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Oggi è stato arrestato Giampaolo Tarantini, uno degli indagati. E per ora, il bottino accertato delle minacce sarebbe di 500mila euro. E sono parole durissime, quelle che Berlusconi avrebbe rivolto a Lavitola: «Presto me ne andrò da questo Paese di merda...».
.....magari ....non si vede l'ora... ![]() |
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La balla della privacy,ovvero,ennesimo grugnito.
![]() CARLO GALLI,SE IL POTERE ESIGE LA PRIVACY L A MAGGIOR parte dei goffi tentativi di rendere accettabile l’inaccetta- bile legge-bavaglio si fonda sull’argomento liberale della privacy, cioè della tutela della vita privata del cittadino. Ma si tratta di una mistificazione. Lo dimostra un’analisi non ideo- logica. L o dimostra una valutazione non dogmatica ma storica e politica del liberalismo. È una mistificazione che nasce dal- l’identificazione di Berlusconi con “il cittadino”, ovvero dall’omissione, vo- luta e consapevole, dell’elemento del potere, dei rapporti di potere; omis- sione che è appunto l’essenza dell’i- deologia. La privacy — insieme all’habeas corpus di cui è una conseguenza — è stata infatti progressivamente elabo- rata, in età moderna, per affermare l’autonomia e l’autocontrollo del cit- tadino, il suo dominio su se stesso, per consentirgli, insomma, di difendersi dal potere; per istituire uno spazio for- tificato, e ben presidiato dalla legge, che custodisce la prima libertà mo- derna: la vita del singolo. Ma questa affermazione di libertà si inserisce in una lotta fra popolo e governi assolu- ti, e non si esaurisce in se stessa; fa par- te di una più ampia rivendicazione di trasparenza e di pubblicità del potere, delle sue origini e dei suoi modi d’e- sercizio, che dal liberalismo storico si è diffusa fino alla contemporanea ci- viltà democratica, divenendo patri- monio di costumi e di costituzioni. L’opacità difensiva che riveste la sfera privata del singolo individuo ha infatti il proprio pendant nella lotta dei cittadini contro il segreto, contro l’opacità della politica assolutistica, contro gli arcana imperii. Il liberali- smo non consiste solo nel fare i propri comodi, nel vivere nascosti, come sembrano ritenere parecchi di coloro che affollano l’improvvisata platea dei liberali italiani: è anche iscrivere la vita politica di tutti nel paradigma del- la pubblicità. Ossia dell’opinione pubblica, e delle pubbliche istituzio- ni. E la pubblicità implica non solo la strenua difesa della prima e più ele- mentare forma di trasparenza, cioè della legalità — tema liberale anch’es- so, non “giacobino” né “comunista” — e l’esercizio della critica; che per avere senso deve essere informata. Di qui il ruolo deci- sivo, in un contesto liberale, della libera stampa, che forni- sca al pubblico le notizie sul potere, delle quali i cittadi- ni hanno bisogno per poterlo critica- re e giudicare, ap- provare o disap- provare. E quindi per tentare — eser- cizio sempre più difficile — di essere liberi. Eludere la dialet- tica fra il potere e i cittadini, unifor- marli entrambi in uno spazio politico omogeneo e infor- me costituito da monadi tutte ugualmente chiuse azioni e frequentazioni, i cui stili di vi- ta pubblica e privata — soprattutto quando pubblico e privato, spassi ses- suali e appalti, si intrecciano l’un l’al- tro inestricabilmente — , hanno rilie- vo pubblico perché rientrano nella sfera del potere; che in una società li- berale, in una cultura politica liberale, è sempre tenuto a un tasso di virtuo- sità e di trasparenza superiore a quel- li dei cittadini. O, se si vuole è sempre sorvegliato speciale; così che tutto ciò che lo riguarda fa notizia: la pera di Ei- naudi come le escort di Berlusconi. Se, come nel ca- so che il nostro Paese per l’ennesi- ma volta si appre- sta ad affrontare, il potere si difende sprofondandosi nell’opacità, nella riservatezza, nel bunker della pri- vacy, benché si col- lochi sullo stesso piano dei cittadini fa in realtà un’ope- razione assoluta- mente contraria, nella sostanza, al- l’uguaglianza; fa un’operazione da ancien régime, ag- giornata nella for- ma in omaggio ai tempi nuovi — non moderni ma post-moderni — . Infatti, l’insindacabilità della vita privata del premier implica di fatto l’insindacabilità del suo agire pubblico, che privato dello sfondo su cui si staglia resta anch’esso opaco, in- comprensibile. Un premier che vuole presentarsi ai cittadini come crede meglio, mettendo in scena se stesso con tutti gli artifici e gli accorgimenti del caso, per nascondere i retroscena, non è il premier di un Paese libero, o li- berale; è una nuova edizione dell’au- torappresentazione barocca del po- tere. Incarna la vecchia pretesa al mo- nopolio dello sguardo, dell’interpre- tazione, della decifrazione della poli- tica. È un potere estraneo alla pubbli- cità e alle sue logiche politiche, che di volta in volta vuole lo status di ‘difeso speciale’ dalla magistratura e quello di ‘semplice cittadino’ uguale a tutti gli altri. È, in una parola, un potere ar- bitrario, un’autocrazia che, classica- mente, esercita una vera e propria censura, ammantandosi di malintesa liberaldemocrazia garantista. La legge-bavaglio, proprio perché è un dramma per la magistratura e per la libera stampa, colpendo la legalità e la libertà d’informazione, è quindi un dramma per l’insieme delle civili li- bertà, per ciò che ne resta. Un dram- ma che, come spesso accade, stravol- ge concetti, li imbastardisce, e priva i cittadini di ogni difesa — logica, intel- lettuale, prima che politica — davanti alle vecchie e nuove forme del sopru- so. Che tale resta, anche se passa at- traverso il lavacro formale della legge. NO al bavaglio |
Fra 12 mesi controllare le balle raccontate.
Il testo integrale,ed originale,della lettera inviata dal governo Berlusconi alla Ue LINK: http://www.filesonic.nl/file/2753813515 :mad: |
Io veramente temo finisca così.
Il testamento (di Fabrizio De André) Testo riveduto corretto e strapazzato da Ellekappa Quando la morte mi chiamerà solo mia moglie protesterà ho manomesso il mio testamento e le ho soffiato l'eredità ai suoi tre figli non lascio niente niente di nulla diviso a metà ai miei fenomeni da baraccone lascio un impiego da faccendiere insieme a un lessico da carrettiere che privilegi l'imprecazione a Capezzone la mia bandana a Scilipoti mezza banana a Minzolini, il linguagabbana la direzione di Panorama voglio lasciare a mia figlia Marina che se ne frega della sentenza il mio carisma di rara indecenza che al mercimonio le spiani la via tutta la Rai lascio al dandy panciuto cento salsicce e un anacoluto mentre a Tremonti tirchio ed arguto a costo zero regalo uno sputo sorella morte aspetta un momento forse ho un legittimo impedimento quanto sei sexy fatti palpare e con ardire fatti trombare dimmi la cifra che poi arrotondo fin dentro al cuore miliardi grondo signor becchino ho già in mente un lodo che mi sottragga a morte rapace prima che avviti quell'ultimo chiodo consulti Paniz Cirielli e Storace non seppellite 'sto capolavoro che ha fatto fuori futuro e lavoro se mi graziate vi cingo d'alloro poi come a Ruby vi copro d'oro prima di andare a marcir nella fossa m'inchino a Vespa, il mio scendiletto e i nei di Renzi e la sua wiki-rissa con gioia lascio all'affabile insetto ai Corleonesi i miei deputati ai Ca*****i i disoccupati a Ignazio la Russa sei Maserati venti Ferrari e due croci uncinate quando il G-20 mi chiederà un attestato di serietà una pernacchia forse una sola come una tromba risuonerà un dito medio forse uno solo dal frollo Bossi germoglierà se questa Italia è ormai contagiosa e a un solo palpito dal fallimento per evitarmi una fama ingloriosa al maggiordomo gl'intesto lo schianto lascio a Piersilvio un Paese che muore che ho depredato con tutto il cuore io del contagio sono l'untore l'Europa crepi e vada al creatore a tutti lascio lo spread in ascesa e Piazza Affari che cola a picco solo la Fininvest vola in ripresa da questa crisi ne esco straricco lascio al Paese la corruzione sciolgo le lodi all'evasione ed una cena perbene e elegante lascio a Leopolda per esser galante quando la morte mi chiamerà sarò già in fuga nell'aldiquà sarò sparito senza pagare senza mai dire la verità vado ad Antigua a folleggiare vi lascio in dono la povertà Cari sodali della mia banda spolpammo insieme la stessa terra tessemmo in coro il medesimo inganno per trasformare l'Italia in Gomorra ma adesso Papi vi lascia soli perché il momento si fa ferale già sono in volo mille cetrioli al posto mio qualcun altro s'immoli |
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![]() "Queste qui sono 11 dita, ve lo giuro sulla testa dei miei figli" E difatti anche con "Una Certa magistratura..."... Condannatoi l'avvocato David Mills:fu corrotto da un dipendente di Berlusconi,con i soldi di Berlusconi,per testimoniare il falso in un processo contro Berlusconi. Permane il mistero sul nome del mandante. ...mi par piuttosto incerta! :rolleyes: |
A scanso perdite di memoria
Il cav BANANA, corruttore professionista
Il cav. BANANA è un corruttore professionista: non c'è alcun dubbio sul fatto che abbia crrotto ANCHE l'avv. MILLS, lo ha pagato perchè non testimoniasse che AVEVA CORROTO i generali della GdF, reato per cui furono condannati i suoi tirapiedi di .....set! Pompetta non sa fare altro che corrompere: cominciò con gli assessori lombardi, continuò col capitano della GdF Massimo Maria Berruti che aveva scoperto che lavava soldi sporchio per costruire MILANO DUE, poi corruppe Bottino Craxi e ci rubò 100mila miliardi di lire in frequenze pubbliche TV, poi corruppe il giudice METTA per rubarsi la MONDADORI , poi corruppe orde di maiali di razza scilipoti, dini-mastella e altri. Sa fare solo quello e lavare soldi di mafia: del resto Forza Italia fu fondata dal pregiudicato mafioso DELLUTRI MARCELLO col benestare di PROVENZANO ( processo Dellutri, testimonianza Carlo DiFrancesco). e questi sopra son solo capisaldi. |
BerSANI...che vergogna per l'Italia!
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Oggi ho giò intravisto il primo manifesto :D
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Le balle di quel delinquente di Berlusconi.
Un pezzo da markettaro come mai;da scaricarselo per farne un'analisi strutturale semantica e magari una tesi sui Media.
http://www.youtube.com/watch?sa=X&e...QqwQ&nomobile=1 Oddio, hanno condannato Berlusconi e nessuno sa cosa mettersi. Del resto, chi l’avrebbe mai detto che il compare di Mangano, Gelli, Craxi, Dell’Utri e Previti – per citare solo i migliori – già amnistiato per falsa testimonianza, prescritto due volte per corruzione giudiziaria e cinque per falso in bilancio e una per rivelazione di segreto, tuttora imputato per corruzione di senatori e indagato per induzione alla falsa testimonianza, nonché condannato in primo grado a 7 anni per concussione e prostituzione minorile, avrebbe potuto un giorno o l’altro diventare un pregiudicato? Era tutto un darsi di gomito, uno strizzare d’occhi, un “tutto si aggiusta” all’italiana, con leccatine agli “assi nella manica” del sommo Coppi, dipinto come il mago di Arcella che fa assolvere i colpevoli. Invece da ieri anche la Cassazione, grazie a cinque giudici impermeabili a minacce e pressioni e moniti, ha detto ciò che chiunque volesse sapeva da tempo immemorabile: Silvio Berlusconi è un fuorilegge, un delinquente matricolato, colpevole di un reato – commesso anche da premier e da parlamentare - che in tutto il mondo lo porterebbe dritto e filato in galera per un bel po’. In America, per incastrare il suo spirito guida Al Capone, bastò la frode fiscale. In Italia, grazie anche all’indulto-insulto regalatogli da un centrosinistra così tenero che si taglia con un grissino, Al Tappone finirà ai domiciliari per un annetto. O, se li chiede, ai servizi sociali. I giudici milanesi lo manderanno a prendere dai carabinieri in autunno, non appena riaprirà il Tribunale. L’ignaro Epifani annuncia tonitruante che il suo Pd, se necessario, è pronto a rendere esecutiva la sentenza: non si dia pena, la sentenzaè esecutiva a prescindere da lui. Come tutto il resto. Per arrestare un condannato, anche se parlamentare, non c’è bisogno di Epifani, né del Parlamento, né di nessuno. Piuttosto sarebbe interessante sapere con che faccia il Pd possa restare alleato con un pregiudicato prossimo all’arresto purché non faccia troppo casino: come se qualche parola o manifestazione scomposta fossero più gravi che mettere in piedi una monumentale frode fiscale. Econ che faccia il premier Nipote possa restare al governo col sostegno di B., magari per tuonare contro l’evasione fiscale, senza che gli scappi da ridere, a lui e a suo zio. Ma questa è la “separazione dei poteri” come la intendono i nostri politicanti: se un politico è indagato, attendono il rinvio a giudizio; se è rinviato a giudizio, attendono la condanna; se è condannato in primo grado, attendono l’appello; se è condannato in appello, attendono la Cassazione; e se è condannato in Cassazione, imboscano la sentenza in un cassetto perché bisogna separare la giustizia dalla politica. Solo sull’interdizione, quando sarà ricalcolata dalla Corte d’appello e confermata dalla Cassazione (pochi mesi), il Senato sarà interpellato: ma per ratificarla, non per discuterla o ribaltarla (è questa, cari analfabeti, la separazione dei poteri). E comunque i nostri tartufi si scordano un piccolo dettaglio: l’anno scorso Pd, Pdl e frattaglie centriste approvarono la legge “liste pulite” che dichiara decaduti e incandidabili i parlamentari condannati sopra i 2 anni: dunque neppure se fosse interdetto per un solo giorno B. potrebbe restare senatore e ripresentarsi alle prossime elezioni. A meno che, si capisce, l’abrogazione di quella norma giustizialista votata anche da B. non faccia parte delle “riforme della giustizia” invocate da Re Giorgio un minuto dopo la prova che la giustizia funziona. Ora i soliti idioti dicono che la Cassazione ha condannato 10 milioni di elettori del Pdl (che sono molti di meno): no, ha condannato un solo eletto. Ma anche, simbolicamente, tutti quelli che - sapendo chi era- l’hanno legittimato, ricevuto, favorito, riverito, salvato, strusciato, addirittura promosso partner di governo e padre costituente: da Napolitano in giù. Vergognatevi, signori. E rassegnatevi: la legge, ogni tanto, è uguale per tutti. Marco Travaglio |
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........questo lo raccomando a tutti i fans del nano.......... |
......senza parole.......... @ alma: un caro saluto da un "vecchio" del forum.... ;) ;) ;) |
Ciao ELJ :)...ma lascia star la vecchiaia!Io non la ricordo più. :p
Il problema ora è ben descritto da Andrea Bocconi in questo suo articolo sul Fatto Quotidiano. O si rinsavisce o salta fuori un altro furbo all'italiana per altri vent'anni. Pensaci:Giolitti/Sonnino>Cav.Benito Mussolini>De Gasperi/Andreotti>Bettino Craxi>Cav.Silvio Berlusconi... ed ora,in 'sto paese dove "O Francia o Spagna pur che se magna"? ![]() |
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