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Old 08-10-2007, 07:08 PM
magikoMILAN1982 magikoMILAN1982 is offline
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Venerdì nero in Europa, bruciati 268 miliardi di Euro


MILANO - Il venerdì nero vissuto dai listini del Vecchio Continente sui timori legati alla crisi dei mutui subprime Usa è costato alle Borse europee 268 miliardi di euro in capitalizzazione bruciata. L'indice paneuropeo Dj Stoxx 600 ha infatti perso il 3,07%, riducendo il suo valore complessivo di 268,6 miliardi di euro. In due giorni sui listini del Vecchio Continente si sono così volatilizzati quasi 430 miliardi di euro.

"Come tutte le banche centrali dell'Eurozona stiamo seguendo da vicino la situazione. In ogni caso, non ci sono motivi di allarme riguardo alle specifiche condizioni dei mercati e degli intermediari in Italia". E' quanto fanno sapere fonti di Bankitalia.
MUTUI AD ALTO RISCHIO, TREMANO ANCORA LE BORSE
Nuovo intervento della Bce che ha fornito 61,5 miliardi di euro alle banche europee con un finanziamento a tre giorni. A differenza di ieri non sono state accolte tutte le richieste che oggi erano pari a 110,05 miliardi.
L' iniezione di liquidità al sistema bancario attuata oggi fa seguito a quella di ieri, in cui erano stati assegnati 94,8 miliardi. Ieri era intervenuta anche la Federal Reserve, provvedendo a rifinanziare il sistema per complessivi 24,0 miliardi di dollari attraverso due distinte operazioni di pronti contro termine. Anche altre due banche centrali, giapponese ed australiana, hanno realizzato un intervento in questo senso, rispettivamente per 8,49 e 4,19 miliardi di dollari statunitensi.
EUROPA SCIVOLA ANCORA CON CRISI SUBPRIME, LONDRA -3%
Non si arresta l'ondata di vendite nelle principali borse europee in attesa di Wall Street. Dopo il nuovo finanziamento annunciato dalla Bce per fronteggiare la crisi dei mutui subprime, che secondo le **** operative "ha
alzato la tensione sui mercati", Londra perde il 3%, Parigi il 2,84% e Amsterdam il 3,25%. Più al riparo Francoforte (-1,62%),
mentre l'indice europeo Stoxx 50 cede il 3,03%.
CROLLANO BANCHE, FIAT ED ENI - Accentua il calo della mattinata Piazza Affari, superato il traguardo di metà seduta e in attesa dell'avvio di Wall Street, i cui futures però appaiono in ribasso. In decisa frenata il Mibtel (-2,75%) e lo S&P/Mib (-3,02%), dopo la decisione della Bce di intervenire con nuovi finanziamenti per fronteggiare la crisi dei mutui subprime nel Vecchio Continente.
Soffrono sulla piazza milanese i bancari, a partire da Unicredit (-6,25%% a 6,08 euro) e Capitalia (-6,31% a 6,59 euro). Pesante anche Intesa Sanpaolo (-3,19% a 5,47 euro), che nella mattinata si era mantenuta più al riparo per via della minore esposizione sui mercati esteri. Dimezza invece il calo Bpm (-1,28% a 10 euro), mentre frena il Banco Popolare (-2,84% a 18,4 euro) con Ubi Banca (-2,24% a 18,9 euro), mentre naviga in
acque tranquille Mediobanca (invariata a 15,91 euro), con Generali (+0,36% a 30,28 euro), oggetto anche di un errore nell'immissione di un ordine che ha causato il congelamento del titolo nella mattinata.
Sotto pressione però tutto il listino, comprese anche le big Fiat (-5,59% a 18,88 euro), Eni (-3,12% a 24,2 euro), Enel (-2,78% a 7,24 euro), mentre resta poco sotto la parità Alitalia (-0,28% a 0,8 euro). Modesto, visto l'andamento degli indici, il ribasso di Telecom (-1,53% a 1,93 euro) e Pirelli (-1,3% a 0,78 euro).
TIMORE PER MUTUI 'SUBPRIME' CONTAGIA ASIA E PACIFICO - I timori per la crisi dei mutui 'subprime' hanno contagiato anche le borse di Asia e Pacifico, che hanno reagito con un giorno di ritardo, per ragioni di fuso orario, agli sviluppi della vicenda negli Usa e in Europa. Pesanti tutti gli indici con perdite generalizzate in tutti i comparti. Sotto pressione i listini di Tokyo (-2,37%), Hong Kong (-3,15%) e Seul (-4,2%) che è apparsa come la piazza più scottata dal problema insieme a Sidney (-3,72%). Relativamente al riparo Shanghai, dove il calo è pari allo 0,8% per l'indice di riferimento. Tra i titoli più colpiti si segnalano a Tokyo Shinsei Bank (-9,93%), Toshiba (-5,68%) e Sumitomo (-5,65%), insieme a Bridgestone (-5,02%) e Canon (-3,87%). Sotto pressione a Seul Lg Corporation (-8,01%) e Samsung Securities (-7,03%), mentre a Sidney hanno segnato il passo Ziniflex (-8,25%) e il colosso bancario Macquarie (-7%).
Di seguito gli indici dei titoli guida delle principali borse di Asia e Pacifico. - Tokyo -2,37% - Hong Kong -3,15% - Shanghai -0,80% - Taiwan -2,74% - Seul -4,20% - Sidney -3,72% - Bombay -2,51% - Singapore -3,49% - Kuala Lumpur -1,98% - Bangkok -1,83% - Giakarta -2,27%.
WALL STREET GIU' CON CRISI SUBPRIME - La crisi dei mutui subprime e la carenza di liquidità mandano al tappeto Wall Street, che cede proprio nel finale, terminando sui minimi della seduta. Dopo la lunga fase di assestamento al ribasso degli indici, il Dow Jones perde 387,18 punti (il secondo scivolone da inizio anno dopo i 416 del 27 febbraio), a quota 13.270,68 (-2,83%); il Nasdaq cede il 2,16% (a 2.556,49 punti) e lo Standard & Poor's 500 sfiora un calo del 3%, a 1.453,09 punti (-2,96%). "La causa fondamentale delle vendite sono le preoccupazioni sugli interventi sulla liquidà immessa e su esposizioni per i subprime" spiega Bill Nichols, trader di Bear Stearns. "Se c'é da riprezzare il rischio - aggiunge - tutto questo ti ricorda che la volatilità è ancora lì fuori".
L'umore degli investitori è negativo dopo che Bnp Paribas ha annunciato il congelamento di tre hedge funds per la esposizione verso il settore dei mutui Usa. Successivamente, la Bce ha immesso liquidità per 94,8 miliardi di euro (oltre 130 miliardi di dollari), al livello più elevato dagli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 alle Torri gemelle, mentre la Federal Reserve ha fatto un'operazione di rifinanziamento pronti contro termine (durata di 14 giorni) con due tranche da 12 miliardi di dollari ciascuna. Un provvedimento necessario dopo che il tasso di mercato overnight ha aperto al 5,5%, 25 punti base in più dei Fed Funds. Goldman Sachs (-5,72% a 182,25 dollari), pur avendo sempre escluso il contagio subprime, avvia l'alleggerimento delle posizioni più rischiose di un secondo hedge fund, North American Equity Opportunities (in aggiunta a quanto fatto con Global Alpha), che aveva nel 2006 asset in gestione per 767 milioni di dollari e che perde il 15% da inizio anno, l'11% solo a luglio.
La decisione alimenta l'incertezza sui mercati e penalizza tutti i titoli finanziari e bancari. Lehman Brothers segna un tonfo del 7,15% (a 60,15 dollari), Citigroup cede il 5,23% (a 46,90 dollari) e anche Bear Stearns, che ha iniziato la liquidazione di due hedge funds alle isole Cayman (un giudice Usa ha respinto ieri il ricorso contro questa scelta di alcuni investitori), chiude in calo del 5,84%, a 114,05 dollari. Al tono negativo della seduta, cui contribuiscono i deludenti dati sulle vendite mensili della distribuzione al dettaglio di abbigliamento, mentre le richieste di sussidi di disoccupazione aumentano di 7.000 unità, peggio delle previsioni. Home Depot, il leader mondiale del 'fai da te' per la casa, ha una perdita del 5,32% (a 35,79 dollari) dopo il taglio dei piani di buyback per la rinegoziazione al ribasso con i fondi Bain Capital, Carlyle Group e Clayton Dubilier & Rice del prezzo di vendita di Hd Supply. La divisione era stata in un primo momento ceduta a 10,3 miliardi di dollari.

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