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Una buona notiziaArriva lo stop alla privatizzazione dell'acqua
31 maggio 2007 E' arrivato ieri in serata il via libera della Camera alla moratoria sugli affidamenti dei servizi idrici locali futuri e sulle gare in corso dalla data di entrata in vigore del provvedimento. Il testo che ha ottenuto l'ok dell'assemblea è un emendamento presentato dalla commissione attività produttive, che è stato modificato con un subemendamento dei Verdi. Il precedente testo della commissione infatti prevedeva che la moratoria durasse 12 mesi, mentre l'emendamento dei Verdi cancella il limite temporale e lo stop ci sarà fino all'adozione della riforma complessiva di settore. Entro tre mesi dal varo dellalegge il Governo dovrà presentare alle Camere una relazione sullo stato delle gestioni esistenti in relazione a una serie di parametri di salvaguardia. Sul numero di Carta in edicola da sabato 2 giugno un articolo di Gerardo Marletto, professore associato di economia applicata all'Università di Sassari, spiega in cosa consistono le nuove norme per la regolazione dei servizi pubblici locali. Di seguito invece riportiamo i commenti di: Maurizio Acerbo, deputato Prc-Se, associazione eletti per l'acqua, Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Camera e Gennaro Migliore, capogruppo del Prc alla Camera: "Finalmente l'Unione fa qualcosa di sinistra e, soprattutto, mantiene gli impegni contenuti nel programma di governo - dice Maurizio Acerbo - L'approvazione della moratoria fino all'approvazione di una nuova normativa sulla gestione delle risorse idriche e dei servizi idrici integrati rappresenta una vittoria per i movimenti che da anni si battono contro la privatizzazione del "bene comune" per eccellenza. Ricordo che il movimento negli ultimi mesi ha raccolto centinaia di migliaia di firme in calce ad una proposta di legge di iniziativa popolare. Il testo approvato sancisce il principio della gestione pubblica dell'acqua e va in controtendenza rispetto alla retorica neoliberista che ha dominato il dibattito e le scelte politiche degli ultimi anni. La moratoria sancisce il blocco delle procedure di affidamento ai privati in corso. Ora dobbiamo lavorare affinché la legge proposta dai movimenti per l'acqua costituisca la base per un nuovo quadro normativo. "Lo stop ai processi di privatizzazione dell'acqua, anche di quelli in corso, e' una grande vittoria ed un passaggio di straordinaria importanza per garantire l'accesso ad un bene che ogni anno diventa sempre piu' prezioso", ha affermato Angelo Bonelli. "L'acqua e' un bene comune ed univer**** che non puo' diventare fonte di profitto per pochi grazie alle privatizzazioni. Affidare la gestione delle risorse idriche a societa' private e' dannoso anche dal punto di vista del risparmio perche' per aumentare i profitti si incentiva l'aumento dei consumi. Dopo lo stop alle privatizzazioni sara' necessario puntare a serie politiche di accessibilita' all'acqua e di tutela delle fonti idriche, messe a rischio da continue aggressioni e dai cambiamenti climatici in atto". "L'approvazione della moratoria sui processi di privatizzazione dei servizi idrici e' una grande vittoria che sancisce il principio della digestione pubblica del 'bene comune' per eccellenza - afferma Gennaro Migliore - L'Unione, con l'approvazione del testo, mantiene l'impegno contenuto nel programma di governo di mantenere pubblica la proprieta' e la gestione del servizio idrico integrato. Ora dobbiamo lavorare affinche' la proposta di legge di iniziativa popolare, promossa dai movimenti per l'acqua, costituisca la base per un nuovo quadro normativo". fonte: carta.org A dire il vero, è un po' presto per festeggiare, i dubbi, visti i precedenti, vengono da sè. Ora c'è lo stop, vediamo come "organizzano". Vigilate gente, vigilate. |
#2
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A conferma della notizia e dei dubbi, leggo solo ora il post di ieri di Beppe Grillo:
Laudato si', mi Signore, per sor'Acqua Padre Alex Zanotelli ha detto : “Lasciateci almeno l’aria e l’acqua”. Lassù qualcuno lo ha ascoltato. La legge che nazionalizza l’acqua è stata approvata mercoledì alla Camera in uno strano silenzio. Quando scadranno i diritti delle municipalizzate l’acqua tornerà sotto il controllo dei Comuni, delle Province e delle Regioni. In un subemendamento al disegno di legge Bersani è riportato: “ La titolazione delle concessioni di derivazione delle acque pubbliche è assegnata a enti pubblici”. Semplice, chiaro! Le società di capitali private e quotate in borsa fuori dalle balle. La pioggia non darà più stock option e dividendi. E tornerà sotto il controllo dei cittadini. Il subemendamento è merito di due deputati verdi: Angelo Bonelli e Giuseppe Trepiccione. Dopo la Camera c’è però il Senato. E la legge potrebbe essere cambiata, bocciata, adulterata. Il blog è qui per questo: per fare la lista dei buoni e dei cattivi. Un piccolo promemoria per le prossime elezioni. Il blog riporterà nomi e voto dei senatori e, se il caso, un estratto dei loro interventi sull’acqua. Io sono fiducioso, credo che voteranno all’unanimità per restituire l’acqua agli italiani. Ma non vorrei che qualcuno, per pura amicizia sia chiaro, voglia favorire le società concessionarie. Agli amici non si può dire di no... L’acqua è un diritto, non è tollerabile che produca profitti. Ma l’amministrazione pubblica è un colabrodo. Ottimo punto. Chiariamo di chi sono le responsabilità. Identifichiamo i dipendenti e tappiamo i buchi degli acquedotti. E’ il solito discorso dell’inversione di causa e effetto che produce incapaci pubblici e speculatori privati. Nessuno tocchi l’acqua o divento Caino. |
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