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Web-Radio : firma la petizione!All'inizio del mese di Marzo la Copyright Royalty Board ha stabilito (di seguito CRB) l'incremento delle royalty che le stazioni radio via internet, le cosidette web radio, devono versare per l'autorizzazione a distribuire contenuti musicali via streaming. L'incremento è conseguente alla variazione del sistema di calcolo dei dazi: prima di allora, infatti, le web radio erano costrette a versare un fisso annuale più una percentuale dei profitti.
La nuova direttiva della CRB stabilisce invece un nuovo meccanismo di prezzi "per performance": con questa dicitura si intende la trasmissione di un brano ad un solo ascoltatore. Ciò sta a significare che una web radio con una media di circa 300 utenti sarà obbligata a pagare, per ogni brano trasmesso, trecento volte l'ammontare del dazio. La CRB stabilì inoltre che la misura avrebbe avuto effetto retroattivo, comprendendo quindi anche tutto l'arco temporale dell'anno 2006 e definendo i prezzi unitari fino all'anno 2010, riportati nella tabella seguente: 2006 $0.0008 per performance 2007 $0.0011 per performance 2008 $0.0014 per performance 2009 $0.0018 per performance 2010 $0.0019 per performance La decisione non è stata accolta (ovviamente, ci permettiamo di aggiungere) di buon grado dalla National Public Radio, associazione non-profit che comprende le stazioni radio pubbliche statunitensi, che nelle settimane seguenti ha presentato ricorso presso la CRB, sottolineando come il nuovo sistema di tariffazione avrebbe danneggiato gravemente moltissime web radio e stroncato sul nascere qualunque nuova realtà di questo tipo e richiedendo di ritornare al metodo precedente. Proprio in questi giorni la CRB ha negato il ricorso presentato dalla NPR, modificando però il sistema di calcolo delle royalty. Anziché la computazione "per performance", le web radio dovranno versare, questa volta a partire dal 2008, i propri contrbuti calcolando le cosiddette "ore medie di ascolto", ma anche in questo caso stimate sulla base degli utenti collegati: 10 utenti simultaneamente collegati per un ora equivalgono a 10 ore medie di ascolto. Da una stima iniziale è emerso che AOL, attualmente la più grande realtà impegnata nello streaming di contenuti, dovrà pagare, con il nuovo metodo, circa 946 mila dollari, contro i 23,6 milioni di dollari che avrebbe dovuto versare nel caso in cui fosse stato mantenuto il sistema "per performance". Ma qui si parla, appunto, di colossi. E le piccole realtà? In valore assoluto le cifre saranno sicuramente più ridotte, ma comunque tali da mettere in ginocchio qualunque web radio poco più che "casalinga". La decisione dell CRB diventerà effettiva a partire dal prossimo 15 Maggio, a meno che la Corte di Appello del Distretto di Columbia non accolga l'appello che la NPR è intenzionata a portare avanti. Intanto sulla rete è nato "Save Internet Radio", iniziativa che mira a coinvolgere quante più realtà possibili per portare avanti una petizione contro le decisioni della CRB. fonte: hwupgrade.it |
#2
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E metterci qualcosa qui ,Staff?
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