[nacus]

Secondo Le Monde, oltre al vincitore Landis, anche il 2o classificato del Tour, Pereiro, è risultato positivo a gara in corso.

Le indiscrezioni on line di 'Le Monde' gettano ulteriore fango sull'ultimo Tour de France, vinto da quel Floyd Landis, risultato però positivo al termine della 17ma tappa, che aveva marchiato a fuoco con una fuga d'altri tempi. Il prossimo 8 febbraio Landis si difenderà davanti all'Agenzia Francese di Lotta al doping, intanto però ecco che l'affaire Tour de France si complica ulteriormente. Scrive Le Monde infatti che anche il secondo classificato, lo spagnolo Oscar Pereiro, dunque il vincitore nel caso in cui Landis vnga giudicato colpevole e privato del Tour, è caduto nella rete, oltretutto in 2 occasioni. Lo spagnolo sarebbe infatti risultato positivo, al salbutamolo, in 2 occasioni: al termine della 14ma tappa e anche dopo la 16ma. Le Monde spiega anche che la UCI aveva regolarmente concesso a Pereiro l'autorizzazione all'uso del prodotto (che cura l'asma) per fini terapeutici, prodotto che sarebbe vietato dalle norme antidoping ma che dietro richiesta di uso, per fini terapeutici, se la richiesta viene accettata dalla UCI, può essere utilizzato senza incorrere in sanzioni.

L'Agenzia Francese di Lotta al doping, sta però riesaminando i 12 casi di positività dell'ultimo Tour de France, tutti però corredati di annessi certificati, come nel caso di Pereiro, proprio per capire se in tutti i casi ci fossero davvero gli estremi del certificato. L'Agenzia, scrive ancora Le Monde, per 3 volte avrebbe inviato altrettante missive a Pereiro, chiedendogli la trasmissione dei documenti necessari a dimostrare che effettivamente soffre di una malattia che necessità l'utilizzo del salbutamolo. Al giorno d'oggi, Pereiro non ha però ancora dato alcuna risposta, mentre l'Unione Ciclistica Internazionale gli ha a suo tempo concesso la necessaria autorizzazione. Il 25 gennaio L'Agenzia Francese si riunirà per esaminare il caso Pereiro e se entro quella data lo spagnolo non avrà fornito i documenti richiesti, c'è la seria possibilità che venga aperta una procedura disciplinare nei suoi confronti, e che dunque il corridore venga squalificato.

Queste le indiscrezioni di Le Monde, che peraltro portano alla luce un fenomeno piuttosto diffuso nello sport per aggirare il doping, appunto il ricorso a certificati talvolta farlocchi. Nell'attesa di saperne di più, anche se pare molto difficile che Le Monde abbia inventato di propria sponte, ci chiediamo allora: ma chi ha vinto il Tour de France ? Ma ci chiediamo pure; ma è stato il Tour de France o il Tour dell'asma? Sicuramente è stato il Tour della vergogna, sicuramente il ciclismo, se vive un altra stagione di doping simile a quella del 2006 il premio di sport meno credibile al mondo e più viziato quello può vincerlo staccando tutti.

[king8]

ormai i valori dello sport sono qualcosa che viene calpestato per ottenere vittorie e soprattutto danaro... e comuqneu che gusto c'è nel vedere la più grande gara ciclistica del mono se i concorrenti si comportano in questo modo???? logico che gli appassionati diminuiscono... ai tempi d'oro certe gare erano imperdibili, i partecipanti lottavano e sudavano e la gente si appassionava... ora i veri campioni si contano sulle dita... nel mio paese, anche se non conta nulla, si sente parlare sempre meno di ciclismo,. sia tra i gioani che tra gli adulti, e penso che la situazione sia così 1 po dappertutto...

[stefano.vitali84]

che schifo...
io potrei anche doparmi perchè soffro d'asma ed ho sempre un Ventolin...
faccio anche podismo e nessuno mi vieterebbe due o tre dosi al giorno e invece non lo faccio perchè mi dimentico

L'unica soluzione è allenarsi allenarsi allenarsi e se vuoi andare più forte...


ALLENARSI

[miguele]

Purtroppo è un andazzo ke già conosciamo.L'unica cosa ke mi è dispiaciuto e ke mi fa ancora rabbia e ke ne abbia fatto le spese,addirittura cn la morte,il pirata PANTANI.E' stato il capro espiatorio di tutta la vicenda subendo un linciaggio mediatico e giuridico assurdo.Mentre altri corridori l'hanno fatta franca e tuttora sn considerati quelli ke hanno segnato la storia del ciclismo...Logicamente mi riferisco ad Armstrong ed altri corridori,di cui alcuni rei confessi,ke ormai si sn ritirati e si stanno godendo i loro introiti pecuniari ottenuti cn l'IMBROGLIO!!!!!!!!!

[nacus]

Originally Posted by miguele

Purtroppo è un andazzo ke già conosciamo.L'unica cosa ke mi è dispiaciuto e ke mi fa ancora rabbia e ke ne abbia fatto le spese,addirittura cn la morte,il pirata PANTANI.E' stato il capro espiatorio di tutta la vicenda subendo un linciaggio mediatico e giuridico assurdo.Mentre altri corridori l'hanno fatta franca e tuttora sn considerati quelli ke hanno segnato la storia del ciclismo...Logicamente mi riferisco ad Armstrong ed altri corridori,di cui alcuni rei confessi,ke ormai si sn ritirati e si stanno godendo i loro introiti pecuniari ottenuti cn l'IMBROGLIO!!!!!!!!!

concordo con te...c'erano tutti dentro ma tutti gli hanno voltato le spalle....il ciclista che mi ha fatto più intesusiasmare e lo sportivo che amo di più....ricordo ancora quando in tv ho visto la sua ultima partecipazione al giro, la sua ultima caduta...

e non a caso riporto un articola da sportitalia.com molto interessante da leggere attentamente su musseuw, il leone delle fiandre...

Musseuw si dopava
"Nel 2003 ho fatto uso di sostanze dopanti". Ad ammettere i propri errori è uno dei grandissimi del ciclismo belga e non solo, Johan Musseuw

"Volevo chiudere in bellezza la mia carriera e nel 2003 ho fatto uso di sostanze vietate per riuscirci". Ad ammettere di essersi dopato è uno che in carriera, una carriera terminata nella Primavera del 2004 tra gli osanna del suo popolo fiammingo, con 3 Parigi-Roubaix vinte, altrettanti Giri delle Fiandre e anche un campionato del mondo è Johan Musseuw, il Leone di Gizztel, il corridore più forte che il ciclismo belga abbia saputo esprimere negli ultimi 20 anni almeno, nonchè forse il più grande cacciatore di classiche degli Anni Novanta

Musseuw ha ammesso le proprie colpe nel corso di una conferenza stampa tenuta a Courtrai, con la quale ha anticipato in pratica di qualche ora la confessione via missiva pubblicata in giornata da Het Laaste Nieuws, lettera però in realtà scritta da Musseuw, al giornale, nel 2005.

Vivisezionando le parole di Musseuw, che si autoaccusa per il 2003 ma non prima, il suo palmares non verrebbe scalfito in credibilità, perchè le grandi vittorie del Leone sono tutte arrivate sino al 2002. L'ammissione di colpa postuma resta però qualcosa che macchia e non poco la complessiva storia del corridore.

Allo stesso tempo la confessione di Musseuw non deve essere considerata un fulmine a ciel sereno, in quanto confessione che segue di qualche giorno il rinvio a giudizio decretato per Musseuw dal Tribunale di Courtrai, con l'accusa di detenzione di prodotti dopanti, per fatti ri****nti all'estate del 2003. Una vicenda della quale si era già occupata la Giustizia Sportiva belga, che aveva riconosciuto le colpe di Musseuw, sospeso per 2 anni a partire da fine 2004, quando ciòè il diretto interessato aveva da poco appeso la bici al chiodo.

La confessione di Musseuw segue di 24 ore il caso Lefevre, con il team manager Quick Step accusato di incitare da tempo al doping i propri corridori, un Lefevre che ha infine ammesso di aver fatto, ai suoi tempi di discreto corridore, uso di sostanze proibite, nella fattispecie anfetamine. Minimo comune denominatore dei due casi la nazionalità belga dei diretti interessati, il quotidiano Het Laatste Nieuws che li ha scatenati dalle proprie pagine, la Quick Step Innergetic, della quale Lefevre è team manager e Musseuw, dopo avervi chiuso la carriera, addetto alle pubblìche relazioni, incarico che però lascerà con effetto immediato, per sua decisione.

La favola di Johan Musseuw , una bella favola scritta a suon di pedalate e divenuta nel tempo Leggenda ciclistica, linfa vitale della quale tanti giovani corridori fiamminghi si sono nutriti per vincere il freddo, la noia, la fatica degli allenamenti, per emulare almeno in parte le gesta del Leone di Gizztel, beh adesso la favola di Johan Musseuw è terminata. Senza il lieto fine, ma con una macchia pesante. Almeno nella sua vecchiaia ciclistica, il Leone di Gizztel si è fatto sconfiggere dal Mostro Doping.