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Live Earth: La tv dinosauro oscurata dalla rete Shakira ad Amburgo
Povera televisione. Arriva il Live Earth e il vecchio piccolo schermo fa la figura del dinosauro di fronte al laser di internet. Nemmeno possono farci granché, quelli di Mtv e La7 di fronte al fatto che il segnale che hanno a disposizione è quello miscelato dalla regia centrale della manifestazione, che offre differite e spezzoncini, mentre spesso in video compare a sproposito la scritta "in diretta". A Mtv inoltre fanno il salottino perché di questo Live Earth bisogna anche parlare parecchio e ricordarne le nobili finalità: invece è un boomerang, perché o c'è la musica e allora tutto prende forma, oppure c'è il chiacchiericcio su chi predica bene e razzola male. Compare Al Gore e mezzo mondo si impegna a guardargli la camicia e chiedersi quanto petrolio è stato sprecato per fabbricarla. Si è letto anche che i musicisti non sono credibili perché negli Usa i camion che li portano in tournée consumano un sacco: ma questi hanno mai fatto una volta la Milano-Genova in un giorno infrasettimanale? Quindi è la musica che ha senso, il messaggio di fondo è chiarissimo, chi vuole lo recepisce e chi non ci arriva, non ci arriverà mai. E la musica viaggia sulla rete: il sito che trasmette live, in vera diretta, il concertone dai nove angoli del pianeta è francamente una meraviglia, e strutturato benissimo. Non tutto è perfetto, ma avercene. Da stamattina non riusciamo a staccare la spina (quanto petrolio? beh, certo) e già si annunciano sul quadratino in basso a destra le suggestioni serali e notturne dalla spiaggia di Rio e quando sul palco salirà Jorge Ben il mondo sarà migliore comunque. Come lo era stamattina quando, cliccando cliccando, si è capitati sull'australiano Paul Kelly e sul suo inno cantato a più voci da Sydney, dedicato a un eroe della lotta dei nativi per la proprietà delle terre (e quando la deliziosa Missy Higgins è entrata in canzone ci stavano pure le lacrimucce). E poi certe impedibili performance iper-pop da Shangai e da Tokyo e il Sudafrica e il resto. Lo zapping-web in una simile occasione è il meglio che c'è, aspettando i superbig da Londra e dal resto del mondo, collocati ovviamente nel prime-time dell'Occidente. Da seguire obbligatoriamente via Web. Il resto, come dire, va a petrolio. fonte: www.repubblica.it Microsoft ha rilasciato una nota in cui sono stati oltre 10 milioni di utenti a seguire l'evento. |
#2
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Ieri ho fatto le ore piccole per seguire tutta la diretta (su internet ovviamente) fino alla chiusura del concerto di New York, e ne è davvero valsa la pena, sia per la caratura del cast, sia per l'importanza del messaggio da diffondere il più possibile, vincendo l'incertezza e lo scetticismo di ognuno di noi (io per primo ovviamente!)
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