SAN PAOLO DEL BRASILE (BRASILE) - Censura o rispetto di un ordine dell'autorità giudiziaria? Alcune compagnie telefoniche brasiliane hanno oscurato integralmente You Tube dopo che la modella brasiliana
Daniela Cicarelli ha fatto causa per costringere il sito di condivisione di filmati a rimuovere un video hard con lei protagonista. La scorsa settimana, un tribunale dello stato di San Paolo ha ordinato alle compagnie telefoniche che forniscono servizi Internet in Brasile di bloccare YouTube fino all'eliminazione definitiva del filmato. Daniela Cicarelli, modella ed ex moglie del calciatore Ronaldo, e il suo fidanzato, Renato Malzoni Filho, hanno fatto causa a YouTube e chiesto un risarcimento danni di 116.000 dollari per ogni giorno in cui il video - che apparentemente ritraeva i due mentre avevano un rapporto sessuale su una spiaggia - è rimasto visibile sul sito.
BLOCCO DELL'ACCESSO AL SITO - Chiunque può mettere online un filmato su YouTube, divisione video del motore di ricerca Google. La causa si è prolungata per diversi mesi prima che i due si rivolgessero di nuovo ai giudici in dicembre chiedendo che YouTube venisse oscurato per tanti giorni quanti quelli in cui il filmato è rimasto online. Brasil Telecom ha riferito di aver impedito agli utenti brasiliani di accedere a YouTube. Il video della Cicarelli è stato il più scaricato per giorni nel Paese.
Gli utenti brasiliani stanno ricorrendo ai ripari. Per connettersi a YouTube usano UnderGoogle un proxy che permette di raggiungere il sito di filmati. Un proxy è un programma che si interpone tra un client ed un server, inoltrando le richieste e le risposte dall'uno all'altro. Il client si collega al proxy invece che al server, e gli invia delle richieste. Il proxy a sua volta si collega al server e inoltra la richiesta del client, riceve la risposta e la inoltra al client.
IL CONTRORDINE DEL GIUDICE - La decisione delle compagnie telefoniche di bloccare gli accessi a YouTube ha però perso in fretta il sostegno della magistratura. Un altro giudice ha infatti precisato nella giornata di martedì che gli Internet service provider possono riaprire l'accesso al popolare sito di condivisione di video, purché quest'ultimo rimuova il video in modo permanente. Il giudice ha anche ordinato che gli Internet service provider blocchino l'accesso al filmato (e non all'intero sito).
fonte: corriere.it