Wi-fi gratis per tutti
Buone notizie per chi ha fame di Internet a costo zero da luoghi pubblici. L'operatore Free-hotspots.com ha trovato un modo per rendere legale e più immediato l'accesso ai propri 56 hot spot. Buone notizie per chi ha fame di Internet gratis da luoghi pubblici. L'operatore Free-hotspots.com ha trovato un modo per rendere legale e più immediato l'accesso ai propri 56 hot spot gratuiti, in Italia. L'operatore ha una delle più grandi reti di hot spot gratuiti in Europa (600, in 14 Paesi), ma in Italia c'era un intoppo da superare, per far decollare il servizio: la legge Pisanu, da tempo famigerata agli internauti, che obbliga l'operatore a identificare in modo certo gli utenti Internet. È il motivo per cui Telecom Italia ha dovuto ritirare dall'edicole le scratch card con cui navigare dai suoi hot spot: non poteva obbligare gli edicolanti a richiedere agli utenti un documento di identità. Finora Free-hotspots.com accollava l'obbligo della registrazione al proprietario del locale dov'era posto l'hot spot. Un fastidio che ne scoraggiava molti, però, rallentando così la diffusione degli hot spot gratuiti in Italia. Ecco una delle conferme che la legge Pisanu ha davvero remato contro il progresso tecnologico dell'Italia. Da qualche giorno, però, Free-hotspots.com ha trovato una soluzione per gestire in proprio l'identificazione, esonerando i proprietari e rispettando la legge: distribuire agli utenti italiani scratch card speciali, numerate, in cambio di una fotocopia del documento d'identità. Con le scratch card, l'accesso resta gratis ma è monitorato dall'operatore. E da un access point libero si possono fare molte cose, anche telefonare con Skype phone. Nota bene: può essere una scomodità comunque, rispetto alla facilità con cui all'estero si accede agli hot spot gratuiti - negli Stati Uniti è un servizio diffuso tra gli avventori dei caffè. Purtroppo, la soluzione trovata resta una barriera, che certo scoraggia gli utenti occasionali (la maggior parte, soprattutto nelle città turistiche). Lo straniero di passaggio non si metterà certo ad aspettare la card mentre beve un caffé. Continuerà a guardare sbigottito la burocrazia con cui l'Italia sta azzoppando il WiFi. Ma, considerati i limiti della legge, non si poteva fare di meglio. Commenta Francesco Di Prima, appena nominato HotSpot Market Development Director di free-hotspot.com: "Nel nostro Paese gli hot spot gratuiti sono ancora abbastanza rari, e sono convinto che la soluzione sviluppata da Free-hotspot.com, perfettamente adatta alle esigenze del mercato e della società italiana, avrà un grande successo".
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