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#1
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Viva la tv , la Tv è morta parola di Vint CerfIl padre dell'internet spiega perché dobbiamo aspettarci la scomparsa del broadcast tradizionale e come la rete trasformerà la televisione. Che diverrà sempre più simile a un iPod.
E' la fine della tv come la conosciamo. Il che significa davvero, per chi ci lavora e ci fa affari, la fine di un mondo. Eppure da questo passaggio potrebbero nascere nuove opportunità. E' ottimista Vint Cerf, vice president di Google (e suo chief internet evangelist) ma soprattutto uno dei padri fondatori della rete, avendo sviluppato (insieme a Bob Khan) il protocollo di comunicazione Tcp/Ip. Al festival internazionale della televisione di Edimburgo, funestato da una crisi di pubblico ma soprattutto di fiducia nei confronti della programmazione televisiva, "l'evangelizzatore" sessantaquattrenne porta infatti un messaggio di speranza: internet trasformerà il business della tv, ma ciò non deve essere necessariamente visto come una minaccia. Certo, bisognerà prima attraversare, e Cerf fa capire che ci siamo vicini, un momento iPod anche per il tubo catodico. Come dire, lo stesso tipo di shock subito dall'industria musicale col prorompere dei lettori mp3: un destino che appare inevitabile. «L'85 per cento di tutti i video che guardiamo sono pre-registrati…. – ha dichiarato l'informatico americano, fondatore tra l'altro della Internet Society - Ci sarà ancora bisogno della televisione in diretta per certe cose (notizie, sport, emergenze), ma la sua fruizione sarà sempre più simile a un iPod, dove si scaricano dei contenuti che verranno consumati successivamente». Del resto è stato proprio il fenomeno di YouTube e degli altri siti di condivisione video a convincere l'industria televisiva a testare internet: tanto che lo scorso mese la Bbc ha lanciato un servizio di download gratuito, iPlayer. Ma per Cerf si tratta solo dell'inizio e nel prossimo futuro dovremo aspettarci la scomparsa dei canali tradizionali di broadcasting. Alcune possibilità s'intravedono già in Giappone dove si può scaricare un film di un'ora in 16 secondi. E a chi obietta che l'aumento del traffico video online potrebbe fare collassare l'internet, Cerf replica che non c'è pericolo: «Siamo ancora lontani dall'esaurire le capacità del network». Piuttosto il rischio è un altro: quello che oggi è salvato sul Web potrebbe perdersi nei secoli a venire. Informazioni preziose rischiano di non essere preservate e tramandate, così come è successo per secoli con la carta e le pergamene, perché scritte in bit. Per ora comunque la sfida è quella di connettere alla rete i restanti 5,5 miliardi di abitanti del pianeta. «Penso che aggiungeranno cose che beneficeranno tutti noi http://www.visionpost.it/index.asp?C=10&I=2335 |
#2
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Wooaw!Meravigliose realistiche prospettive,sempre piu` rosee e meno cielesti!
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FreeIPTVforFreePeople P2PTV?...incomincia da qua. Perché non continuar così...e poi magari registrare? Se hai domande...te lo cerco io La (R)esistenza continua |
#3
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Una domanda mi sorge, vista l'ottima qualità dell'home tv di Alice (che sto testando gratuitamente ) e all'apparenza pare usare solo un 2 mega di banda all'incirca (ma posso tranquillamente sbagliarmi) quante possibilità esistono che canali meno tradizionali possano essere fruiti dalla rete su uno schermo di un bel po' di pollici?
Insomma esistono ostacoli di costi, server, provider ecc... considerevoli? |
#4
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Quote:
nessuno che prova ad abbozzare una risposta?.... |
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