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Web e Tv: Per i giovani un tutt'unoWeb e tv: per i giovani, un tutt'uno
Di Serena Patierno 11/03/2008 - 11:56 Uno studio di Grunwald Associates rivela che il 64 per cento degli americani di età compresa tra i 9 e i 17 anni guarda la tv e sta in internet contemporaneamente. Ora le aziende sono chiamate a condurre le proprie campagne di marketing su piattaforme multiple. Si è parlato molto del dilagare del video nel web. Sempre di più gli utenti si affezionano alla (relativa) novità di poter vedere documentari, film, serie in rete, soprattutto i giovani e giovanissimi. Nascono quindi nuovi formati di intrattenimento, come le webseries, e nel frattempo la Tv perde la sua egemonia. Iniziano di conseguenza a muoversi anche i pubblicitari e gli uffici marketing delle grandi aziende, sia pensando al pc che ad altri dispositivi mobili per la navigazione. A dare man forte a chi deve mettere in pratica nuove strategie, arriva ora uno studio prodotto dalla società di ricerca Grunwald Associates, dove l'attenzione si sposta sul tipo di "spettatore" e sulle sue abitudini. «I ragazzini di oggi sono i consumatori dei media di domani» spiega Peter Grunwald, che ha condotto la ricerca: giovani, giovanissimi e bambini sono i nuovi protagonisti e le loro abitudini risultano diverse dal solito. Innanzi tutto, per loro regna il multitasking. Si guarda la televisione, si naviga nel web e lì si seguono video e web tv, si fanno solitari, si spediscono e-mail o si chatta. E tutto in una sola volta. La predisposizione al multitasking è perfino volutamente stimolata dalle aziende che in televisione rimandano a indirizzi web e nell'internet rimandano a canali tv. La ricerca - che ha studiato le abitudini dei ragazzi fra i 9 e i 17 anni - si focalizza proprio su questo tipo di rimandi incrociati. Un po' di numeri Il 64 per cento degli intervistati dichiara di guardare la tv e navigare allo stesso tempo. Si sta in sala, si accende la televisione, poi il pc e così si trascorre il tempo. Si è attratti da un prodotto, da una pubblicità, da un notiziario, da un sondaggio? Lo si cerca nel web, si approfondisce e non solo: il 45 per cento dei giovani manda messaggi istantanei agli amici commentando quello che si sta guardando. Non si è sullo stesso divano? Si guarda e si condivide attraverso una finestra virtuale. Di questo 64 per cento, il 47 dichiara che l'attenzione è dedicata innanzi tutto al pc e che solo secondariamente si presta orecchio alla televisione. Qualcosa è cambiato rispetto alle generazioni precedenti: la passività dello spettatore che riceve – messaggi pubblicitari od ogni genere di programma – sta tramontando. Il protagonista di questo nuovo tipo di intrattenimento si informa, prende spunto, approfondisce e perfino produce. Può creare una sorta di pubblicità del proprio programma preferito, per esempio. Parlandone con gli amici, segnalandolo su Twitter, approfondendo sul proprio blog. E infatti il 27 per cento dei ragazzi lo fa. Pare dunque che questo nuovo genere di pubblicità sia molto efficace e in via d'espansione soprattutto grazie al social networking. I ragazzi si fidano molto di più dei consigli dell'amico piuttosto che dell'annuncio commerciale, nei confronti del quale sono molto più smaliziati della generazione precedente. Tuttavia, avverte Internet news – che ha intervistato Grunwald – l'andamento attuale e il futuro del social networking non è poi così limpido né per forza fatto di successi. Insomma, meglio non farci troppo affidamento. fonte www.visionpost.it |
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