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Old 07-07-2006, 01:21 PM
zibibbo zibibbo is offline
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La tv del futuro mobile, sul web senza palinsesto


LONDRA - Che cos'è la televisione? Cinquant'anni fa, una domanda simile esigeva una risposta semplice: la televisione è quel cassone che teniamo in salotto, fra la tavola da pranzo, il divano e la libreria, per guardare i giochi a quiz, gli sceneggiati, la partita della domenica e il telegiornale. Ma oggi rispondere non è più così facile, tanto che la Commissione Europea, l'organo che governa l'Europa dei Venticinque Paesi, è in procinto di approvare nuove norme per definire, o meglio redefinire, la "scatola magica" da cui ci arrivano immagini, suoni, intrattenimento, informazione, tenendo conto di quanto sia cambiato il mezzo, la sua tecnologia, il modo per usufruirne.

Senonché la direttiva della Ue, ribattezzata "tv senza frontiere", ha suscitato qualche perplessità, in particolare in Gran Bretagna, non a caso la nazione più euro-scettica e refrattaria alle regole imposte da Bruxelles, spesso vissute come un'arbitraria restrizione.

"La direttiva non contiene alcuna restrizione", dichiara al quotidiano Guardian di Londra Martin Selmayr, portavoce di Vivianne Redding, commissario europeo per i mass media. "Abbiamo suddiviso il settore in due livelli, la tv tradizionale e quella che dà accesso a video su domanda dei consumatori e ad altri servizi scaricabili da Internet. Il nostro scopo è liberalizzare il sistema televisivo europeo, ma crediamo che debbano esserci delle regole sul contenuto di quanto appare su Internet. Tutto qui. L'idea che il web possa essere un luogo dove la legge non viene applicata è assurdo, ciò che è illecito fuori dalla rete è illecito anche in rete".

Replica il governo britannico, per bocca di Jeremy Beales, dirigente della Confindustria nazionale: "L'obiettivo della Ue è proteggere gli enti televisivi pubblici, limitando la libertà dei siti web di trasmettere immagini e fare televisione. Per questo Londra non è d'accordo, e non siamo i soli in Europa ad opporci all'iniziativa".

La discussione verte in realtà sulla succitata domanda: che cos'è, oggi, la televisione? E il problema è che la risposta è sempre più complessa. E' vero, ad esempio, che la Commissione Europea intede suddividere il concetto di televisione in due tronconi, "tv lineare", ossia la tv tradizionale come l'abbiamo più o meno guardata fino ad ora, e "tv non lineare", ovvero tutto quello che si può guardare scaricandolo da Internet a richiesta, pagando o gratuitamente, sullo schermo del proprio computer; e per ciascun settore ci sarebbero norme differenti. Ma la tv lineare e quella non lineare appaiono destinate a mescolarsi sempre di più nel prossimo futuro.

La rete televisiva britannica privata Channel Four, per esempio, ha cominciato il mese scorso a mettere parte dei suoi programmi a disposizione del pubblico anche sul proprio sito Internet, ed entro fine anno sarà possibile ricevere in questo modo il suo intero palinsesto, archiviato in una "banca dati", che l'utente potrà richiamare con un clic del suo mouse.

Che cosa sarà, a quel punto, Channel Four? Una tv lineare (vecchio stampo) o non lineare (nuovo tipo)? Non solo: i produttori della Bbc, rivela il Guardian, frequentano da qualche tempo dei seminari in cui viene loro spiegato che nel giro di sei anni al massimo i tradizionali palinsesti scompariranno del tutto. La programmazione diventerà irrilevante, perché il telespettatore potrà scegliere di guardare quello che vuole, quando vuole, creandosi un palinsesto personale a propria immagine e somiglianza.

Guardare quello che si vuole, quando si vuole e - occorre aggiungere - da dove si vuole: già perché l'industria televisiva vede come mercato cruciale la "televisione mobile", cioè i videofonini, l'iPod e altri strumenti in grado di recepire e scaricare programmi senza fili, dovunque si trovi il telespettatore. Per questo i telefonini daranno sempre più valore allo schermo e alla possibilità di ricevere buone immagini. Come se non bastasse, abbastanza presto il "quello che si vuole" significherà non solo le centinaia di canali offerti dall'odierna tv satellite ma migliaia, decine di migliaia di canali, letteralmente tutti i canali del pianeta, ricevibili sul proprio personal computer, compreso il portatile wi-fi: la tecnologia per riuscirci, ovvero i necessari congegni e programmi software, esiste già, scrive il Guardian citando aziende e relativi siti. Sarà televisione anche quella, indubbiamente, ma alquanto diversa dalla scatola magica che i nostri genitori tenevano in salotto.

http://www.repubblica.it/2006/07/sezioni/scienza_e_tecnologia/televisione-futuro/televisione-futuro/televisione-futuro.html
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