Tv sul cellulare decollera'?
Da un recente convegno organizzato da TNS Infratest, è emerso che il successo della tv sul cellulare rischia di non essere immediato. Secondo i dati dell’indagine quantitativa effettuata in 18 paesi e dai focus group realizzati in Italia, gli intervistati dichiarano una scarsa attrazione per la mobile tv; gli elementi che influiscono maggiormente sono: i costi, la dimensione del display, i timori sulla qualità audio/video, la durata delle batterie e lo scarso interesse verso i programmi televisivi sul cellulare. Dal dibattito, pur emergendo punti di vista contrastanti, si è sostanzialmente convenuto che la mobile tv potrà decollare solo se si riuscirà a dare valore aggiunto al nuovo device e a far comprendere le reali grandi nuove potenzialità agli utenti. “In questo momento i consumatori hanno difficoltà a comprendere quale può essere il vantaggio di guardare la tv su un micro schermo con un costo rilevante” afferma Massimo Pizzo, Amministratore di Insintesi. Ecco più nel dettaglio quali sono stati i dati emersi dalla ricerca TNS 1) Interesse generale verso il servizio di mobile tv Dalla ricerca quantitativa, emerge solo un interesse di nicchia: circa il 5% degli intervistati si dichiara molto interessato, il 20% abbastanza, il 64% poco e l’11% non sa. L’indagine riporta anche l’opinione dei consumatori Coreani, dove da tempo il servizio è attivo ed è stato notevolmente pubblicizzato: anche in questo paese gli indicatori sono in linea con la media globale. 2) Programmazioni di maggiore interesse Gli intervistati, in generale, dichiarano potenzialmente un forte interesse per i film, le news, i video musicali, le sitcom e lo sport. Le donne sono soprattutto interessate ai film, alla musica e alle news; gli uomini: alle news, ai film e allo sport. Nelle interviste qualitative effettuate in Italia, oltre alle perplessità comuni agli altri paesi e allo specifico interesse per i mondiali 2006, emerge un limitato interesse verso la programmazione standard del mezzo: gli intervistati sarebbero infatti maggiormente interessati se venissero realizzati contenuti ad hoc e on demand. Tali contenuti, oltre a essere già in parte presenti nella programmazione, sono la naturale evoluzione del sevizio. 3) Ostacoli all’abbonamento Le maggiori perplessità, dichiarate dagli intervistati, sono legate ai costi elevati, alla necessità di acquistare un nuovo telefono, al timore dell’eccessivo consumo della batteria, alla dimensione del display, alla paura di una scarsa qualità di ricezione. E’ interessante notare che molte delle titubanze sono dovute alla non felice esperienza del servizio di streaming già attivo da qualche anno in molte nazioni, Italia inclusa. 4) Occasioni per vedere la mobile TV Si delineano due utilizzi potenziali: il principale, relativo agli spostamenti (trasporti pubblici, **** d’aspetto, auto); ma anche un utilizzo in casa (a letto, prima di andare in ufficio, durante il week end, nel bagno). Probabilmente, visto che apparentemente il maggiore valore aggiunto della mobile tv , rispetto ai televisori analogici della stessa dimensione in commercio, è la possibilità di fruire del servizio in movimento (treno, auto, ecc.), sarà interessante verificare se esiste realmente questa esigenza e quanto il consumatore sarà disposto a pagarla. “Lo scarso interesse dichiarato per la televisione mobile potrebbe essere dovuto alla solita perplessità che nasce verso le novità e all’atteggiamento snobistico per un mezzo che si tende a negare di guardare ma che quasi tutti divorano” continua Massimo Pizzo di InSintesi “per meglio analizzare queste ipotesi è importante tenere presente che esistono da anni sul mercato i televisori tascabili, che hanno mai avuto un forte successo commerciale”. Al dibattito, che è stato moderato dallo stesso Pizzo, hanno partecipato: Andrea Besana, socio fondatore e direttore delle operazioni RealLife TV; Pieranna Calvi, Responsabile Marketing & Sviluppo Pubblicità Interattiva Sipra; Stefano Cigarini, Amministratore Delegato di Cinecittà Entertainment; Edoardo Fleischner, Progettista crossmediale e docente di comunicazione e new media Unimi; Paolo Ricci, Business Consultant di Logica cmg; Gianluca Stazio, responsabile mktg e commerciale di RaiNet. La ricerca quantitativa TNS è stata realizzata a fine 2005 in 18 paesi (Italia non inclusa) con circa 6.000 interviste; la ricerca qualitativa è stata realizzat a il 22 e il 23 maggio 2006 a Milano.
fonte: www.italiatv.it
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