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ELJ 09-01-2011 08:31 PM

Oggi è stato arrestato Giampaolo Tarantini, uno degli indagati. E per ora, il bottino accertato delle minacce sarebbe di 500mila euro. E sono parole durissime, quelle che Berlusconi avrebbe rivolto a Lavitola: «Presto me ne andrò da questo Paese di merda...».
.....magari ....non si vede l'ora...

alma 09-30-2011 03:45 PM


alma 10-12-2011 06:23 PM

La balla della privacy,ovvero,ennesimo grugnito.
 



CARLO GALLI,SE IL POTERE ESIGE LA PRIVACY

L A MAGGIOR parte dei
goffi tentativi di rendere
accettabile l’inaccetta-
bile legge-bavaglio si fonda
sull’argomento liberale della
privacy, cioè della tutela della
vita privata del cittadino. Ma si
tratta di una mistificazione. Lo
dimostra un’analisi non ideo-
logica.
L o dimostra una valutazione
non dogmatica ma storica e
politica del liberalismo. È una
mistificazione che nasce dal-
l’identificazione di Berlusconi con “il
cittadino”, ovvero dall’omissione, vo-
luta e consapevole, dell’elemento del
potere, dei rapporti di potere; omis-
sione che è appunto l’essenza dell’i-
deologia.
La privacy — insieme all’habeas
corpus di cui è una conseguenza — è
stata infatti progressivamente elabo-
rata, in età moderna, per affermare
l’autonomia e l’autocontrollo del cit-
tadino, il suo dominio su se stesso, per
consentirgli, insomma, di difendersi
dal potere; per istituire uno spazio for-
tificato, e ben presidiato dalla legge,
che custodisce la prima libertà mo-
derna: la vita del singolo. Ma questa
affermazione di libertà si inserisce in
una lotta fra popolo e governi assolu-
ti, e non si esaurisce in se stessa; fa par-
te di una più ampia rivendicazione di
trasparenza e di pubblicità del potere,
delle sue origini e dei suoi modi d’e-
sercizio, che dal liberalismo storico si
è diffusa fino alla contemporanea ci-
viltà democratica, divenendo patri-
monio di costumi e di costituzioni.
L’opacità difensiva che riveste la
sfera privata del singolo individuo ha
infatti il proprio pendant nella lotta
dei cittadini contro il segreto, contro
l’opacità della politica assolutistica,
contro gli arcana imperii. Il liberali-
smo non consiste solo nel fare i propri
comodi, nel vivere nascosti, come
sembrano ritenere parecchi di coloro
che affollano l’improvvisata platea
dei liberali italiani: è anche iscrivere la
vita politica di tutti nel paradigma del-
la pubblicità. Ossia dell’opinione
pubblica, e delle pubbliche istituzio-
ni. E la pubblicità implica non solo la
strenua difesa della prima e più ele-
mentare forma di trasparenza, cioè
della legalità — tema liberale anch’es-
so, non “giacobino” né “comunista”
— e l’esercizio della critica; che per
avere senso deve
essere informata.
Di qui il ruolo deci-
sivo, in un contesto
liberale, della libera
stampa, che forni-
sca al pubblico le
notizie sul potere,
delle quali i cittadi-
ni hanno bisogno
per poterlo critica-
re e giudicare, ap-
provare o disap-
provare. E quindi
per tentare — eser-
cizio sempre più
difficile — di essere
liberi.
Eludere la dialet-
tica fra il potere e i
cittadini, unifor-
marli entrambi in
uno spazio politico
omogeneo e infor-
me costituito da
monadi tutte
ugualmente chiuse
azioni e frequentazioni, i cui stili di vi-
ta pubblica e privata — soprattutto
quando pubblico e privato, spassi ses-
suali e appalti, si intrecciano l’un l’al-
tro inestricabilmente — , hanno rilie-
vo pubblico perché rientrano nella
sfera del potere; che in una società li-
berale, in una cultura politica liberale,
è sempre tenuto a un tasso di virtuo-
sità e di trasparenza superiore a quel-
li dei cittadini. O, se si vuole è sempre
sorvegliato speciale; così che tutto ciò
che lo riguarda fa notizia: la pera di Ei-
naudi come le
escort di Berlusconi.
Se, come nel ca-
so che il nostro
Paese per l’ennesi-
ma volta si appre-
sta ad affrontare, il
potere si difende
sprofondandosi
nell’opacità, nella
riservatezza, nel
bunker della pri-
vacy, benché si col-
lochi sullo stesso
piano dei cittadini
fa in realtà un’ope-
razione assoluta-
mente contraria,
nella sostanza, al-
l’uguaglianza; fa
un’operazione da
ancien régime, ag-
giornata nella for-
ma in omaggio ai
tempi nuovi — non
moderni ma post-moderni — .
Infatti, l’insindacabilità
della vita privata del premier implica
di fatto l’insindacabilità del suo agire
pubblico, che privato dello sfondo su
cui si staglia resta anch’esso opaco, in-
comprensibile. Un premier che vuole
presentarsi ai cittadini come crede
meglio, mettendo in scena se stesso
con tutti gli artifici e gli accorgimenti
del caso, per nascondere i retroscena,
non è il premier di un Paese libero, o li-
berale; è una nuova edizione dell’au-
torappresentazione barocca del po-
tere. Incarna la vecchia pretesa al mo-
nopolio dello sguardo, dell’interpre-
tazione, della decifrazione della poli-
tica. È un potere estraneo alla pubbli-
cità e alle sue logiche politiche, che di
volta in volta vuole lo status di ‘difeso
speciale’ dalla magistratura e quello
di ‘semplice cittadino’ uguale a tutti
gli altri. È, in una parola, un potere ar-
bitrario, un’autocrazia che, classica-
mente, esercita una vera e propria
censura, ammantandosi di malintesa
liberaldemocrazia garantista.
La legge-bavaglio, proprio perché è
un dramma per la magistratura e per
la libera stampa, colpendo la legalità e
la libertà d’informazione, è quindi un
dramma per l’insieme delle civili li-
bertà, per ciò che ne resta. Un dram-
ma che, come spesso accade, stravol-
ge concetti, li imbastardisce, e priva i
cittadini di ogni difesa — logica, intel-
lettuale, prima che politica — davanti
alle vecchie e nuove forme del sopru-
so. Che tale resta, anche se passa at-
traverso il lavacro formale della legge.

NO al bavaglio

alma 10-28-2011 07:14 PM

Fra 12 mesi controllare le balle raccontate.

Il testo integrale,ed originale,della lettera inviata dal governo Berlusconi alla Ue

LINK: http://www.filesonic.nl/file/2753813515

:mad:

alma 11-04-2011 08:51 PM

Io veramente temo finisca così.


Il testamento
(di Fabrizio De André)
Testo riveduto corretto e strapazzato da Ellekappa

Quando la morte mi chiamerà
solo mia moglie protesterà
ho manomesso il mio testamento
e le ho soffiato l'eredità
ai suoi tre figli non lascio niente
niente di nulla diviso a metà

ai miei fenomeni da baraccone
lascio un impiego da faccendiere
insieme a un lessico da carrettiere
che privilegi l'imprecazione

a Capezzone la mia bandana
a Scilipoti mezza banana
a Minzolini, il linguagabbana
la direzione di Panorama

voglio lasciare a mia figlia Marina
che se ne frega della sentenza
il mio carisma di rara indecenza
che al mercimonio le spiani la via

tutta la Rai lascio al dandy panciuto
cento salsicce e un anacoluto
mentre a Tremonti tirchio ed arguto
a costo zero regalo uno sputo

sorella morte aspetta un momento
forse ho un legittimo impedimento
quanto sei sexy fatti palpare
e con ardire fatti trombare
dimmi la cifra che poi arrotondo
fin dentro al cuore miliardi grondo

signor becchino ho già in mente un lodo
che mi sottragga a morte rapace
prima che avviti quell'ultimo chiodo
consulti Paniz Cirielli e Storace

non seppellite 'sto capolavoro
che ha fatto fuori futuro e lavoro
se mi graziate vi cingo d'alloro
poi come a Ruby vi copro d'oro

prima di andare a marcir nella fossa
m'inchino a Vespa, il mio scendiletto
e i nei di Renzi e la sua wiki-rissa
con gioia lascio all'affabile insetto

ai Corleonesi

i miei deputati
ai Ca*****i i disoccupati
a Ignazio la Russa sei Maserati
venti Ferrari e due croci uncinate

quando il G-20 mi chiederà
un attestato di serietà
una pernacchia forse una sola
come una tromba risuonerà
un dito medio forse uno solo
dal frollo Bossi germoglierà

se questa Italia è ormai contagiosa
e a un solo palpito dal fallimento
per evitarmi una fama ingloriosa
al maggiordomo gl'intesto lo schianto

lascio a Piersilvio un Paese che muore
che ho depredato con tutto il cuore
io del contagio sono l'untore
l'Europa crepi e vada al creatore

a tutti lascio lo spread in ascesa
e Piazza Affari che cola a picco
solo la Fininvest vola in ripresa
da questa crisi ne esco straricco

lascio al Paese la corruzione
sciolgo le lodi all'evasione
ed una cena perbene e elegante
lascio a Leopolda per esser galante

quando la morte mi chiamerà
sarò già in fuga nell'aldiquà
sarò sparito senza pagare
senza mai dire la verità
vado ad Antigua a folleggiare
vi lascio in dono la povertà

Cari sodali della mia banda
spolpammo insieme la stessa terra
tessemmo in coro il medesimo inganno
per trasformare l'Italia in Gomorra
ma adesso Papi vi lascia soli
perché il momento si fa ferale
già sono in volo mille cetrioli
al posto mio qualcun altro s'immoli


alma 12-23-2011 03:01 PM

http://www.youtube.com/watch?v=530M...player_embedded

alma 01-08-2012 01:13 PM


"Queste qui sono 11 dita, ve lo giuro sulla testa dei miei figli"

E difatti anche con "Una Certa magistratura..."...

Condannatoi l'avvocato David Mills:fu corrotto da un
dipendente di Berlusconi,con i soldi di Berlusconi,per
testimoniare il falso in un processo contro Berlusconi.
Permane il mistero sul nome del mandante.

...mi par piuttosto incerta! :rolleyes:

alma 02-25-2012 02:23 PM

A scanso perdite di memoria
 
Il cav BANANA, corruttore professionista

Il cav. BANANA è un corruttore professionista: non c'è alcun dubbio
sul fatto che abbia crrotto ANCHE l'avv. MILLS, lo ha pagato perchè
non testimoniasse che AVEVA CORROTO i generali della GdF, reato per
cui furono condannati i suoi tirapiedi di .....set!

Pompetta non sa fare altro che corrompere:
cominciò con gli assessori lombardi,
continuò col capitano della GdF Massimo Maria Berruti che aveva
scoperto che lavava soldi sporchio per costruire MILANO DUE,
poi corruppe Bottino Craxi e ci rubò 100mila miliardi di lire in
frequenze pubbliche TV,
poi corruppe il giudice METTA per rubarsi la MONDADORI ,
poi corruppe orde di maiali di razza scilipoti, dini-mastella e altri.

Sa fare solo quello e lavare soldi di mafia: del resto Forza Italia fu
fondata dal pregiudicato mafioso DELLUTRI MARCELLO col benestare di
PROVENZANO ( processo Dellutri, testimonianza Carlo DiFrancesco).

e questi sopra son solo capisaldi.

ABNormal 03-02-2012 01:06 AM

BerSANI...che vergogna per l'Italia!

alma 04-01-2012 05:42 PM

Marco Tonus

alma 02-13-2013 12:05 AM

Oggi ho giò intravisto il primo manifesto :D


alma 08-06-2013 09:06 PM

Le balle di quel delinquente di Berlusconi.
 
Un pezzo da markettaro come mai;da scaricarselo per farne un'analisi strutturale semantica e magari una tesi sui Media.

http://www.youtube.com/watch?sa=X&e...QqwQ&nomobile=1

Oddio, hanno condannato Berlusconi e nessuno
sa cosa mettersi. Del resto, chi l’avrebbe
mai detto che il compare di Mangano, Gelli, Craxi,
Dell’Utri e Previti – per citare solo i migliori –
già amnistiato per falsa testimonianza, prescritto
due volte per corruzione giudiziaria e cinque per
falso in bilancio e una per rivelazione di segreto,
tuttora imputato per corruzione di senatori e indagato
per induzione alla falsa testimonianza,
nonché condannato in primo grado a 7 anni per
concussione e prostituzione minorile, avrebbe
potuto un giorno o l’altro diventare un pregiudicato?
Era tutto un darsi di gomito, uno strizzare
d’occhi, un “tutto si aggiusta” all’italiana, con leccatine
agli “assi nella manica” del sommo Coppi,
dipinto come il mago di Arcella che fa assolvere i
colpevoli. Invece da ieri anche la Cassazione, grazie
a cinque giudici impermeabili a minacce e
pressioni e moniti, ha detto ciò che chiunque volesse
sapeva da tempo immemorabile: Silvio Berlusconi
è un fuorilegge, un delinquente matricolato,
colpevole di un reato – commesso anche da
premier e da parlamentare - che in tutto il mondo
lo porterebbe dritto e filato in galera per un bel
po’. In America, per incastrare il suo spirito guida
Al Capone, bastò la frode fiscale. In Italia, grazie
anche all’indulto-insulto regalatogli da un centrosinistra
così tenero che si taglia con un grissino,
Al Tappone finirà ai domiciliari per un annetto.
O, se li chiede, ai servizi sociali. I giudici
milanesi lo manderanno a prendere dai carabinieri
in autunno, non appena riaprirà il Tribunale.
L’ignaro Epifani annuncia tonitruante che il
suo Pd, se necessario, è pronto a rendere esecutiva
la sentenza: non si dia pena, la sentenzaè esecutiva
a prescindere da lui. Come tutto il resto.
Per arrestare un condannato, anche se parlamentare,
non c’è bisogno di Epifani, né del Parlamento,
né di nessuno. Piuttosto sarebbe interessante
sapere con che faccia il Pd possa restare alleato
con un pregiudicato prossimo all’arresto purché
non faccia troppo casino: come se qualche parola
o manifestazione scomposta fossero più gravi che
mettere in piedi una monumentale frode fiscale.
Econ che faccia il premier Nipote
possa restare al governo col sostegno
di B., magari per tuonare contro
l’evasione fiscale, senza che gli scappi
da ridere, a lui e a suo zio. Ma questa è
la “separazione dei poteri” come la intendono
i nostri politicanti: se un politico
è indagato, attendono il rinvio a
giudizio; se è rinviato a giudizio, attendono
la condanna; se è condannato
in primo grado, attendono l’appello; se
è condannato in appello, attendono la
Cassazione; e se è condannato in Cassazione,
imboscano la sentenza in un
cassetto perché bisogna separare la
giustizia dalla politica. Solo sull’interdizione,
quando sarà ricalcolata dalla
Corte d’appello e confermata dalla
Cassazione (pochi mesi), il Senato sarà
interpellato: ma per ratificarla, non per
discuterla o ribaltarla (è questa, cari
analfabeti, la separazione dei poteri). E
comunque i nostri tartufi si scordano
un piccolo dettaglio: l’anno scorso Pd,
Pdl e frattaglie centriste approvarono
la legge “liste pulite” che dichiara decaduti
e incandidabili i parlamentari
condannati sopra i 2 anni: dunque
neppure se fosse interdetto per un solo
giorno B. potrebbe restare senatore e
ripresentarsi alle prossime elezioni. A
meno che, si capisce, l’abrogazione di
quella norma giustizialista votata anche
da B. non faccia parte delle “riforme
della giustizia” invocate da Re
Giorgio un minuto dopo la prova che la
giustizia funziona. Ora i soliti idioti dicono
che la Cassazione ha condannato
10 milioni di elettori del Pdl (che sono
molti di meno): no, ha condannato un
solo eletto. Ma anche, simbolicamente,
tutti quelli che - sapendo chi era- l’hanno
legittimato, ricevuto, favorito, riverito,
salvato, strusciato, addirittura
promosso partner di governo e padre
costituente: da Napolitano in giù. Vergognatevi,
signori. E rassegnatevi: la
legge, ogni tanto, è uguale per tutti.

Marco Travaglio

ELJ 08-17-2013 06:48 PM

.............
 

........questo lo raccomando a tutti i fans del nano..........

ELJ 08-17-2013 06:50 PM



......senza parole..........
@ alma: un caro saluto da un "vecchio" del forum.... ;) ;) ;)

alma 08-25-2013 11:07 PM

Ciao ELJ :)...ma lascia star la vecchiaia!Io non la ricordo più. :p

Il problema ora è ben descritto da Andrea Bocconi in questo suo articolo sul Fatto Quotidiano.
O si rinsavisce o salta fuori un altro furbo all'italiana per altri vent'anni.
Pensaci:Giolitti/Sonnino>Cav.Benito Mussolini>De Gasperi/Andreotti>Bettino Craxi>Cav.Silvio Berlusconi...
ed ora,in 'sto paese dove "O Francia o Spagna pur che se magna"?



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