[travis bickle]

Originally Posted by Ringhio8

che disastro...non si va neanche a difendere un argento olimpico
pazienza, e' giusto andare a casa considerando il modo in cui hanno giocato...quanto era meglio quella squarda che aveva,forse, meno talenti ma giocava con le e con il cuore

Manca la personalità...Bargnani ne è privo...il Beli e Gigli ci provano ma non basta...

[dex86]

Originally Posted by travis bickle

Manca la personalità...Bargnani ne è privo...il Beli e Gigli ci provano ma non basta...

infatti in questo europeo mi ha sorpreso in negativo bargnani...ha giocato senza grinta,mollo su nowitzki...il fisico ce l'ha ma non lo usa...personalità zero

[nacus]

certo che se è questo l'effetto che fa l'nba su giocatori come bargnani, allora meglio tenerceli a casa nostra....oggi ha giocato malissimo e recalcati era costretto a mettere sempre gigli sul wunderdirk sennò erano 2, se non 3, punti a ogni palla che toccava....a rimbalzo malissimo, è vero che manca un elemento come rocca, che fa il lavoro s***** sotto canestro, ma questo è troppo....una roba tipo 20 rimbalzi offensivi della germania contro 8 dell'italia....non vai da nessuna parte così...

[giammy1288]

eravamo ben più forti delle germania (vista sopratutto la partita non del tutto positiva di nowitzki)...
belinelli, gigli e bulleri ci hanno provato... ma la difesa è stata disastrosa, non su dirk, ma sugli altri! ogni volta venivamo battuti uno contro uno e l'aiuto tardava ad arrivare...
di bella per quel poco che ha giocato è stato disastroso sia in difesa che in attacco... mentre bargnani, come dimostrato in questo europeo, è capace solamente di tirare da fuori (contro la polonia ha avuto addirittura il coraggio di prendere un tiro fuori equilibrio contro uno 40cm più basso di lui in post basso ).
Mi dispiace tantissimo per l'olimpiade che vedremo da spettatori...

[magikoMILAN1982]

A meno di 24 ore dall’eliminazione dell’Europeo, gli azzurri hanno lasciato Madrid e sono rientrati in mattinata in Italia divisi in due tronconi: un gruppo è atterrato a Milano e un gruppo a Roma. Smaltita l’amarezza è tempo, se non di processi perlomeno di analisi perché il risultato della spedizione iberica è chiaramente fallimentare. Ritrovatasi a luglio con ambizioni di medaglia, la squadra azzurra ha perso per strada elementi importanti come Rocca, Gallinari e Galanda, ma da sognare il podio al nono posto (peggior risultato eguagliato dal 1963 a oggi con l’eccezione del 2001) la differenza è davvero eccessiva. Più facile capire cosa non ha funzionato che trovare rimedi facili, diversi comunque i punti degni di essere analizzati al microscopio.
ATTACCO – La media punti segnati di 70.8 a partita è la più bassa in un Europeo dal 1969 a oggi. La medie di tiro complessive sono state scarse, ma non disastrose (49.3% da 2, 30.3% da 3 e 65.9% ai liberi) però spesso la manovra azzurra è risultata farraginosa. Se Belinelli ha trovato con il passare delle partite un ruolo ben definitivo è molto per merito suo anche perché spesso ha dovuto inventarsi dei tiri anziché essere il terminale della squadra. Il pallone dentro l’area, eccetto con la Lituania, è arrivato spesso in maniera estemporanea e più che sugli scarichi i nostri lunghi hanno dovuto spesso provare il tiro in uno contro uno.
RIMBALZI – Nota molto dolente. Il saldo finale negativo è stato di 48 palloni e, esclusa la partita con l Polonia, la formazione di Recalcati ha avuto ha disposizione una decina di palloni in meno degli avversari a ogni match, un’enormità in partite giocate punto a punto. Il c.t. ha fatto notare come Gallinari fosse il nostro miglior rimbalzista e come i lunghi non siano stati validamente supportati dai compagni nel lavoro sotto i tabelloni. Resta il fatto che Bargnani, Marconato e Crosariol hanno viaggiato tutti a una media ci circa 1 rimbalzo ogni 6 minuti quando giocatori del loro ruolo difficilmente scendono sotto 1 rimbalzo ogni 4 minuti.
BARGNANI – Doveva essere il valore aggiunto della squadra, chiude la sua prima avventura in azzurro con un bilancio in rosso. Malissimo con la Slovenia, è durato un tempo con la Francia, abbastanza bene con Polonia e Lituania, a sprazzi con la Turchia, di nuovo malissimo con la Germania. Non è un giocatore facile da inserire e i suoi problemi fisici gli hanno impedito di allenarsi e giocare con continuità per trovare i giusti riferimenti. Ha sempre la stessa espressione, un po’ alla Tim Duncan, quindi sarebbe ingeneroso dubitare del suo cuore perché dietro alla sua apparente impassibilità c’è anche il giocatore di ghiaccio nei momenti decisivi come contro la Turchia. Il basket Nba sembra calzargli più di quello europeo, ma il futuro è suo: la nazionale ha il dovere di aiutarlo e lui ha il dovere di aiutare la nazionale.
VECCHIA GUARDIA – Nessuno lo dice, ma tutti lo pensano: l’integrazione tra i veterani del gruppo azzurro e i volti nuovi si è rivelata più difficile del previsto. Sia tecnicamente sia fuori dal campo non c’era quella magia di altre nazionali, ma a onore dei giocatori va detto che tutti hanno provato a remare dalla stessa parte e ad affrontare le difficoltà in maniera professionale e costruttiva. La chimica però non si inventa. Basile ha vissuto giorni difficili: escluse le sfide Polonia e Lituania, ha chiuso con 0/12 al tiro totale: già 12 mesi fa voleva chiudere con l’azzurro, ora potrebbe essere il momento con la certezza che un cattivo Europeo non cancellerà le magie di un decennio. Marconato e Soragna hanno tirato con percentuali eccellenti, ma meno di altre volte sono riusciti a incidere sulle partite, talvolta hanno pagato qualcosa in difesa e soprattutto Matteo è sembrato meno ispirato che in passato nelle scelte.
FUTURO – Carlo Recalcati ha il contratto fino al 2009 e nessuna intenzione di farsi da parte: “Non ci ho pensato neanche per un secondo, il Consiglio Federale mi ha dato un mandato e sarà mio compito portare a termine il progetto di ringiovanimento del gruppo anche se non sarà facile perché la presenza di qualche giovane talento non può mascherare la carenza cronica di giocatori di alto livello. Per questo motivo non escludo che, se dovesse servire, potrei richiamare in futuro sia per esigenze tecniche sia per esigenze m****i anche qualche veterano”.

gazzetta

[travis bickle]

RUSSIA-FRANCIA 75-71
La Russia è la prima semifinalista dell’Europeo: battuta la Francia dopo un match tiratissimo, per la formazione di David Blatt è la prima volta nelle quattro continentali dal 1997. Dentro l’area è bella la sfida tra i pesi massimi Weis e Savrasenko mentre è iperenergico il duello tra Parker e Holden. Il playmaker degli Spurs, dopo il turno di quasi riposo contro la Turchia, appare bello carico e mette due canestri per l’8-4 francese. Entra un centro più mobile come Morgunov e un attaccante più aggressivo come Pashutin e la mossa frutta un 7-0 che è il via a un primo quarto tutto di corsa. La Russia tira col 64% dal campo, ma paga 10-6 sotto i tabelloni (per Kirilenko solo 2 punti e 2 rimbalzi) e alla fine del primo quarto è sotto 23-21. Bergeaud tiene a lungo Parker a sedere, anche perché Gomis non demerita; la Francia ha grande energia da Kirsay e, soprattutto, Turiaf, ma cede molti punti facili in contropiede e dentro l’area e dopo 15’ è sotto 31-30. Le due squadre tirano col 50% da 3, forse anche per questo loro sono ai quarti e l’Italia è a casa, e la Francia colpisce con ben cinque giocatori diversi andando a +6 (40-34) prima di chiudere il secondo quarto sul 42-39. La ripresa inizia sotto il segno di Diaw: l’ala di Phoenix mette due canestri da 2, una stoppata e un fallo subito. Kirilenko forse accusa la stanchezza alla settimana partita: per lui 1/7 al tiro e Francia avanti 46-39. Khrypa ricuce lo strappo con un 7-0 ispirato da lui. A tratti sembra di essere al campetto, non in un match di tale importanza: Diaw e Khryapa si marcano a vicenda e giocano quasi tutti i palloni con l’attacco che ha la meglio più spesso della difesa. All’ultima minipausa Francia avanti 56-53 anche complici le 7 perse russe. Verso il rush finale la partita si fa più nervosa, le difese diventano un po’ più ruvide e la Francia lascia ancora prendere fiato a Parker che ha cifre discrete, ma senza incidere molto sulle sorti del match. Holden firma un 5-0 tutto suo ed è 62-61 Russia con 5’ da giocare. I transalpini non fanno più canestro, Samoylenko scorrazza a meraviglia nella metà campo avversaria e trova due canestri per il 69-64 dopo 38’. Diaw segna da 2 e poi, dopo 4 errori, l’acuto del campione: Parker segna una tripla e impatta a 69. A 23” dalla fine Holden subisce fallo in entrata e dalla lunetta è impeccabile: 2/2 e 71-69. Fallo su Diaw: 0/2 e rimbalzo di Morgunov. Fallo su Pashutin che tenta il suicidio con 0/2. Parker corre a tutto campo e si guadagna i suo giro in lunetta: segna il primo, sbaglia il secondo. Ancora fallo su Pashutin che fa 2/2 (73-70), tocca ancora a Parker che segna il primo, sbaglia apposta il secondo nella vana speranza di controllare il rimbalzo d’attacco. Il sogno olimpico della Francia dovrà passare dalle finali per il 5°-8° posto e poi dal preolimpico.
Russia:Khryapa 16, Holden 15, Morgunov 14
Francia:Diaw 17, Parker 14, Kirksay 8, Pietrus 8, Turiaf 8
gasport

[magikoMILAN1982]

La Spagna si e' qualificata per le semifinali degli Europei di basket battendo (travolgendo ) la Germania per 83-55 nel secondo match dei quarti di finale. Miglior marcatore dell'incontro lo spagnolo Calderon, con 17 punti (ANSA)

[travis bickle]

La Lituania si e' qualificata per le semifinali dei Campionati Europei di basket in corso in Spagna. Siskauskas e compagni hanno superato nei quarti di finale la Croazia col punteggio di 74-72. Tra i lituani il miglior marcatore e' stato Songalia, con 20 punti. La Lituania affrontera' domani la Russia, mentre l'altra semifinale vedra' di fronte la Spagna contro la vincente dell'ultimo quarto di finale, in programma questa sera, tra Slovenia e Grecia. (Agr)

[magikoMILAN1982]

Dopo i successi di Russia e Spagna su Francia e Germania, si completa il quadro dei quarti di finale dell’Europeo con i successi di Lituania e Grecia rispettivamente su Croazia e Slovenia. Due partite punto a punto, decise in volata. Domani le semifinali: Spagna-Grecia e Russia-Lituania.
Grecia-Slovenia 63-62
Semplicemente clamoroso. Che la Grecia batta la Slovenia, e ora vada ad affrontare la Spagna nella semifinale dell’Europeo, non c’è nulla di strano. Ma è clamoroso che lo faccia rimontando dal -12 in 2’40” e dal -9 in 1’37” dopo avere non giocato quasi tutta la ripresa. Gli americani dicono che non bisogna mai sottovalutare il cuore dei campioni, ma ora sono proprio i campioni iridati e padroni di casa che dovranno temere la squadra ellenica, che arriva in semifinale per settima volta in 20 anni con il m****e alle stelle. Yannakis, oltre a Papaloukas, lascia a sedere anche Zisis e Spanoulis in avvio. Entrambe le squadre provano ad andare dentro piuttosto che affidarsi al tiro da fuori: Papadopoulos e Dikoudis da una parte, Smodis e Nesterovic dall’altra giocano gran parte dei palloni e al 6’ siamo 8-8. La prima tripla, dopo 8 errori totali, viene segnata al 10’ ed è quasi bello vedere un partita dominata dai lunghi. Su tutti svetta Nesterovic che è grande protagonista del 17-14 sloveno con 8 punti (4/5 al tiro), 5 rimbalzi e 2 stoppate. La forza d’urto degli esterni greci fatica a scatenarsi: tra triple e tiri da fuori area siamo a 2/11 dopo 15’ e il vantaggio 25-24 deriva solo dal 5/5 vicino a canestro della prima metà del secondo periodo. Nel primo tempo cambia 12 volte la squadra in testa e per 8 volte c’è parità, l’equilibrio quasi assoluto viene rotto solo da Smodis e Lorbek con due triple, quasi a mettere il dito nella piaga dello 0/7 da 3 dei greci. Un’entrata di Dragic manda le squadre al riposo con il massimo vantaggio per gli uomini di Pipan: 34-28.
Ripresa, e la Grecia prova a complicarsi la vita: 0/3 da 2, 0/2 ai liberi e una persa. Nesterovic ringrazia e mette due canestri da sotto, Lakovic segna da 3 e dopo 23’ il 41-28 diventa un margine impegnativo. Il centro dei Raptors vive una serata anche offensiva come non si vedeva da tempo e la Grecia è come Penelope, appena indovina due giocate poi pecca di distrazione e torna sotto 49-37. Al riposo è 51-40 con Yannakis che non sa a che dio greco affidarsi per avere una reazione dai suoi: i 3 assist contro i 12 degli avversari sono un chiaro indice di scarsa attività offensiva. Dragic, autore di una partita di incredibile concretezza, porta la Slovenia a+14. La Grecia concede due rimbalzi d’attacco consecutivi, perde tre palloni: la resa sembra vicina anche se mancano 6 minuti. Yannakis mette a sedere Diamantidis, eroe di Belgrado, la palla inizia a scottare nelle mani slovene. Spanoulis spreca il tiro del possibile -7 con 3’ da giocare. Poteva essere l’azione che riapriva il match, invece Lakovic – già giustiziere azzurro – segna una tripla dall’angolo per il +12 a 2’40” dalla fine. Zisis guida i suoi che cercano una disperata rimonta, i secondi sembrano non passare mai. A 48” dalla fine la tripla di Papaloukas vale il -4, la Slovenia è in tilt. Palla persa di Smodis, tripla di Zisis a 33” dalla fine per il 62-61. Damon Lorbek prende un tiro sciagurato da 3 e la Grecia a 14” dalla fine ha la palla della vittoria. Papaloukas va uno contro tutti e segna da sotto: ellenici avanti 63-62 con 6”66 (cifre quanto mai diaboliche per gli sloveni) sul tabellone. L’ultimo tiro è ancora per Lakovic, ma non arriva al ferro. Aldo Giordani, uno dei padri del basket italiano, nelle sue radiocronache diceva sempre: "Vedete com’è il basket", ma non ditelo agli sloveni.
Grecia: Papaloukas 17, Papadopoulos 10, Zisis 7
Slovenia: Nesterovic 16, Lakovic 14, Smodis 10

gazzetta

[nacus]

la magia del Beli