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Old 08-06-2007, 02:47 PM
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Caro benzina, i consumatori contro i petrolieri ...


Lunedì l'Agip riduce il prezzo di 2 centesimi

ROMA (5 agosto) - La convocazione da parte del governo per discutere i prezzi della benzina che in Italia sono molto maggiori rispetto alle medie Ue non è piaciuta ai petrolieri italiani. Il presidente dell'Unione Petrolifera, Pasquale De Vita, ha sostenuto oggi che in Italia non esistono cartelli, né speculazioni. «I mercati internazionali stanno ballando - ha detto De Vita all'Ansa commentando la convocazione - Le variazioni si riflettono sul mercato interno. Come dimostrato anche dagli ultimi ribassi dei prezzi della benzina praticati negli ultimi giorni da alcune compagnie petroliere. Non ci sono speculazioni e spiegheremo al ministero, ancora una volta, le dinamiche dei prezzi».

Per parte sua l'Eni ha annunciato che da lunedì il prezzo della benzina calerà di 2 centesimi al litro in tutta la rete dei distributori Agip.

I consumatori. Di diverso parere Adusbef e Federconsumatori, che imputano gli alti prezzi alle speculazioni dei petrolieri, agli alti costi industriali e alla rete di distribuzione che rimane chiusa alla grande distribuzione, impedendo così risparmi che potrebbero essere dell'ordine anche di 8-9 centesimi al litro. Secondo le associazioni dei consumatori ogni centesimo in più «si traduce in un ricavo di circa 19 milioni di euro per i petrolieri. Solo in queste ultime settimane la variazione in più di circa 5 centesimi del prezzo della benzina ha causato perdite per i cittadini di 2,5 euro ogni pieno, pari a 60 euro annui e guadagni per chi vende la benzina di 95 milioni di Euro/mese».

Adusbef e Federconsumatori chiamano in causa direttamente lo Stato, che «detiene la maggioranza relativa della proprietà del più grande operatore petrolifero del nostro paese». E sul sistema di tassazione «troppe volte invocato per nascondere le reali inefficienze del sistema, esso si colloca in una media attorno al 64-65%, soglia ben superata da Inghilterra, Germania, Francia e Belgio, con percentuali attorno al 70% e con Spagna, Grecia ed Irlanda, con percentuali inferiori dal 55 al 60%». Adusbef e Federconsumatori chiedono però che il sistema di tassazione «sia più flessibile, trasformando l'accisa (tassa di produzione) da fissa a mobile quando il petrolio ha impennate di prezzo, per fare in modo che venga calmierato il costo della benzina e si impedisca così che l'Erario diventi l'ottava compagnia petrolifera».

Il ministro Bersani. Tornando sulla convocazione fatta per venerdì 10, il ministro Bersani ha detto in un'intervista al Gr Rai che «chiederemo come mai la forbice tra i prezzi italiani e quelli europei tende ad allargarsi anche notevolmente nel momento in cui gli automobilisti vanno in macchina in vacanza». Nessuna pretesa di determinare i prezzi («Non abbiamo strumenti per intervenire sui prezzi: l'Antitrust può intervenire qualora verificasse degli elementi collusivi. Questo non tocca a noi»), ma, ha detto il ministro, «abbiamo il dovere di mettere il riflettore su fenomeni che possono significare un qualche allarme per i consumatori» e ha ricordato che «stiamo anche facendo la nostra parte con un processo di riforma che è in Parlamento in questo momento e che sarà votato al Senato, spero alla ripresa».

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BENZINA ALLE STELLE, I PETROLIERI SI DIFENDONO

ROMA - E' polemica all'indomani dell'allarme per il caro-benzina nell'esodo di agosto e delle accuse alle compagnie di speculare sui prezzi che sono i più alti in Europa. "Non c'é nessun cartello e nessuna speculazione", replica il presidente dell'Unione Petrolifera Pasquale De Vita a chi come Umberto Carpi, consigliere del ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani, che ha convocato i petrolieri per venerdì 10, parla di "speculazione" e nota che come è già successo a Natale il prezzo si impenna al momento delle ferie, quando il traffico è maggiore.


Attaccano le compagnie petrolifere anche i consumatori. Adusbef e Federconsumatori parlano di "speculazioni insopportabili" sul prezzo dei carburanti dopo che le statistiche hanno indicato l'Italia al primo posto per il costo maggiore del gasolio nell'Unione Europea e al terzo per quello della benzina. Intanto l'Eni, controllata da Tesoro e Cassa Depositi e Prestiti con oltre il 37%, ha annunciato che da domani ridurrà di 2 centesimi il prezzo della benzina nei distributori della rete Agip. Venerdì "chiederemo come mai la forbice tra i prezzi italiani e quelli europei tende ad allargarsi anche notevolmente nel momento in cui gli automobilisti vanno in macchina in vacanza", ha detto in una intervista al Gr Rai Bersani, sottolineando comunque che "noi non pretendiamo di intervenire sui prezzi perché le regole certamente sono altre".

Ma, ha detto il ministro, "abbiamo il dovere di mettere il riflettore su fenomeni che possono significare un qualche allarme per i consumatori" e ha ricordato che "stiamo anche facendo la nostra parte con un processo di riforma che è in Parlamento in questo momento e che sarà votato al Senato, spero alla ripresa". "Non ci sono speculazioni", ha replicato De Vita, precisando che "spiegheremo al ministero, ancora una volta, le dinamiche dei prezzi" nell' incontro convocato per venerdì sul caro-carburanti e l'acuirsi del differenziale tra la media dei prezzi industriali in Italia e quelli europei.

Parlando con il Tg5 De Vita ha detto che "bisogna tenere conto che la differenza strutturale già esiste ed è una differenza sulla quale è difficile operare. E' di 3 centesimi, 3 centesimi e mezzo. In un mercato molto variegato e molto nervoso come quello attuale è difficile mantenere questa media. Una volta si va un po' più su e una volta un po' più giù. Un mese e mezzo fa la differenza è stata di 2 centesimi. Ce ne ha dato atto anche il ministro Bersani. Oggi siamo nel segno opposto, con la differenza che quando è scesa 2 centesimi nessuno ha detto nulla. Credo che fra poco torneremo alla media e le cose alla normalità ".

Da più parti si è spesso puntato il dito su quella che sarebbe un'anomalia italiana, il peso eccessivo delle accise sui carburanti. "Sarà certamente giusto dire che occorre avere la distribuzione di benzina anche nei supermercati, per avere più concorrenza e prezzi più bassi. Ma c'é qualcosa di molto più importante che manca nel consueto dibattito estivo sul caro benzina. Ed è la questione fiscale, anche in questo caso a livelli da vera e propria emergenza", afferma ad esempio Daniele Capezzone, presidente della commissione Attività Produttive della Camera e deputato della Rosa nel Pugno.

I consumatori chiedono anch'essi una modifica del meccanismo dell'accisa, trasformandola da fissa a mobile come prevede il o provvedimento Bersani in attesa al Senato, ma affermano che il sistema di tassazione è stato "troppe volte invocato per nascondere le reali inefficienze del sistema" perché "si colloca in una media attorno al 64-65%, soglia ben superata da altri Paesi quali l'Inghilterra, la Germania, la Francia e il Belgio, con percentuali oscillanti attorno al 70% e con Spagna, Grecia ed Irlanda, con percentuali inferiori dal 55 al 60%".

Il caro-carburanti italiano, dicono invece i consumatori- deriva da "tre questioni fondamentali: da un lato una speculazione derivante dalla doppia velocità, attuata dai petrolieri, con cui si determina il prezzo del carburante, dall'altro dai costi di un sistema industriale inefficiente che determina costi tra i più elevati in Europa, ed inoltre da una rete di distribuzione anch'essa inefficiente da innovare e razionalizzare, con l'apertura della vendita nella Grande Distribuzione, dove si possono risparmiare 8-9 centesimi di Euro per ogni litro di carburante".

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