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L'IPTV Telecom va fermataRoma - Ci sono pressoché tutti gli internet provider nonché l'associazione AntiDigitalDivide dietro ad una lettera alla Commissione Europea e ad un appello agli utenti internet affinché si impedisca la creazione di monopoli nella diffusione della televisione via Internet (IPTV) in Italia. In ballo, sostengono i firmatari della lettera, vi sarebbe non solo la libertà di scelta dei consumatori ma anche il libero sviluppo di un intero mercato sul quale operatori di mezzo mondo stanno investendo moltissimo.
La tesi di Assoprovider, AIIP e del Consorzio Voipex, infatti, è che Telecom Italia, con le sue offerte che comprendono connettività e IPTV, costituisca un mercato chiuso in cui è il fornitore di connettività dominante a decidere quali contenuti arrivano ai propri utenti. Oggi, come noto, "Alice Home Tv" è basata sull'ADSL a 20 mega fornita dall'azienda che, al prezzo di 46 euro al mese, consente di dotarsi di decoder, telecomando e smart card per ricevere via Internet una gran quantità di contenuti televisivi. Il tutto è condito, e da qui la preoccupazione degli operatori VoIP, anche da offerte per numeri VoIP multipli. L'unico limite all'espansione commerciale del servizio è dovuto all'attuale copertura territoriale dell'offerta a 20 mega, una copertura che nei piani di Telecom sarà comunque rapidamente estesa. In una lettera inviata al Commissario europeo per la Società dell'informazione, Viviane Reding, un testo trasmesso anche a milioni di abbonati italiani, ci si appella a nuovi regolamenti per scongiurare quello che viene ritenuto un "grave danno per la concorrenza, per il pluralismo e per i consumatori", vale a dire il rischio che Telecom "già dominante sull'accesso Internet" possa "creare un monopolio anche sul nascente servizio di televisione via cavo IPTV". Una presa di posizione che si deve interamente all'orientamento dell'Autorità TLC, secondo cui IPTV è un mercato ancora in embrione non gravato da posizioni dominanti e che, di conseguenza, non richiede interventi regolatori. Secondo gli estensori della lettera, che hanno anche messo in linea un appello al popolo Internet per "rafforzare" la propria richiesta di nuove norme nel settore, se non si interviene subito si rischia di perdere la separazione tra connettività e contenuti. "La neutralità del mezzo trasmissivo - spiegano - è ormai connaturata in noi grazie all'esperienza quotidiana che ne facciamo. Anche Internet, per come la conosciamo oggi, non è discriminatoria: ogni utente, a prescindere dall'operatore di accesso, può fruire liberamente di qualunque contenuto, a prescindere di quale operatore venga usato dall'editore. Questa libertà è un valore che non deve andare perduto". Due le operazioni che l'Autorità TLC secondo l'appello dovrebbe quindi mettere in campo: 1. obbligare Telecom ad interconnettere la propria rete di distribuzione dei contenuti con quella dei concorrenti 2. separazione strutturale tra rete e contenuti IPTV come avviene già "per le altre piattaforme telesivive" In altre parole si vuole impedire che Telecom realizzi un "pacchetto di servizio" che comprenda contenuti e connettività in un ambiente digitale chiuso, una visione evidentemente non condivisa proprio dall'incumbent, che sta investendo moltissimo e i cui investimenti trovano giustificazione finanziaria proprio nell'associare le due cose: i contenuti televisivi rappresentano l'esca per attirare nuovi utenti verso i propri servizi ADSL, magari sottraendoli proprio ai concorrenti. Un bacino di utenza già impressionante, quello dell'ADSL Telecom, a cui l'azienda può facilmente promuovere servizi aggiuntivi, dal VoIP in su. Tutto questo, dunque, configurerebbe un potenziale monopolio, stando all'appello diffuso in queste ore, che rischia di ledere la concorrenza, la pluralità dell'informazione e i "diritti costituzionali". "A tal proposito - si legge nel testo - le Associazioni hanno invitato il Commissario Reding ad esercitare le proprie prerogative per fare in modo che la regolamentazione della TV via cavo IP sia inserita nel provvedimento di regolamentazione del mercato 18 (Servizi di diffusione radiotelevisiva per la trasmissione di contenuti agli utenti finali)". "Aiip, Anti Digital Divide, Assoprovider e Voipex - conclude la missiva - esortano la società civile a sottoscrivere l'appello per la libertà di televisione via Internet pubblicato su www.regoleperiptv.it affinché vengano rispettati i principi di libera concorrenza e di libertà di scelta degli utenti e non si finisca per creare, anche nel settore della IPTV, un regime che freni l'innovazione e ostacoli la concorrenza". fonte : punto-informatico.it |
#2
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Capo!che ne diresti di metterla in prima pagina fissa?
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