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alma 08-01-2011 10:10 PM

Accidenti!....:D

alma 08-03-2011 10:54 PM


alma 08-04-2011 08:08 AM

Los Paraculos

[CENTER]

alma 08-18-2011 06:50 PM


alma 08-28-2011 07:12 PM

Parte della ganga che comanda e governa!


ELJ 09-01-2011 08:31 PM

Oggi è stato arrestato Giampaolo Tarantini, uno degli indagati. E per ora, il bottino accertato delle minacce sarebbe di 500mila euro. E sono parole durissime, quelle che Berlusconi avrebbe rivolto a Lavitola: «Presto me ne andrò da questo Paese di merda...».
.....magari ....non si vede l'ora...

alma 09-30-2011 03:45 PM


alma 10-12-2011 06:23 PM

La balla della privacy,ovvero,ennesimo grugnito.
 



CARLO GALLI,SE IL POTERE ESIGE LA PRIVACY

L A MAGGIOR parte dei
goffi tentativi di rendere
accettabile l’inaccetta-
bile legge-bavaglio si fonda
sull’argomento liberale della
privacy, cioè della tutela della
vita privata del cittadino. Ma si
tratta di una mistificazione. Lo
dimostra un’analisi non ideo-
logica.
L o dimostra una valutazione
non dogmatica ma storica e
politica del liberalismo. È una
mistificazione che nasce dal-
l’identificazione di Berlusconi con “il
cittadino”, ovvero dall’omissione, vo-
luta e consapevole, dell’elemento del
potere, dei rapporti di potere; omis-
sione che è appunto l’essenza dell’i-
deologia.
La privacy — insieme all’habeas
corpus di cui è una conseguenza — è
stata infatti progressivamente elabo-
rata, in età moderna, per affermare
l’autonomia e l’autocontrollo del cit-
tadino, il suo dominio su se stesso, per
consentirgli, insomma, di difendersi
dal potere; per istituire uno spazio for-
tificato, e ben presidiato dalla legge,
che custodisce la prima libertà mo-
derna: la vita del singolo. Ma questa
affermazione di libertà si inserisce in
una lotta fra popolo e governi assolu-
ti, e non si esaurisce in se stessa; fa par-
te di una più ampia rivendicazione di
trasparenza e di pubblicità del potere,
delle sue origini e dei suoi modi d’e-
sercizio, che dal liberalismo storico si
è diffusa fino alla contemporanea ci-
viltà democratica, divenendo patri-
monio di costumi e di costituzioni.
L’opacità difensiva che riveste la
sfera privata del singolo individuo ha
infatti il proprio pendant nella lotta
dei cittadini contro il segreto, contro
l’opacità della politica assolutistica,
contro gli arcana imperii. Il liberali-
smo non consiste solo nel fare i propri
comodi, nel vivere nascosti, come
sembrano ritenere parecchi di coloro
che affollano l’improvvisata platea
dei liberali italiani: è anche iscrivere la
vita politica di tutti nel paradigma del-
la pubblicità. Ossia dell’opinione
pubblica, e delle pubbliche istituzio-
ni. E la pubblicità implica non solo la
strenua difesa della prima e più ele-
mentare forma di trasparenza, cioè
della legalità — tema liberale anch’es-
so, non “giacobino” né “comunista”
— e l’esercizio della critica; che per
avere senso deve
essere informata.
Di qui il ruolo deci-
sivo, in un contesto
liberale, della libera
stampa, che forni-
sca al pubblico le
notizie sul potere,
delle quali i cittadi-
ni hanno bisogno
per poterlo critica-
re e giudicare, ap-
provare o disap-
provare. E quindi
per tentare — eser-
cizio sempre più
difficile — di essere
liberi.
Eludere la dialet-
tica fra il potere e i
cittadini, unifor-
marli entrambi in
uno spazio politico
omogeneo e infor-
me costituito da
monadi tutte
ugualmente chiuse
azioni e frequentazioni, i cui stili di vi-
ta pubblica e privata — soprattutto
quando pubblico e privato, spassi ses-
suali e appalti, si intrecciano l’un l’al-
tro inestricabilmente — , hanno rilie-
vo pubblico perché rientrano nella
sfera del potere; che in una società li-
berale, in una cultura politica liberale,
è sempre tenuto a un tasso di virtuo-
sità e di trasparenza superiore a quel-
li dei cittadini. O, se si vuole è sempre
sorvegliato speciale; così che tutto ciò
che lo riguarda fa notizia: la pera di Ei-
naudi come le
escort di Berlusconi.
Se, come nel ca-
so che il nostro
Paese per l’ennesi-
ma volta si appre-
sta ad affrontare, il
potere si difende
sprofondandosi
nell’opacità, nella
riservatezza, nel
bunker della pri-
vacy, benché si col-
lochi sullo stesso
piano dei cittadini
fa in realtà un’ope-
razione assoluta-
mente contraria,
nella sostanza, al-
l’uguaglianza; fa
un’operazione da
ancien régime, ag-
giornata nella for-
ma in omaggio ai
tempi nuovi — non
moderni ma post-moderni — .
Infatti, l’insindacabilità
della vita privata del premier implica
di fatto l’insindacabilità del suo agire
pubblico, che privato dello sfondo su
cui si staglia resta anch’esso opaco, in-
comprensibile. Un premier che vuole
presentarsi ai cittadini come crede
meglio, mettendo in scena se stesso
con tutti gli artifici e gli accorgimenti
del caso, per nascondere i retroscena,
non è il premier di un Paese libero, o li-
berale; è una nuova edizione dell’au-
torappresentazione barocca del po-
tere. Incarna la vecchia pretesa al mo-
nopolio dello sguardo, dell’interpre-
tazione, della decifrazione della poli-
tica. È un potere estraneo alla pubbli-
cità e alle sue logiche politiche, che di
volta in volta vuole lo status di ‘difeso
speciale’ dalla magistratura e quello
di ‘semplice cittadino’ uguale a tutti
gli altri. È, in una parola, un potere ar-
bitrario, un’autocrazia che, classica-
mente, esercita una vera e propria
censura, ammantandosi di malintesa
liberaldemocrazia garantista.
La legge-bavaglio, proprio perché è
un dramma per la magistratura e per
la libera stampa, colpendo la legalità e
la libertà d’informazione, è quindi un
dramma per l’insieme delle civili li-
bertà, per ciò che ne resta. Un dram-
ma che, come spesso accade, stravol-
ge concetti, li imbastardisce, e priva i
cittadini di ogni difesa — logica, intel-
lettuale, prima che politica — davanti
alle vecchie e nuove forme del sopru-
so. Che tale resta, anche se passa at-
traverso il lavacro formale della legge.

NO al bavaglio

alma 10-28-2011 07:14 PM

Fra 12 mesi controllare le balle raccontate.

Il testo integrale,ed originale,della lettera inviata dal governo Berlusconi alla Ue

LINK: http://www.filesonic.nl/file/2753813515

:mad:

alma 11-04-2011 08:51 PM

Io veramente temo finisca così.


Il testamento
(di Fabrizio De André)
Testo riveduto corretto e strapazzato da Ellekappa

Quando la morte mi chiamerà
solo mia moglie protesterà
ho manomesso il mio testamento
e le ho soffiato l'eredità
ai suoi tre figli non lascio niente
niente di nulla diviso a metà

ai miei fenomeni da baraccone
lascio un impiego da faccendiere
insieme a un lessico da carrettiere
che privilegi l'imprecazione

a Capezzone la mia bandana
a Scilipoti mezza banana
a Minzolini, il linguagabbana
la direzione di Panorama

voglio lasciare a mia figlia Marina
che se ne frega della sentenza
il mio carisma di rara indecenza
che al mercimonio le spiani la via

tutta la Rai lascio al dandy panciuto
cento salsicce e un anacoluto
mentre a Tremonti tirchio ed arguto
a costo zero regalo uno sputo

sorella morte aspetta un momento
forse ho un legittimo impedimento
quanto sei sexy fatti palpare
e con ardire fatti trombare
dimmi la cifra che poi arrotondo
fin dentro al cuore miliardi grondo

signor becchino ho già in mente un lodo
che mi sottragga a morte rapace
prima che avviti quell'ultimo chiodo
consulti Paniz Cirielli e Storace

non seppellite 'sto capolavoro
che ha fatto fuori futuro e lavoro
se mi graziate vi cingo d'alloro
poi come a Ruby vi copro d'oro

prima di andare a marcir nella fossa
m'inchino a Vespa, il mio scendiletto
e i nei di Renzi e la sua wiki-rissa
con gioia lascio all'affabile insetto

ai Corleonesi

i miei deputati
ai Ca*****i i disoccupati
a Ignazio la Russa sei Maserati
venti Ferrari e due croci uncinate

quando il G-20 mi chiederà
un attestato di serietà
una pernacchia forse una sola
come una tromba risuonerà
un dito medio forse uno solo
dal frollo Bossi germoglierà

se questa Italia è ormai contagiosa
e a un solo palpito dal fallimento
per evitarmi una fama ingloriosa
al maggiordomo gl'intesto lo schianto

lascio a Piersilvio un Paese che muore
che ho depredato con tutto il cuore
io del contagio sono l'untore
l'Europa crepi e vada al creatore

a tutti lascio lo spread in ascesa
e Piazza Affari che cola a picco
solo la Fininvest vola in ripresa
da questa crisi ne esco straricco

lascio al Paese la corruzione
sciolgo le lodi all'evasione
ed una cena perbene e elegante
lascio a Leopolda per esser galante

quando la morte mi chiamerà
sarò già in fuga nell'aldiquà
sarò sparito senza pagare
senza mai dire la verità
vado ad Antigua a folleggiare
vi lascio in dono la povertà

Cari sodali della mia banda
spolpammo insieme la stessa terra
tessemmo in coro il medesimo inganno
per trasformare l'Italia in Gomorra
ma adesso Papi vi lascia soli
perché il momento si fa ferale
già sono in volo mille cetrioli
al posto mio qualcun altro s'immoli



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