani in media 1,173 euro al litro. Il prezzo cioé più caro dell'Europa dell'unione monetaria, seguito dagli 1,139 euro della Germania. Anche per il gasolio il divario con la media europea è notevole: 0,040 euro al litro. Si tratta di uno dei livelli di 'differenziale' più elevato dall'inizio dell'anno. fonte Last edited by magikoMILAN1982 : 08-04-2007 at 03:55 PM. |
#4
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Forse si sta pensando di ostacolare il ritorno alla gestione "pubblica" dell'acqua ?
Visto che a "preoccuparsi" di queste tariffacce c'è la banca mondiale, allora il sospetto è più che giustificato. Certo che non va sprecata, nè a monte nè a trasportarla (tubazioni, condutture ecc.), nè a valle (da noi), ma un conto è adeguare le spese per la manutenzione (e anche qui ci sarebbe da discutere) altra cosa usare mezzucci per aumentare e basta, il che a quale scopo è facile immaginarlo. The Corporation: Ricatto Banca Mondiale ...Grandi sti Boliviani, si sono "ripresi l'acqua" e ora se la gestiscono "loro", non un qualche presunto rappresentante "fittizio"... |
#5
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Eppure in italia cè chi dice che pure l'acqua costa cara invece non è vero. In effetti con degli aumenti nell'ordine di 20-30 centesimi di euro al mc si potrebbero rifare e fare molti acquedotti e fognature.
Paradossalmente non è solo l'acqua a costare poco,ripsetto alla media europe anche i trasposrti costano meno e versano in una condizione allucinante. Basti pensare che l'abbonamnto mensile alla metro che a rome costa 35 uero a Berlisno arriva a 229 e quasi la stessa cifra a Londra che però hanno servozi molto migliori dei nostri. |
#6
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Questa è follia!!! Cioè a che pro i prezzi devono essere più alti? In base a quale principio di mercato? Il costo è soltanto di manutenzione delle tubature e basta, quindi il guadagno è pressocchè netto...stai pagando l'acqua piovana....penso a tutte quelle limitazioni nella produzione del latte e a tutto quel latte buttato in strada...che tipo di economia è?
Last edited by breunzo : 08-04-2007 at 06:30 PM. |
#7
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ma solo l'acqua guardano??Perche non vedono i tassi, il gasolio e benzina, gli elettrodomestici e tante cose che qui nel BELPAESE costano quasi il doppio delle altre nazioni??.ho preso una batteria in california per il mio portatile, l'ho pagata appena 69$ compreso il trasporto...se la compravo qui 187€ + spese....Non vi pare un po alto??
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#8
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Quote:
A questi costi non si hanno poi i fondi per migliorare le infrastrutture. Con l'acqua a buon mercato non abbiamo i soldi per rifare gli acquedotti che disperdono quasi tutta e le fognatura e molte case che ancora non hanno. E poi non paghi solo acqua piovana ma i costi di depurazione della stessa nonchè di delle acque reflue vanificati da una rete idrica fatiscente! |
#9
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ciao a tutti sono nuovo di questo forum, anche se vecchio utilizzatore\conoscente di coolstreaming!!! volevo chiedere a malcom se sa quali sono le medie degli stipendi nei paesi dove si dice che molte cose costano + care che in italia..... quando ti sei informato fai 2 conti e ragionaci su...ciao!!!
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#10
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benvenuto
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