La commissione Difesa del Senato ha dato parere contrario al disegno di legge finanziaria presentato dal governo. Il parere, formulato dal presidente della commissione Sergio De Gregorio (ex Italia dei valori), è passato con 13 voti favorevoli e 12 contrari.
Il parere contrario è stato approvato da tutti i componenti della Casa delle libertà, mentre i voti contrari sono stati espressi da tutti i senatori dell’Unione.
Sono diverse le ragioni di contrarietà indicate dal documento di De Gregorio. «Le spese per l’Esercizio e per l’Investimento - si legge nel parere - sono state oggetto di notevoli riduzioni negli ultimi anni e richiedono pertanto significativi interventi correttivi». In particolare, come emerge dalla Nota aggiuntiva allo Stato di previsione per la Difesa nel 2008, «il settore Esercizio è risultato «drammaticamente» penalizzato dalla preclusiva incongruenza della disponibilità di risorse negli ultimi annì, tanto da avvicinarsi sempre più alla soglia di una irreversibile inefficienza».
«L’inadeguatezza degli stanziamenti - sottolinea poi il parere ricordando la Nota aggiuntiva - potrà generare situazioni di criticità allarmante, tali da rendere difficile garantire tutti gli impegni assunti dal vertice politico in ambito internazionale».
Nella Finanziaria, continua De Gregorio, «la voce più cospicua è quella relativa al personale, che rappresenta circa il 65% della spesa». C’è però «un’assoluta insufficienza delle norme di copertura finanziaria riguardanti i rinnovi contrattuali».
Nel complesso, dalla manovra emerge «una completa disattenzione del governo nei confronti degli impegni sottoscritti alla stipula del contratto normativo 2006-2007 e del cosiddetto Patto per la sicurezza». Non si prevede poi «nulla per la questione alloggiativa, a fronte di una nota situazione di disagio del personale». Infine, sono insufficienti «gli stanziamenti per risolvere le questioni connesse agli operatori vittime di malattie causate dall’esposizione all’uranio impoverito».