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GENOVA, 19 agosto 2005 - Il Genoa giocherà la prossima stagione in serie C1 e dovrà scontare anche una penalizzazzione di tre punti. Anche l'ultimo disperato tentativo, il ricorso al tribunale civile del capoluogo ligure, è fallito: il giudice Alvaro Vigotti ha affermato che la giurisdizione spetta al Tar. Davanti al Palazzo di Giustizia c'è già grande tensione: le porte dell'ingresso principale sono state chiuse, ma centinaia di tifosi hanno accolto la sentenza con rabbia e ingiurie. Insulti anche al giudice Vigotti. Poliziotti e carabinieri ora controllano la situazione a distanza. La tensione è altissima. Come annunciato nei giorni scorsi dall'avvocato Biondi, il club rossoblù è adesso pronto a ricorrere alla Corte di Giustizia Europea di Bruxelles.
Intanto il prefetto di Genova, Giuseppe Romano, appresa la notizia della sentenza del giudice Vigotti, ha convocato in via d'urgenza il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. "Vi accorgerete cos'è la giustizia, metteremo a ferro e fuoco la città, la Sampdoria non giocherà più a Marassi": i circa 300 tifosi radunati davanti al palazzo di giustizia sfogano così, con minacce inconsulte. Molti piangono e tra essi una ragazzina di 17 anni che spiega: "Ci hanno rubato un sogno che cullavamo da 10 anni, l'amore del Genoa è qualcosa che hai dentro ed è troppo forte, non potete capire".
"Mi dispiace che una così lunga attesa abbia partorito una sentenza così inadeguata", ha dichiarato il legale Alfredo Biondi. "Una pagina buia del calcio italiano", secondo Mario Epifani, piccolo azionista del Genoa, per il quale "sia l'ordinanza del 9 agosto dello stesso Vigotti, sia il dibattimento in aula facevano pensare che il giudice avrebbe preso tutt'altra decisione. La sentenza attuale costituisce un rovesciamento a 360 gradi". "Bisogna rimboccarsi le maniche, prendere atto della situazione e farsene una ragione", ha commentato Giorgio Guerello, assessore comunale allo Sport.
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