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nuova moda: typo-squattingProliferano i siti che sfruttano con le quasi-omonimie gli errori di digitazione di chi naviga sul web
Basta registrare Amazon.com, Amazzon.com o ancora Amazons.com e si possono guadagnare delle cifre discrete, grazie alle inserzioni pubblicitarie che dai siti errati rimandano ad altri siti più o meno pericolosi e grazie agli errori umani di molti utenti che nel digitare una parola si dimenticano un carattere o ne aggiungono uno, finendo sul sito sbagliato e trovandosi la casella piena di spam. McAfee ha deciso di occuparsi del typo-squatting, rivelandone numeri, motivi e incidenza. Si tratta di un fenomeno dentro il fenomeno: il typo-squatting è una sorta di evoluzione del cybersquatting, solo con qualche malizia in più, a fronte di una legge che inizia a occuparsi di questo crimine. Ma non tutti lo conoscono e, soprattutto, sfuggono a molti le motivazioni economiche di questi siti truffaldini che fanno finta di dimenticarsi una lettera o ne mettono una casualmente vicina nella tastiera emulando brand noti e frequentati. La loro principale fonte di introiti è costituita dalla pubblicità pay-per-click: gli annunci vengono generati da parole chiave correlate a nomi di prodotti ortograficamente errati. La redditività della quasi-omografia abusiva è significativa solo se si considera un vasto portafoglio di domini, ma clic dopo clic può portare a guadagni importanti. ALTRE RAGIONI – Dunque può rendere abbastanza fare il typo-squatting da grande. Ma perché questa prassi sta esplodendo? Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale i casi sono aumentati del 20 per cento nel 2005 e del 25 per cento nel 2006 e le previsioni per il futuro sono ancora più esplosive. Per esempio, secondo Microsoft in un giorno vengono mediamente registrati 2000 nomi che assomigliano a Microsoft. Una delle ragioni principali risiede nelle procedure automatiche di registrazione, che finiscono per favorire il proliferare di questi siti civetta. Da non sottovalutare inoltre il cosiddetto tasting, che è quella prassi che permette di registrare un nome di dominio per un periodo di prova di cinque giorni, senza l’obbligo delle tasse di iscrizione, e di parcheggiarlo ANALISI MCAFEE – Nello studio McAfee sono stati presi in esame 1,9 milioni di variazioni ortografiche di 2771 siti e dall’analisi sono emersa molte informazioni, sia sull’incidenza del typo-squatting per regione geografica e per categoria, sia sulla probabilità che un errore sia in realtà un abuso. I cinque paesi più esposti agli abusi del cyberspazio sono il Regno Unito (7,7%), il Portogallo (6,5%), la Spagna (5,9%), la Francia (5,4%) e l'Italia (4,1%). Mentre i meno esposti sono i Paesi Bassi (1,5%), Israele (1,1%), Danimarca (1,0%), Brasile (0,9%) e Finlandia (0,1%). In generale il 7,2 per cento delle “sviste” sono volute e costituiscono un illecito. Le categorie più colpite sono cinque: i siti di videogiochi, i siti delle compagnie aeree, i siti di media tradizionali, i siti per adulti e quelli dedicati alle tecnologie. L’ESEMPIO DI MCAFEE – Nel ricco studio infine l’azienda fa l’esempio del suo stesso sito e setaccia il cyberspazio alla ricerca di tutti i siti che la evocano, più o meno esplicitamente. Sperimentando 507 variazioni di McAfee.com, risultano 74 indirizzi ortograficamente simili all’ home page vera, per una percentuale del 14,6%. Talvolta non è facile distinguere tra pubblicità lecite e illecite e, nella catena dei siti abusivi, spunta il ruolo, delicato e cruciale, delle società di parcheggio di domini, che fungono da intermediari tra i titolari dei siti e le piattaforme di pubblicazione pubblicitaria. dal corriere della sera di oggi. allora tutti a registrare culstriming.com .... |
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