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NBA Tonight: Pistons, Jazz e Nuggets continuano a vincere
13.02.2007. 07:13
Tre gare nella notte NBA.

Detroit-Los Angeles Clippers 92-74
I Pistons portano a sette la loro striscia di vittorie consecutive travolgendo i Clippers, privi del loro leader Brand, che sono rimasti in gara solo nel primo tempo.L'allungo decisivo dei padroni di casa è arrivato all'inizio del secondo tempo con un parziale di 13-3 che ha portato il punteggio sul 58-41 e reso impossibile la rimonta agli ospiti.
Top scorer del match è stato Webber che ha chiuso con 19 punti e 9 rimbalzi.Tutti gli uomini del quintettto base di Detroit chiudono in doppia cifra.15 punti e 5 assist per Hamilton, 14 per Prince, 11 per Billups,10 e 6 rimbalzi per Wallace.
Dall'altra parte prove dignitose per Mobley, 17 punti, Maggette, 15, e Kaman, 13 e 9 rimbalzi.Quest'ultimo uscito però a metà del quarto periodo per falli.

Utah-Atlanta 102-76
I Jazz ottengono una facile vittoria sugli Hawks e portano a cinque il numero di vittorie consecutive.Gara già decisa nel primo tempo, chiuso 50-32 per Utah che ha dominato anche a rimbalzo dove il conto è stato 52-32 per i padroni di casa.
Sono sei i Jazz in doppia cifra.Miglior realizzatore è stato Okur con 19 punti.Il turco ha trascorso in panchina tutto il quarto periodo per problemi allo stomaco.Fisher, autore di 14 punti, si conferma a ottimi livelli.13 e 9 rimbalzi in 16 minuti per Millsap.11 punti, 5 assist e 4 stoppate per Kirilenko.
Per gli Hawks da segnalare i 15 punti di Williams.In ombra Johnson che chiude con 14 punti e 5/14 al tiro.10 punti a testa per Smith e Pachulia.

Denver-Golden State 123-111

Gli Warriors, privi di Davis che sarà operato oggi al ginocchio sinistro, tengono un tempo sul campo dei Nuggets, che ottengono la terza vittoria consecutiva.
Denver, senza Iverson fermo per una distorione alla caviglia, ha potuto contare sui 28 punti a testa di Anthony e Smith.24 punti per Nene con 10/14 al tiro.Camby è tornato in campo dopo essere guarito dall'influenza e ha messo a referto 8 punti, 7 rimbalzi e 7 assist.
Golden State, che ha tirato complessivamente meglio degli avversari, si consola con i 24 punti, 8 rimbalzi e 6 assist di Harrington.Ottima prova per Azubuike autore di 23 punti con 8/12 al tiro.Per il resto 14 punti per Ellis, 13 per Barnes, 12 per Powell.

Marco Pirri


da basketnet.it


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  #692  
Old 02-14-2007, 04:39 PM
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NBA tonight: ok Spurs, Mavs, Rockets e Raptors. Wade e Nowitzki da MVP
14.02.2007. 12:32

Toronto Raptors – Chicago Bulls 112-111

I Raptors continuano nella loro imprevedibile corsa verso i piani alti della Eastern Conference, regolano anche Chicago e consolidano la loro leadership divisionale (New Jersey le ha prese di santa ragione dagli Spurs). Toronto è probabilmente la maggiore sorpresa dell’anno visto che i Lakers ultimamente appaiono un po’ in difficoltà e Utah era comunque attesa ad una buona annata, sebbene non ai livelli di eccellenza toccati. Decisivo, neanche a dirlo, il solito Chris Bosh (25 punti e 14 rimbalzi) che segna i due liberi finali dopo aver subito fallo a rimbalzo dal rookie di Chicago Thomas. Inutile l’assalto finale dei Bulls, che rientrano da -12, nonché l’ultimo tentativo di Gordon (26p, 7r, 6a), sebbene ai suoi danni ci sia un sospetto di fallo non fischiato da parte di T.J. Ford (7). I Bulls con questa sconfitta vedono ridotto ad appena 1/2 partita il loro vantaggio sui Raps per l’eventuale vantaggio del campo nei play-off e, al di là di qualche contingente defaillance difensiva, appaiono davvero troppo anemici sotto le plance dove si sente da matti la mancanza di un Gasol (un nome a caso…). Le buone notizie arrivano dal reparto esterni con il già citato Gordon, Deng (30) e Hinrich (18 punti e 13 assist) ormai stabili su livelli di eccellenza e ben supportati da Duhon (14). Toronto invece, a parte l’inarrestabile Bosh, continua a vincere di squadra ottenendo cose eccellenti e, in fondo, almeno parzialmente inattese da (16), Garbajosa (14), Parker (12) e dal nostro Bargnani (22 punti, di cui 17 in uno splendido primo tempo, con 7/12 complessivo su azione).

San Antonio Spurs – New Jersey Nets 107-82

Partita finita già nel secondo quarto finito 33-16. A NJ, oltre i soliti noti, manca anche Kidd, peraltro sostituito in maniera degna dal rookie Marcus Williams (9 punti ma anche 10 assist). Per gli Spurs è una passeggiata in cui nessuno gioca più dei 30 minuti di Duncan (21p e 8r). Ok Parker (19) e dalla panchina il duo Finley-Ginobili (rispettivamente 15 e 14 punti). Dall’altra parte 18 di Carter. Per NJ, con Toronto in piena febbre cestistica e la messe di infortuni e piccoli fastidi che stanno minando la salute della squadra, l’obiettivo play-off è sempre più una chimera: i Nets, come dicono negli States, paiono decisamente in “rebuilding-mode”. Per San Antonio una boccata d’ossigeno dopo le recenti sconfitte ma non era questa la partita che avrebbe dovute rispondere alle domande sorte finora sulle reali possibilità di titolo della squadra.

Portland Trail Blazers – Miami Heat 84-105

Portland regge fino all’inizio dell’ultimo periodo grazie ai 17 punti di Randolph, ai 16 di Jack, ai 15 di Roy e ai 14 di Ime Udoka ma poi crolla sotto i colpi di una Wade formato MVP (peccato che i suoi Heat siano così indietro in classifica perché forse è il giocatore che, complessivamente, ha impressionato di più in questa prima metà di stagione) che vince la gara praticamente da solo: per lui ci sono 35 punti, di cui 16 nel quarto quarto e i 3 canestri in fila che spezzano la gara mandando Miami avanti in doppia cifra (era a +3 alla fine del terzo periodo). Gli Heat, coma da pronostico, toccano per la prima volta da inizio novembre il 50% di vittorie sebbene Shaq (6 punti in 24 minuti) stia ancora studiando da supereroe.

Dallas Mavericks – Milwaukee Bucks 99-93

38 punti, 11 rimbalzi e 8 assist. Sono queste le cifre di Dirk Nowitzki alla fine di Mavs-Bucks e spiegano buona parte della partita. Il tedescone, proprio come il Wade di cui sopra, continua a legittimare la sua candidatura a MVP a suon di prestazioni roboanti. Stavolta però, per Dallas non è stata affatto facile con una Milwaukee ispiratissima (tutti i cinque del quintetto più il sesto uomo Boykins sono andati in doppia cifra) e guidata da Patterson (20) e Bogut (16p e 17r) ad un vantaggio di 16 punti nel terzo periodo (erano ancora 11 entrando nel quarto finale). Ma lì i Bucks si fermano (nessun canestro su azione negli ultimi 7 minuti di gioco). Per Dallas, che ha buone cose anche da Howard (15) e Stackhouse (13), il vantaggio della gara arriva a poco meno di un minuto dalla fine ed è quello che consente ai texani di mantenere ancora in singola cifra, unica squadra nella lega, il computo delle sconfitte sin qui subite.

NO/Oklahoma City Hornets – Memphis Grizzlies 104-108

Byron Scott non può certo essere contento dopo aver visto i propri uomini perdere contro la seconda peggior squadra della lega. Immaturità, mancanza di combattività, trascuratezza: l’ex coach dei New Jersey Nets due volte finalisti NBA le cerca tutte per spiegare questa sconfitta. Quel che è certo è che i redivivi Hornets di questi ultimi tempi non hanno chance di play-off giocando così. Credito va però dato anche ai combattivi Grizzlies che cavalcano le ottime prestazioni di Miller (22), Gay (18), Atkins (19) e Warrick (15, decisivo nel quarto periodo) e compensano anche la giornata no di uno svagato Gasol (15 rimbalzi ma anche 5 perse e appena 11 punti con 3 su 10 dal campo). Dall’altra parte bene Chandler (17 punti e 23 – ventitre – rimbalzi. Qualcuno nella Windy City si sta mordendo le mani), Mason (23) e West (22). Serataccia per Paul che, nonostante i 10 assist, chiude con 5 punti e 0 su 7 al tiro.

Sacramento Kings – Houston Rockets 104-109

Houston risponde alla vittoria degli Spurs e si mantiene a contatto. Ma quanta fatica per avere la meglio al supplementare sui Kings guidati da un eccezionale Ron Artest (39 punti e 8 rimbalzi).e dal solito affidabile (21). A tenere in corsa i Rockets dopo tre quarti di patemi ci pensa McGrady, che ne mette 12 dei suoi 28 nel quarto periodo compensando alla grande una serata non felicissima al tiro (11-26 finale per lui). Nel overtime Houston semplicemente sfrutta l’abbrivio e le buone iniziative di Battier (25), Head (15) e Alston (18). I Rockets continuano a fare benissimo senza Yao che in qualche modo ne condizionava il dinamismo difensivo: in questo senso sarà interessante vedere cosa succederà al suo ritorno. Le speranze di titolo di McGrady e soci passano categoricamente dalle manone fatate del cinese, ma Houston saprà mantenere lo stesso livello di efficacia nella propria metà campo?

New York Knicks – Los Angeles Lakers 107-106


Chiudiamo con una delle classiche per eccellenza del basket d’oltreoceano. Ad avere la meglio stavolta sono i sorprendenti Knicks che conquistano la loro 23ma vittoria e si portano ancora più vicini all’ultimo posto per i play-off. Chi l’avrebbe mai detto? Determinanti i 4 punti finali di Curry (19 con 9/12 al tiro) che danno a NY prima il 105-104 a cui risponde Bryant (31) e poi il finale 107-106 a cui Odom (12p e 10r), nell’ultima azione, non riesce a controbattere. Per i Knicks bene Crawford (24), Richardson (19) e, dal pino, Lee e Frye (rispettivamente 14 e 12 punti). Per LA sorprendente Maurice Evans (16) dalla panchina ma continua a farsi sentire la mancanza di Brown (anche in questo caso: chi l’avrebbe mai detto?).


Carlo Borri


da basketnet.it


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  #693  
Old 02-14-2007, 06:30 PM
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intervista al nostro "Mago"...deve avergli portato fortuna...22 punti subito dopo l'intervista...
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Basketnet a Chicago: intervista a Bargnani
14.02.2007. 08:11

Basketnet: “Con chi hai legato di più in squadra?”

Bargnani: “Ho fatto amicizia praticamente con tutti ma ovviamente ho legato di più con Garbajosa e Nesterovic che parlano un perfetto italiano. Ma comunque con il resto della squadra mi trovo benissimo.”

Basketnet: “Cosa ti piace di più della vita americana, e cosa invece non ti piace?”

Bargnani: ”Non mi piace tanto sicuramente il cibo, preferisco mangiare italiano e a Toronto è pieno di ristoranti italiani. Per quanto riguarda la città, Toronto è bellissima anche se fa molto freddo.”

Basketnet: “Tra i giocatori che hanno difeso su di te chi ti ha marcato meglio?”

Bargnani: “Sinceramente non so come rispondere.”

Basketnet: ”Chi invece hai avuto più difficoltà a marcare?”

Bargnani: ”Ce ne sono tanti. Sicuramente Nowitzki è uno di quelli. E’ fortissimo, ma anche Rasheed Wallace la scorsa gara (persa sabato sera a Detroit, nr) è stato fenomenale.”

Basketnet: ”Chi ti ha maggiormente impressionato nella NBA a livello di talento puro?”

Bargnani: ”Sicuramente Kobe Byant, è di un altro livello, ma anche Wade non scherza.”

Basketnet: ”In quale aspetto del gioco credi di essere migliorato ed in quale ritieni di dover migliorare?”

Bargnani: ”Dove sono migliorato lo devono dire gli altri, devo sicuramente essere più aggressivo a rimbalzo.”

Basketnet: ”Il tuo gioco si sviluppa meglio con Calderon o con TJ Ford?”

Bargnani: ”Sono ovviamente due giocatori completamente diversi. TJ tende ad inventare di più, ad essere più creativo. Spesso tenta la cosa più difficile. Jose è un playmaker diverso, più ordinato. Ford poi è più una guardia che un playmaker. Sono tra loro complementari, ed è bene avere in squadra diverse opzioni.”

Basketnet: ”Infine, domanda da 1 milione di $. Giocherai in Nazionale ai prossimi Europei.?”

Bargnani: ”Spero di stare bene fisicamente per Settembre. Se starò bene allora, non vedo motivi per cui non dovrei giocare. E’ la Nazionale Italiana, e se mi chiamano andrò sicuramente.”

Vittorio Festa


da basktnet.it


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  #694  
Old 02-14-2007, 06:31 PM
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intervista a Garbajosa...

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Basketnet a Chicago: intervista a Garbajosa
14.02.2007. 08:10

Basketnet: “Con chi hai legato di più in squadra?”

Garbajosa: “A parte ovviamente Josè (Calderon, nr), sicuramente Andrea, Uros (Slokar, nr), AP (Anthony Parker, nr) e Rasho (Nesterovic, nr). Quest’ultimo non lo conoscevo personalmente, è veramente un bravissimo ragazzo. Spesso andiamo a cena insieme, anche se stiamo poco a casa e sempre in giro e non c’è molto tempo.”

Basketnet: “Cosa ti piace di più della vita americana, e cosa invece non ti piace?”

Garbajosa : ”Ovviamente il cibo, ma a Toronto non c’è problema, ci sono ottimi ristoranti di tutte le nazionalità. Anche spagnoli, certamente, ma la paella non è il massimo (stuzzicato da noi, ha in realtà usato un termine più colorito..., nr)”

Basketnet: “Tra i giocatori che hanno difeso su di te chi ti ha marcato meglio?”

Garbajosa: “Ce ne sono tanti. Sono molti i buoni difensori. La NBA è una lega molto competitiva, ed ogni sera devi lottare contro il marcatore di turno.”

Basketnet: ”Chi ti ha maggiormente impressionato nella NBA a livello di talento puro?”

Garbajosa: ”Sicuramente Kobe Byant. Sapevo che era forte, ma non mi aspettavo che fosse COSI’ forte. Non ti so dire se è l’MVP, ma di sicuro è il miglior talento naturale e per lui giocare a pallacanestro non è uno sforzo, come per altri.”

Basketnet: ”In Spagna agli Europei ci sarai?”

Garbajosa : ”Certamente sì. E’ un evento speciale, siamo campioni del mondo in carica e giochiamo in casa. Ci sarà anche Josè e credo pure Sergio (Rodriguez, che gioca nei Trailblazers, nr). Tutti ci teniamo a giocare, se ci chiamano, naturalmente”.

Basketnet: ”Cosa ne pensi di Ricky Rubio?”

Garbajosa : ”Guarda, l’ho visto giocare pochissimo, e l’anno scorso. Quest’anno ha esordito in prima squadra da protagonista, ma non l’ho mai visto giocare. Dicono un gran bene di lui in Spagna. Sa passare e difendere.”.

Vittorio Festa


da basketnet.it


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  #695  
Old 02-15-2007, 02:18 PM
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NBA Tonight: San Antonio vince a Detroit, Boston torna a sorridere
15.02.2007. 11:25

Detroit – San Antonio 81-90

Nel rematch delle Finals del 2005, San Antonio prende da subito il controllo della situazione, segna 51 punti nel primo tempo, ne concede solo 34 a Detroit che, costretta a rincorrere, non riesce mai a completare una possibile rimonta. Chiavi del match l’impatto fragoroso dalla panchina di Manu Ginobili (20 punti totali, 12 nel primo tempo), la vitalità di Francisco Elson (12 e 18 rimbalzi) , oltre al solito Tim Duncan. Detroit non esegue come al solito, sembra nervosa e impacciata e tira male (41%).Miglior marcatore Rip Hamilton (20), 0/5 da tre per Chauncey Billups (19 e 7 assist).

Toronto – New Jersey 120-109

Importante vittoria nello scontro diretto per la vetta dell’Atlantic. Chris Bosh (25 punti, 9 rimbalzi) è il leader di una squadra quadrata e in gran forma, che non dà scampo ai poveri Nets privi di Kidd, Jefferson e Krstic. Tenuta a galla dalla vena di Boki Nachbar (26 punti, record carriera) e Eddie House (19), New Jersey non sembra però mai dare l’impressione di poter reggere l’urto di una Toronto che manda sette uomini in doppia cifra, tra cui la perla Andrea Bargnani (15, 3/6 da tre), che inizia male ma poi si scatena, specie a cavallo tra il terzo e il quarto periodo di gioco.

Philadelphia – Washinghton 85-92

Un’altra serata negativa al tiro di Gilbert Arenas (22 punti 8/26 al tiro) non impedisce agli Wizards di violare il parquet di Philadelphia. Arenas e Caron Butler (16 e 8 assist) risolvono dalla lunetta dopo che Kyle Korver (18 punti dalla panchina) aveva portato i 76ers ad un possesso di distanza a 1’35” (85-88).

Charlotte – Chicago 100-85

I Bulls crollano in North Carolina in un secondo tempo in cui Charlotte controlla agevolmente la gara. Il parziale chiave nella seconda metà del quarto periodo quando i Bobcats passano dal +8 (86-78) al +18 (98-80) chiudendo la contesa. Ancora una volta grande Gerald Wallace, 32 punti, Emeka Okafor umilia Ben Wallace aggiungendo 21 rimbalzi e 6 stoppate a 15 punti. 20 punti per Ben Gordon.

Orlando – Portland 103-91

I Magic mettono al sicuro la gara già nel primo tempo cavalcando l’ottima forma di Dwight Howard (20 punti e 16 rimbalzi), l’assodato impatto di Darko Milicic (21 e 8 rimbalzi, 9/9 dalla lunetta) e la ritrovata incisività di Hidayet Turkoglu (24 punti). Zach Randolph (28 e 10 rimbalzi) e Brandon Roy (19) si prendono 43 degli 84 tiri della squadra.

Indiana – Memphis 114-104


Indiana sfrutta la solita non belligeranza difensiva dei Grizzlies e ne approfitta per portarsi a 4 gare oltre il 50% di vittorie. Memphis parte bene nel primo quarto (33-25), ma poi pian piano i Pacers recuperano e sorpassano nonostante un roboante Rudy Gay (33, massimo in carriera). Indiana ha 65 punti dalla panchina, dove troneggia Danny Granger (21), miglior marcatore dopo Jermaine O’Neal (23 e 8 rimbalzi).

Boston – Milwaukee 117-97

Boston torna alla vittoria e lo fa in maniera brillante contro gli inconsistenti Bucks (una delle tante squadre come gli stessi Celtics ad aver compromesso la stagione a causa degli infortuni). Milwaukee parte fortissimo (32-19 nel primo periodo) con Maurice Williams< (32 alla fine) e Charlie Bell< (24), ma si fanno travolgere nei quarti centrali, in cui Boston piazza un parziale di 70-42. Paul Pierce sta ritrovando la forma migliore dopo i problemi al piede e confeziona 32 punti. Torna anche Wally Szczerbiack dopo l’infortunio alla caviglia (14 punti venendo dalla panca). Show di Gerald Green: in 19 minuti, 21 punti con 5/5 da tre.

New Orleans – Sacramento 110-93

Un atteggiamento difensivo quantomeno sospetto da parte dei Kings permette agli Hornets di sfiorare il 58% al tiro e dominare in lungo e in largo la contesa. Sei uomini in doppia cifra, più uno a quota 9 e due a quota 8. Spiccano per rendimento Desmond Mason (18 e 5 rimbalzi) e un grande Tysoin Chandler< (10 e 15 rimbalzi). Per gli Hornets il sogno playoff è ancora vivissimo, sta morendo invece per Sacramento, mai veramente in partita (Ron Artest 18 ma 4/15).

Minnesota – Denver 99-94

Altra importante gara in ottica playoff. Minnesota batte Denver e **** all’ottavo posto utile, vista anche le sconfitta dei Clippers. I Nuggets recuperano Carmelo Anthony (28 punti) dal leggero infortunio patito contro Golden State, ma sottovalutano il potenziale offensivo di Mark Bloun, che segna 24 punti con 8 rimbalzi e 11/19 al tiro. A lavorare sotto canestro ci pensa poi Kevin Garnett, che aggiunge 17 rimbalzi a 19 punti e 3 assist.

Utah – Cleveland 99-98

Il miglior Larry Hughes della stagione (33 punti) non basta ai Cavs, che scelgono di difendere sull’ultimo possesso dei Jazz dopo aver raggiunto il -1 (98-99) a 28” dal termine grazie ad una tripla dall’angolo di Sasha Pavlovic , ma poi non riescono a costruire un tiro decente per vincere la partita. A mettere la beasi per la vittoria di Utah ci pensa un grandioso Deron Williams da 33 punti e 12 assist, ben spalleggiato dall’All-Star Mehmet Okur (22 e tripla chiave nel quarto periodo). Il trio James-Gooden-Varejao chiude a quota 37 rimbalzi totali (17 del brasiliano), ma non basta.

Seattle – Phoenix 114-90

Altro crollo pesante (terzo consecutivo) per i Suns orfani di Steve Nash (oltre a Diaw e Kurt Thomas). Seattle approfitta della difesa morbida degli uomini di D’Antoni e affondano i colpi con Ray Allen (31 punti), Nick Collison (22 e 15 rimbalzi) e Rashard Lewis (20). Miglior gara stagionale per Marcus Banks (21 punti), Amare Stoudemire aggiunge 18 punti e 13 rimbalzi, ma senza il canadese è notte fonda.

LA Clippers – Atlanta 93-96

I Clippers si fanno rimontare nel quarto periodo una dote di 15 punti costruita nei primi tre quarti, buttando via una vittoria preziosa al cospetto degli ottimi Hawks, bravi a crederci sempre. Josh Smith inizia il lavoro mettendo 11 dei suoi 19 punti nel quarto decisivo, Joe Johnson (convocato come riserva all’All-StarGame al posto di Kidd) mette in ghiaccio la vittoria segnando gli ultimi sei punti e chiudendo a quota 27. Senza Brand, non sono sufficienti i 31 punti di Cuttino Mobley e i 20 con 13 rimbalzi e 6 stoppate di Chris Kaman.

Golden State – New York

I Warriors chiudono il primo tempo sul 62-38, volano anche sul +31 (87-56), poi reagiscono bene al ritorno dei Knicks, che tentano un’improbabile rimonta ma arrivano solo al -9, grazie ad una doppia scarica di Renaldo Balkman (13 punti) e Nate Robinson (23 punti in 20 minuti) a cavallo tra il terzo e il quarto periodo. Monta Ellis chiude a quota 23 con 7 assist, scatenando uno straordinario Stephen Jackson da 36 punti e 16/26 dal campo.

Jacopo Burati


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Tournee italiana per Bargnani

Andrea Bargnani tornerà a Roma da avversario, anche se soltanto per una tournee

L'ex giocatore di Benetton e Stella Azzurra, romano di nascita, scenderà in campo contro la Lottomatica in un match che si disputerà il prossimo settembre al Palaeur. Lo si è appreso da fonti dei Toronto Raptors, la franchigia canadese che ha scelto Bargnani con il numero 1 all'ultimo draft.

Per iniziativa del sindaco di Roma Walter Veltroni, oltre ai Raptors, verrebbero in Italia anche i Boston Celtics per disputare nella Capitale un mini-torneo con la Lottomatica Roma. Veltroni è presidente onorario della lega italiana basket e in questi giorni è negli Usa anche per seguire a Las Vegas Bargnani nel 'T-Mobile Rookie Challenge' (partita riservata alle matricole Nba ed ai giocatori al secondo anno) e assistere poi al 56/mo All Star Game di domenica.


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Old 02-16-2007, 06:48 PM
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Bene, si prospetta un altro viaggettino interessante alla volta della capitale!!!
Evvai!!!!!!!!!!!!


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Old 02-17-2007, 02:19 PM
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Rookie Challenge: Bargnani c'è, la partita no
17.02.2007. 04:34

Che fosse una partita senza grosse motivazioni lo si sapeva. Che il risultato non contasse, anche. Che dovesse confermarsi un'enorme farsa, era prevedibile ma non certo auspicabile.
Questa, però, è ormai la realtà del Rookie Challenge, la sfida in cui ogni anno rookies e sophomores (rispettivamente primo e secondo anno) si affrontano, in occasione dell'All-Star Game, per stabilire quale sia la ''classe'' migliore. Anche quest'anno, per la quinta volta consecutiva, le matricole si sono arrese ai colleghi più esperti con un'irreale 155-114, facendosi sorprendere dalla maggior precisione e reattività degli avversari in una gara a senso unico (matricole mai in vantaggio). Parlando di irreale, non può essere omessa la nomina a MVP della gara di David Lee (30 punti, 11 rimbalzi e 4 assist con 14/14 da due), che si è dimenticato di essere il lungo ''operaio'' dei Knicks alternandosi con Monta Ellis (28) in una serie infinita di schiacciate ed alley-oops, chiudendo senza errori al tiro e guadagnandosi a suon di canestri (e non solo) il suo momento di gloria. Decisiva -se una parola del genere può avere senso in queste situazioni- la gestione dei palloni dei point men Chris Paul (16, 17 assist e 9 recuperi) e Deron Williams (19 e 7 assist), molto attivi ed efficaci.
In tutto questo, scarsamente partecipe il nostro Andrea Bargnani (12), che ha comunque regalato al pubblico di Las Vegas alcune giocate di pregevolissima fattura calandosi in una realtà che non gli si addice ma con la quale avrà sicuramente a che fare in futuro.

Inutile soffermarsi sulla partita, se non per riportare il 77-48 con cui, all'intervallo, i sophomores avevano già chiuso la contesa. Nelle passate stagioni, se non altro, la grande creatività dei singoli aveva sopperito alla mancanza di pathos, ma stavolta, se si fa eccezione per qualche bella giocata di pantere come Rudy Gay (22) e Danny Granger (17) e per gesti atletici ripetuti fino alla nausea (come le già citate schiacciate di Lee ed Ellis), i 40' di gioco non hanno offerto grandissima spettacolarità, concentrando i motivi di interesse sul coinvolgimento dei ragazzi sul parquet piuttosto che sulle loro prodezze.

Eloquente, in questo senso, è stata la scarsa partecipazione di quelle che possono essere considerate indubbiamente quattro tra le migliori matricole della stagione: Bargnani, Brandon Roy (6), Adam Morrison (16) e Jorge Garbajosa (6). Nessuno di loro, cosciente del fatto che il mondo della NBA presuppone anche questo tipo di esibizioni, si è estraniato completamente dall'incontro. Nessuno di loro, però, cosciente del fatto che non è in queste occasioni che i veri attributi di un giocatore devono venir fuori, ha voluto strafare. Al contraio, giocatori che normalmente vengono considerati comprimari, come Lee e Paul Millsap (22+8), hanno fatto di tutto per mostrare tutto il proprio valore (e anche di più) ai 16 mila di una Thomas and Mack Arena ricolma di bambini, una parziale contraddizione nella città del peccato. Una contraddizione forse voluta, come ulteriore spinta verso il trasferimento (più probabile di una creazione da zero) di una franchigia NBA nella città delle scommesse, delle luci, delle spese folli e dei matrimoni senza impegno. I Maloof, proprietari dei Sacramento Kings ma spesso di stanza a Las Vegas (il loro Palms Hotel sta ospitando tutte le più grandi stelle del basket giunte per l'occasione), hanno già le valigie pronte.

Tornando all'attualità, l'impressione è che le migliori cose di questo ASG possano arrivare, come è consuetudine, nella seconda metà del Saturday night (gara del tiro da tre e delle schiacciate) e nella partita della domenica, sempre più avvincente e più ricca di motivi di interesse rispetto alla ridicola esibizione del venerdì. Quella del 2007, però, rimarrà indelebilmente nella memoria collettiva della pallacanestro italiana poiché, malgrado -come detto- dieci Rookie Challenge non valgano una partita di playoffs, a Las Vegas la NBA ha definitivamente aperto le porte del successo ad un cestista italianissimo come il Mago Andrea Bargnani. E il bello deve ancora venire.

Andrea Rizzi


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Basket, Bargnani: "Chiudero' la carriera a Roma"

LAS VEGAS - Una volta che sara' terminata la sua esperienza NBA, Andrea Bargnani ha gia' deciso dove finira' la sua carriera: "Sara' un'emozione per me tornare a Roma, e' la mia citta' e conto di terminare li' la mia carriera, mi voglio comprare anche una casa", ha detto il giocatore dei Toronto Raptors. Poi ha commentato la sua prova al "Rookie Challenge": ''E' stata comunque un'esperienza. L'atmosfera e tutto quello che sta attorno al gioco e' accogliente. E' la prima volta che vedo una cosa del genere, sono davvero felice... e certo, e' un peccato aver perso per 40 punti".


da gazzetta.it

che dite mossa pubblicitaria per il tour che verrà a fare a roma??


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Old 02-17-2007, 09:22 PM
franciescoah franciescoah is offline
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Mostruoso Monta Ellis, una molla instancabile sempre pronto a convertire in bimani di ogni salsa gli alley oop di Chris Paul. Quest'ultimo è andato in doppia cifra nelle palle rubate, oltre che negli assist, e all'ennesima rubata la perla di Federico Buffa: "Ma nemmeno un po' di pietas..."


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